I personaggi e i temi

Italo Svevo La coscienza di Zeno in sintesi Dopo la morte di Guido, Zeno prende il controllo della società e riesce abilmente a risollevarla. Si scopre capace di gestire gli affari e comincia a occuparsi personalmente delle sue finanze. La sua iniziale malattia gli appare ora come un punto di forza: grazie a essa, Zeno è stato capace di adeguarsi alle diverse situazioni. La parte conclusiva del romanzo è costituita da una sorta di diario in cui Zeno si dichiara guarito. Ma afferma che il merito non è della terapia del dottor S. stante l ostentata sicurezza di sé: insieme a lui Zeno fonda una società commerciale, ma la pessima conduzione degli affari da parte del cognato, che nel frattempo ha iniziato una relazione adulterina con la segretaria, la conduce sull orlo del fallimento. Per impietosire la moglie e convincerla a ripianare i debiti, Guido finge per due volte di volersi suicidare: la seconda volta sbaglia però la dose di barbiturici e muore. A questo punto Zeno prende in mano le redini della società e si dimostra abile negli affari, cosa che prima nessuno (nemmeno lui) avrebbe creduto. Da inetto a vero vincitore Così l inetto, il malato Zeno appare come il vero vincitore , poiché la sua presunta debolezza si è mostrata in realtà una superiore capacità di adattarsi. L opera termina con un ultimo capitolo composto di alcune pagine staccate dal resto della narrazione, una sorta di diario che si finge scritto mentre è in corso la Prima guerra mondiale. Zeno è deciso a interrompere la cura: dopo un anno ha riletto la sua autobiografia e ora manifesta tutta la propria sfiducia verso la psicanalisi e verso il dottor S. Non è guarito, ma lo scoppio del conflitto paradossalmente ha determinato un deciso miglioramento. Tra l altro, l amministratore Olivi, cittadino italiano, ha dovuto rifugiarsi in Svizzera, così Zeno, finalmente libero dal controllo del tutore, ha potuto tentare alcune imprese commerciali, che si sono rivelate estremamente fortunate. Si sente bene: dice che ha riacquistato la salute non grazie alla cura del dottor S. ma al contrario a dispetto di questa; percepisce perfino il piacere di sentirsi vivo e felice, immune dalla tragedia collettiva della guerra che osserva lucidamente a distanza. E allo psicanalista, che torna a farsi vivo, Zeno decide di inviare tutto quanto ha scritto per mostrargli che cosa pensa di lui e della sua cura. I personaggi e i temi Zeno e gli altri Zeno è consapevole della sua inettitudine, della sua incapacità di agire e di scegliere. Percepisce una differenza tra sé e gli altri e tenta, per molto tempo, di adeguarsi a loro. Alla fine, però, accetta il suo essere diverso e lo considera anzi un grande vantaggio. L amministratore Olivi e il suocero Malfenti assuomono, agli occhi di Zeno, quasi il ruolo di padri . Guido Speier è invece l antagonista. Ha tutte le qualità di cui Zeno è privo: è un bell uomo, determinato, sicuro di sé. Anche il dottor S. è classificabile tra i rivali di Zeno, deciso com è a smascherare e smontare tutti i suoi alibi e le sue giustificazioni. Il protagonista Zeno è un uomo pigro e svogliato, distratto e ipocondriaco (convinto cioè di essere affetto da tutte le malattie possibili), e di ciò come dichiara il titolo del romanzo nel suo significato letterale ha coscienza . Egli avverte uno scarto tra sé e gli altri, tra il proprio modo di considerare la vita e quello della maggior parte delle persone, di quella che potrebbe essere definita la gente normale . Per molti anni prova in diversi modi a conformarsi ai modelli comuni; la stessa decisione di sottoporsi alla terapia psicanalitica è un tentativo in questa direzione. Alla fine del romanzo, però, sarà orgoglioso della propria diversità, che a quel punto percepirà come un elemento di forza. I padri e i rivali Diversi personaggi del romanzo possono essere ricondotti, in relazione al protagonista e voce-narrante Zeno, alla figura del padre, che si caratterizza al tempo stesso come un modello per raggiungere la normalità e come un antagonista a cui si desidera sostituirsi. Oltre al suo vero genitore, padri possono essere considerati il tutore Olivi e il suocero Malfenti. La figura paterna nella psicanalisi rappresenta quella del rivale per antonomasia, essendo il padre, nella teoria freudiana, il primo contendente a cui il bambino si oppone per poter ottenere tutto l affetto della madre (si tratta del cosiddetto complesso di Edipo ). Avversario in amore è invece Guido Speier: bello, brillante, sicuro di sé, l esatto opposto di Zeno, il quale infine considera nemico anche il dottor S., che intende scrutare nei luoghi più reconditi della sua anima, come per rimproverarlo delle sue colpe nascoste, delle sue menzogne e delle sue mistificazioni. 591

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi