Il tesoro della letteratura - volume 3

Il primo Novecento Dentro il TESTO Un titolo umoristico I contenuti tematici La seconda premessa del romanzo segue alla lettera i princìpi fondamentali del codice umoristico, a partire dal titolo, Premessa seconda (filosofica) a mo di scusa, dove il ricorso alle parentesi, ridimensionando il riferimento alla filosofia, suona autoironico, ma allo stesso tempo suggerisce il valore metaforico dell opera. Con l espediente delle parente si, in altre parole, l autore sottrae il capitolo alla severità del pensiero accademico, senza però rinunciare a proporre un analisi appassionata della vita. Dietro i toni leggeri, infat ti, emerge in modo chiaro l esigenza di riflettere sull atto stesso della scrittura e dell arte. La biblioteca Il tema del doppio La chiesa sconsacrata adibita a biblioteca di Miragno, piena di polvere e di topi, è lo sce nario d apertura del romanzo (cui fa da contraltare, in chiusura, quello del cimitero): la confusione e la promiscuità di libri di cui nessuno conosce il contenuto è la prima metafora su cui si è indotti a soffermarsi. Ricordando probabilmente una biblioteca di Agrigento che aveva frequentato da giovane, Pirandello costruisce un immagine di de solante trascuratezza, nella quale tuttavia trova modo di introdurre il tema del doppio. Tra le pile di libri accatastate, infatti, un volume di ars amatoria si trova per caso attacca to a una Vita e morte di un beato (Per l umidità, le legature de due volumi si erano fraternamente appiccicate, rr. 1920). Una descrizione così precisa è tutt altro che casuale: come ha fatto notare Giancarlo Mazzacurati, i due libri si svelano «specularmente sdoppiati tra cielo e inferno, sublime e comico, come le vie dell umorismo, capricciose, illogiche . Il mondo dopo Copernico Dietro la celebre esclamazione di Mattia (io debbo ripetere il mio solito ritornello: Maledetto sia Copernico!, rr. 4041) vi è un profondo rimpianto per la grandezza epica del mondo del passato, un mondo in cui l essere umano, non ancora cosciente della sua insignificante piccolezza, riteneva di trovarsi al centro di un incrollabile sistema di certezze. Quando la Terra non girava (r. 44), continua Mattia, ma è subito interrotto da don Eligio; il discor so lasciato in sospeso suggerisce una pluralità di confronti fra antico e moderno, vol ti però in definitiva a riconoscere l inutilità della scrittura (di una narrazione minuta e piena d oziosi particolari, rr. 5253) in un mondo smitizzato. L effetto straniante è generato proprio da questa dichiarazione iniziale, cioè nella negazione ostentata dell atto di narrare (Non mi par più tempo, questo, di scriver libri, neppure per ischerzo, rr. 3839), del quale i let tori, paradossalmente, hanno però davanti la piena realizzazione, il romanzo compiuto. Il gioco sottile dell affermazionenegazione lascia emergere impietosamente la contraddi zione radicata nel pensiero della modernità: negare il senso di ciò che si sta facendo, mettendo in dubbio la realtà, è la sfida che Pirandello lancia alla narrativa del suo tempo. Il rifiuto delle convenzioni narrative 686 Le scelte stilistiche Il dialogo tra Mattia e don Eligio, costituito spesso da brevissime battute che si accaval lano, è impostato sulla ricerca di uno stile nuovo con cui intraprendere la scrittura del romanzo. In un certo senso, è come se Pirandello ammettesse il lettore nel suo labo ratorio, permettendogli di assistere alla formazione di un innovativo modo di narrare. Ciò che risulta chiaro da subito è che cosa non deve essere un romanzo (Il signor conte si levò per tempo, alle ore otto e mezzo precise La signora contessa indossò un abito lilla con una ricca fioritura di merletti alla gola , rr. 5960): nella varietà di questi esordi, tratti dagli stili correnti della letteratura dell Ottocento, emerge un repertorio di formule e di personag gi stereotipati, quelli del romanzo realistico, che Pirandello rifiuta programmaticamente. L autore non esibisce alcuna precisione documentaria né effetti patetici, ma una scrit

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi