Il tesoro della letteratura - volume 3

Umberto Saba 20 25 30 peccato contro lo spirito egli lo commette al solo e ben meschino scopo di ottenere una strofa più appariscente,7 un verso più clamoroso. [ ] Chi non fa versi per il sincero bisogno di aiutare col ritmo l espressione della sua passione, ma ha intenzioni bottegaie8 o ambiziose, e pubblicare un libro è per lui come urgere9 una decorazione o aprire un negozio, non può nemmeno immaginare quale tenace sforzo dell intelletto, e quale disinteressata grandezza d animo occorra per resistere ad ogni lenocinio,10 e mantenersi puri ed onesti di fronte a se stessi: anche quando il verso menzognero è, preso singolarmente, il migliore. [ ] L onestà letteraria è prima un non sforzare mai l ispirazione, poi non tentare, per meschini motivi di ambizione o di successo, di farla parere più vasta e trascendente di quanto per avventura11 essa sia: è reazione, durante il lavoro, alla pigrizia intellettuale che impedisce allo scandaglio di toccare il fondo;12 reazione alla dolcezza di lasciarsi prender la mano dal ritmo, dalla rima, da quello che volgarmente si chiama la vena. [ ] A questa maggiore onestà nel metodo di lavoro, deve necessariamente corrispondere un più austero programma di vita. Il poeta deve tendere ad un tipo morale il più remoto possibile da quello del letterato di professione, ed avvicinarsi invece a quello dei ricercatori di verità esteriori o interiori, le quali, salvo forse la più alta forma di intellettualità che occorre per investigare le seconde, sono tutt una cosa. [ ] 7 più appariscente: maggiormente capa- ce di impressionare il lettore. 8 ha intenzioni bottegaie: agisce per interesse. 9 urgere: chiedere, sollecitare. 10 lenocinio: attrattiva, come quelle del- 11 per avventura: per caso. 12 che impedisce il fondo: che rispar- lo stile e della forma quando siano fini a sé stesse. mia all autore di scandagliare fino in profondità il proprio io, la propria interiorità. Dentro il TESTO Manzoni contro d Annunzio Il programma poetico di Saba I contenuti tematici Prima di Saba, il concetto di onestà non era mai comparso nella riflessione letteraria. Le finalità della poesia erano individuate piuttosto nelle categorie del dilettevole e dell utile, o in una combinazione delle due, come nella famosa unione, appunto, di utile e piacevole coniata dal poeta latino Orazio, in base alla quale la poesia ha il compito di intrattenere, ma anche di fornire validi insegnamenti etici. Le poetiche simboliste e decadenti si distaccano da questa impostazione, puntando all espressione di verità profonde attraverso un linguaggio prezioso e cifrato, indagando il potere evocativo della parola, perseguendo (come avviene in d Annunzio) un obiettivo di eleganza e musicalità della versificazione. Saba ha un idea diversa. Egli identifica, all interno della storia letteraria italiana, due distinte tendenze: quella rappresentata dai versi mediocri ed immortali (rr. 6-7) di Manzoni, e quella recentemente incarnata da Gabriele d Annunzio, con i suoi magnifici versi per la più parte caduchi (r. 7). Il primo è esempio di onestà, essendo sempre coerente e sincero con sé stesso, e quindi libero dalla tentazione della retorica (non dice mai una parola che non corrisponda perfettamente alla sua visione, rr. 13-14). D Annunzio, invece, è disonesto sia sul piano dello stile sia su quello dei contenuti (il suo artificio [ ] non è solo formale ma anche sostanziale, rr. 14-15), giacché egli deforma la realtà e i suoi stessi sentimenti. Per Saba scrivere versi significa aiutare col ritmo l espressione della [ ] passione (rr. 19-20). Egli sostiene, in altri termini, un identità tra vita e letteratura, un immediata trasposizione della prima nella seconda. Lo scandaglio (r. 28) del poeta deve scendere nelle profondità dell animo, senza pretendere che la poesia tratti di questioni universali. L originalità è un valore, ma può essere raggiunta solo attraverso un rigoroso esercizio della sincerità. 881

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi