Il tesoro della letteratura - volume 3

La narrativa italiana del primo Novecento 40 45 50 55 60 65 70 75 80 Non suonò; voleva entrare col respiro tranquillo ed era ansante; aspettò dritto, immobile, davanti quella porta chiusa, che l ansito3 e i battiti del cuore si fossero calmati; ma non si calmavano; il cuore pulsava, saltava con fracasso nel suo petto, i polmoni gli si sollevavano contro volontà in un respiro doloroso. O cuore, o respiro , pensò con un dispetto triste e nervoso, anche voi vi mettete contro di me? . Premette con una mano il fianco, tentò di dominarsi; quanto tempo sarebbe stato necessario perché il suo corpo fosse stato pronto come la sua anima? Contò da uno a sessanta, ridicolmente, immobile contro quella porta silenziosa; ricominciò finalmente, stanco, s interruppe e suonò. Udì il campanello echeggiare nell appartamento vuoto; silenzio; immobilità: non è in casa , pensò con una gioia e un sollievo profondo. Suonerò ancora una volta per iscrupolo 4 e poi me ne andrò , e già, apprestandosi a premere di nuovo il bottone, già immaginava di ridiscendere nella strada, andarsene per la città, libero, distrarsi; già dimenticava i suoi propositi di vendetta, quando dei passi pesanti risuonarono sul pavimento, di là dalla porta; poi questa si aprì e Leo apparve. Indossava una veste da camera, aveva la testa arruffata e il petto nudo; squadrò dall alto in basso il ragazzo. «Tu qui esclamò con faccia e voce assonnata senza invitarlo ad entrare; «e cosa vuoi? . Si guardarono: Cosa voglio? , avrebbe voluto gridare Michele; lo sai bene, spudorato, cosa voglio . Ma si trattenne: «Nulla , disse in un soffio, ché ora il respiro di nuovo gli mancava; «soltanto parlarti . Leo alzò gli occhi; un espressione impudente5 e stupida gli passò sul volto: «Oh bella, parlare? a me? a quest ora? , disse con stupore esagerato; si teneva sempre nel bel mezzo della soglia: «E cosa vuoi dirmi? Senti, senti caro , soggiunse cominciando a chiudere la porta, «non sarebbe meglio un altro giorno? Stavo dormendo, non ho la testa abbastanza chiara per esempio domani . La porta si chiudeva. Non è vero che stavi dormendo , pensò Michele, e ad un tratto gli scaturì quest idea: Carla è di là in camera sua , e gli parve di vederla nuda, seduta sul bordo del letto, in atto di ascoltare ansiosamente questo dialogo tra l amante e lo sconosciuto visitatore; diede una spinta alla porta ed entrò: «No , disse con voce ferma e turbata, «no, oggi stesso ho da parlarti ora . Un esitazione: «E sia , profferì6 l altro come chi è al termine della sua pazienza; Michele entrò: Carla è di là , pensava e un turbamento straordinario lo possedeva. «Di la verità , profferì alfine con isforzo mentre quello chiudeva la porta, posandogli una mano sulla spalla; «di la verità, che ho turbato qualche dolce colloquio c è qualcheduno di là non è vero? eh, eh! qualche bella ragazza . Vide l uomo voltarsi e schermirsi con un sorriso odioso di malcelata vanità: «Assolutamente nessuno dormivo . Capì di aver colto nel segno. Mise la mano in tasca e strinse la rivoltella; «Dormivo proprio , ripetè Leo senza voltarsi, precedendolo nell anticamera; «dormivo profondamente e facevo dei sogni bellissimi . «Ah! sì? . «Sì e tu sei venuto a destarmi . 3 ansito: respiro ansante, affannoso. 4 iscrupolo: scrupolo; vedi anche isforzo, sforzo (r. 73) e istrada, strada (r. 133). 5 impudente: senza ritegno, sfacciata. 6 profferì: disse. 727

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi