Il tesoro della letteratura - volume 3

Il primo Novecento 50 55 60 65 70 75 80 85 90 Ecco qua. Colloco sul treppiedi a gambe rientranti la mia macchinetta. Uno o due apparatori,3 secondo le mie indicazioni, tracciano sul tappeto o su la piat taforma con una lunga pertica e un lapis turchino i limiti entro i quali gli attori debbono muoversi per tenere in fuoco la scena. Questo si chiama segnare il campo. Lo segnano gli altri; non io: io non faccio altro che prestare i miei occhi alla macchinetta perché possa indicare fin dove arriva a prendere. Apparecchiata la scena, il direttore4 vi dispone gli attori e suggerisce loro l a zione da svolgere. Io domando al direttore: «Quanti metri? . Il direttore, secondo la lunghezza della scena, mi dice approssimativamente il numero dei metri di pellicola che abbisognano, poi grida agli attori: «Attenti, si gira! . E io mi metto a girar la manovella. Potrei farmi l illusione che, girando la manovella, faccia muover io quegli atto ri, press a poco come un sonatore d organetto fa la sonata girando il manubrio. Ma non mi faccio né questa né altra illusione, e séguito a girare finché la scena non è compiuta; poi guardo nella macchinetta e annunzio al direttore: «Diciotto metri , oppure: «trentacinque . E tutto è qui. Un signore, venuto a curiosare, una volta mi domandò: «Scusi, non si è trovato ancor modo di far girare la macchinetta da sé? . Vedo ancora la faccia di questo signore: gracile, pallida, con radi capelli biondi; occhi cilestri,5 arguti; barbetta a punta, gialliccia, sotto la quale si nascondeva un sorrisetto, che voleva parer timido e cortese, ma era malizioso. Perché con quella domanda voleva dirmi: «Siete proprio necessario voi? Che cosa siete voi? Una mano che gira la manovella. Non si potrebbe fare a meno di questa mano? Non potreste esser soppresso, sostituito da un qualche meccanismo? . Sorrisi e risposi: «Forse col tempo, signore. A dir vero, la qualità precipua che si richiede in uno che faccia la mia professione è l impassibilità di fronte all azione che si svolge da vanti alla macchina. Un meccanismo, per questo riguardo, sarebbe senza dubbio più adatto e da preferire a un uomo. Ma la difficoltà più grave, per ora, è questa: trovare un meccanismo, che possa regolare il movimento secondo l azione che si svolge davanti alla macchina. Giacché io, caro signore, non giro sempre allo stesso modo la manovella, ma ora più presto ora più piano, secondo il bisogno. Non du bito però, che col tempo sissignore si arriverà a sopprimermi. La macchinetta anche questa macchinetta, come tante altre macchinette girerà da sé. Ma che cosa poi farà l uomo quando tutte le macchinette gireranno da sé, questo, caro signore, resta ancora da vedere . 3 apparatori: addetti all allestimento sce- nico. Il loro compito è segnare il campo, cioè tracciare a terra i limiti dello spazio da riprendere. 4 direttore: è il coordinatore delle fasi di realizzazione del film. Il termine proviene 664 in parte dal cinema hollywoodiano (dove il regista si chiama director), in parte dall ambiente teatrale (direttore artistico, direttore di scena). Durante il fascismo si diffonderà la parola regista, italianizzata, per motivi di autarchia linguistica, dal fran- cese régisseur. Fino a tutto il primo decennio del secolo, autore del film era considerato il soggettista. 5 cilestri: celesti.

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi