Il teatro

Luigi Pirandello in sintesi porta Vitangelo a compiere gesti folli, volti a cancellare ricordi, esperienze e persino il no me che lo identifica. Dopo aver liquidato i suoi beni ed essere stato abbandonato dalla moglie, egli finisce con il vivere in un ospizio, senza più un nome e un identità definita. Considerato pazzo dagli altri, si sente in realtà finalmente felice: abbandonata la civil tà, con le sue forme e le sue convenzioni, si trova per la prima volta immerso nel fluire continuo della vita e nella natura. Il teatro Pirandello scrive per il teatro fin dagli anni giovanili, ma le sue prime opere sono rap presentate soltanto nel 1910, anno in cui vanno in scena al Teatro Minimo di Nino Mar toglio, a Roma, i due atti unici La morsa e Lumìe di Sicilia. Da questo momento in poi la sua attività drammaturgica diviene intensissima, attraversando diverse fasi stilistiche. { Gli esordi: oltre il dramma borghese Dopo una prima esperienza di teatro in dialetto siciliano, Pirandello traspone quattro novelle in altrettante commedie, nelle quali i temi del teatro borghese dell epoca sono intaccati e stravolti. Così è (se vi pare) è una commedia in tre atti scritta nel 1916 e tratta dalla novella La signora Frola e il signor Ponza, suo genero. Alla suocera il signor Ponza fa credere che la sua seconda moglie sia la figlia di lei, che era la sua prima moglie, e la suocera, la signora Frola, resta convinta che sia sua figlia. L ambiguità non viene sciolta neppure dalla presa di parola finale della signora Ponza, che dice: «Per me, io sono colei che mi si crede . La fine delle certezze La verosimiglianza naturalistica delle situazioni sentimentali e tragiche rappresentate dal teatro allora in voga è fin dall inizio messa in discussione da Pirandello. Dopo una prima esperienza regionale in dialetto siciliano, lo scrittore torna alla lingua italiana e mostra di voler spingere fino al paradosso e all assurdo i temi consolidati del teatro borghese dell epoca, portandoli allo scoperto e, così facendo, denunciandone la vacuità. Oltre ai due atti unici già citati, appartengono a questo perio do lavori come Pensaci, Giacomino! e Liolà (1916), Così è (se vi pare) (1917), ma anche La giara (1916) e La patente (1918), trasposizioni di sue celebri novelle. Così è (se vi pare) Commedia in tre atti scritta nel 1916, Così è (se vi pare), tratta dalla novella La signora Frola e il signor Ponza, suo genero, mette in scena la vicenda di una strana famiglia composta da tre persone che si trasferisce in un piccolo paese di provin cia, scatenando un coro di chiacchiere e pettegolezzi. Il signor Ponza vive in un apparta mento con la seconda moglie, mentre la madre della prima, la signora Frola, è relegata al piano sottostante e costretta a comunicare con la moglie del signor Ponza, che è convin ta sia sua figlia, per mezzo di bigliettini calati in un paniere dalla finestra. O meglio, que sta è la verità del signor Ponza, il quale, incalzato dalla curiosità dei vicini, afferma che la suocera è diventata pazza dopo la morte della figlia, e che pertanto egli cerca di farle credere che sia ancora viva, assecondandone l illusione con la complicità della seconda moglie. Ma ognuno ha la sua verità da raccontare. Molto diversa, infatti, è la versione della signora Frola, che senza dubbi sostiene che la moglie del signor Ponza è sua figlia e accusa il genero di essere un marito a tal punto geloso e possessivo da volere la don na tutta per sé, tenendola isolata dal resto del mondo. L unica a poter far luce sulla questione è la signora Ponza, che verso la fine della rappresentazione fa la sua apparizione coperta da un velo, simbolo dell impossibilità di raggiungere la verità: invece di una rivelazione definitiva, infatti, la donna dice semplicemen te «Per me, io sono colei che mi si crede , lasciando lo spettato re nella completa incertezza sulla reale identità dei personaggi. Henri de Toulouse-Lautrec, L attrice Yvette Guilbert saluta il pubblico, 1894. Albi, Museo Toulouse-Lautrec. 639

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi