Il tesoro della letteratura - volume 3

Umberto Saba 80 85 90 Ci fu un lungo silenzio, che Ernesto interruppe per il primo. «Gò capì , disse, «ma dove? . «Come dove? , rispose, trasognato, l uomo. Ernesto pareva più sciolto di lui. «Per far le robe che no se devi far , disse, «no bisogna restar soli? . «Certo , rispose l uomo. «E lei dove el volessi che restemo soli? , domandò, sottovoce, Ernesto, che aveva già perso un poco della sua baldanza. «Stasera in campagna. Conosso un logo . «La sera no posso , disse il ragazzo. «Perché? El va a dormir presto? . «Magari podessi! Pico (casco) del sono. Invece me toca andar alle scole serali . [ ] «Parleremo dopo , disse l uomo al ragazzo, in fretta e con voce roca. Si rimise in testa il fazzoletto, di cui si era liberato durante il dialogo con Ernesto, e s avviò alla fatica che l aspettava. Sotto, le gambe gli tremavano un poco. Dentro il TESTO Il primo incontro La verità dell autore su sé stesso I contenuti tematici In questo brano il narratore racconta il primo approccio dell uomo (come lo chiama, senza indicarne mai il nome, in tutto il romanzo) al giovane Ernesto, figura che ha diversi tratti in comune con Saba stesso, a partire dal difficile rapporto con la madre e dall assenza del padre. L uomo, attratto da Ernesto, gli rivolge dei complimenti (La sè un bon ragazo [ ] e anca [ ] cussì bel che sè un piazer guardarla, rr. 52-53). Ernesto appare dapprima imbarazzato (il ragazzo era diventato rosso ed abbassava la testa, r. 70); poi mostra spavalderia e audacia (Sorrise luminoso, e guardò l uomo arditamente in faccia, rr. 74-75), tanto da suggerire all altro il modo migliore per incontrarsi da soli. Negli anni in cui viene scritta quest opera l omosessualità è oggetto di forte disapprovazione sociale, al punto che l autore non ha la certezza che il libro venga pubblicato (se questo racconto avrà mai un lettore, r. 8). In una lettera, egli si riferisce a Ernesto con queste parole: «Quello che ho scritto è così bello, così incantevolmente bello . La frase è stata così commentata da Alberto Moravia: «In queste parole bisogna leggere piuttosto l esaltazione di chi è riuscito a vincere se stesso e a debellare con la verità un antico tabù, che l autocompiacimento ingenuo di un artista. Se la frase viene modificata così quello che ho scritto è così vero, così coraggiosamente vero le parole di Saba diventano oltre che più commoventi anche più significative. Diventano, cioè, una chiave per capire il libro . Le scelte stilistiche L opzione dialettale Ambientato a Trieste, Ernesto è fortemente radicato nei luoghi e nell epoca in cui si svolgotra realismo no le vicende, e restituisce un ritratto realistico del mondo del lavoro e delle inquietudini e intento liberatorio politico-sociali che attraversano la città in quegli anni. Il ricorso al dialetto, soprattutto nei dialoghi, è coerente con un intento di resa fedele dell atmosfera, sebbene non abbia soltanto una funzione realistica. Il realismo di Saba, infatti, non è di tipo mimetico o veristico; lo mostra la caratterizzazione di Ernesto, che per l innocenza, la disponibilità e la libertà di cui dà prova, rimane sostanzialmente fuori dalla Storia e dalla società. 885

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi