3 - Il rapporto con Trieste

Il primo Novecento Il dialetto è inoltre lo strumento grazie al quale Saba è riuscito a trattare argomenti considerati scabrosi e a superare il secolare tabù relativo alla rappresentazione letteraria dell omosessualità. Esso assume quindi, in questo romanzo, non soltanto un forte sapore di autenticità, ma anche un profondo valore liberatorio. Verso le COMPETENZE COMPRENDERE 1 Come vengono descritti fisicamente i due protagonisti del dialogo, l uomo ed Ernesto? 2 Quale aspetto tipico dell adolescenza viene sottolineato nella descrizione del ragazzo? ANALIZZARE 3 Da quali atteggiamenti si intuiscono l emozione e l agitazione dell uomo? INTERPRETARE 4 Da che cosa ti sembra che Ernesto sia spinto verso l uomo? Motiva la tua risposta con opportuni riferimenti al brano. in sintesi Il rapporto di Saba con Trieste è simbiotico. Trieste è la città in cui è nato e in cui ha vissuto gran parte della vita. All inizio del Novecento è una città vivace e cosmopolita, un centro di traffici commerciali, di scambi di merci e popolazioni. Trieste è quasi una personificazione della madre e, come la madre, sarà una protagonista della sua poesia. 886 DIBATTITO IN CLASSE 5 Il romanzo breve Ernesto narra la storia di un esperienza omosessuale e probabilmente anche per questo Saba si rifiutò di pubblicarlo. Ritieni che ancora oggi romanzi e racconti che tocchino quest argomento siano da considerare scabrosi e scandalosi? Che cosa è cambiato, da allora? Confrontati con i compagni. 3 Il rapporto con Trieste Una città mitteleuropea Come si è visto a proposito di Italo Svevo, Trieste tra la fine dell Ottocento e l inizio del Novecento è una città importante dal punto di vista sia commerciale sia culturale: luogo di incontro e di confronto tra popoli e mentalità diverse, centro di confine e dalle molte anime, ai margini delle tendenze intellettuali italiane ma caratterizzato da una notevole apertura internazionale. Qui vivono e scrivono autori come lo stesso Svevo (che appartiene alla generazione precedente a quella di Saba, avendo vent anni più di lui) e, per un certo periodo, James Joyce. Quella che si suole indicare come la dimensione mitteleuropea della città è un vivace clima culturale, a cavallo tra i due secoli, al quale portano il loro contributo scrittori e artisti austriaci, slovacchi, cechi, ungheresi, sloveni, di popoli cioè tra loro legati all interno dell Impero asburgico. Il rapporto tra il poeta e la città Di tale temperie si alimenta, seppure indirettamente (per una sorta di resistenza psicologica il poeta non imparerà mai il tedesco), Umberto Saba. Trieste resta sempre per lui un punto di riferimento essenziale: i legami che lo avvincono a questa città sono talmente forti che può essere definita la culla della sua poesia; i luoghi il porto, il molo, le viuzze della città vecchia, la zona collinare , ma anche l umanità gli uomini, le ragazze, i ragazzi, la vita urbana sono presenze fondamentali nei suoi versi. Una simbiosi così stretta tra autore e città appare un caso unico nella letteratura italiana del Novecento e si può semmai paragonare alle identificazioni ottocentesche di Porta con Milano o di Belli con Roma. L attaccamento a Trieste è motivato dalla vicenda biografica dell autore, che vede la propria città natale come una sorta di origine prima , di mondo delle sicurezze, e quasi come una personificazione della madre. Radicata nella città, la sua poesia, anche quando ne esca (come, per esempio negli anni fiorentini), è sempre autobiografia .

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi