Il tesoro della letteratura - volume 3

Il primo Novecento in sintesi Anche il protagonista di Senilit , Emilio Brentani, ha aspirazioni letterarie. Vive con la sorella Amalia e ha un solo amico, Stefano Balli. Balli è sicuro di sé ed entusiasta, mentre Emilio si sente sempre inadeguato, è insoddisfatto e rassegnato. Ha una relazione con la giovane Angiolina: lei vive questo legame con leggerezza e disimpegno, frequentando anche altri uomini; Emilio invece se ne innamora, la considera una creatura perfetta, le scrive poesie. Anche Amalia conduce un esistenza priva di significato e di emozioni. Si innamora di Balli, ma reprime i suoi sentimenti. Inizia ad abusare di etere, si ammala di polmonite e ne muore. Emilio a questo punto rimane solo. Gli resta soltanto il ricordo di Angiolina, fuggita con un altro uomo, e la tristezza di un esistenza mai vissuta fino in fondo. Emilio è diverso da Alfonso, il protagonista di Una vita. Alfonso si aggrappa, fino alla fine, ai suoi progetti illusori. Emilio invece è consapevole della vanità dei suoi sogni, perché sa di non essere capace di fare in modo che si realizzino. Emilio si è arreso, ha rinunciato a lottare e si è rassegnato a vivere un esistenza anonima e insignificante. 572 lo concessa alla letteratura, l «ultima speranza : il libro si risolve invece in un altro fiasco decretato dal silenzio quasi unanime della critica. La trama Anche Emilio Brentani, come Alfonso Nitti, è un impiegato che coltiva illusioni letterarie: ha pubblicato un romanzo e ne sta scrivendo un altro, che però non riesce a portare a termine. Gli balena di tanto in tanto qualche fantasia, come quella della politica: sente di poter condividere la fede socialista in una società più giusta, ma questa vaga inclinazione svanisce presto, come tutte le altre, nella nebbia dei desideri irrealizzati. Tuttavia non rinuncia alla propria vanità, rappresentandosi come un artista incompreso, che dà lustro a una città che non lo merita. Attorno a sé, in una spaventosa povertà di amicizie e di affetti, ha soltanto la sorella nubile, Amalia, e lo scultore, Stefano Balli, artista privo di talento ma sicuro di sé e pieno di giovanile vitalismo. Emilio invece, a trentacinque anni, ha già l animo di un vecchio rassegnato, che nel doloroso bilancio della propria esistenza ripensa alla «brama insoddisfatta di piaceri e di amori e all «amarezza di non averne goduto . Per evadere dal grigiore dei suoi giorni, intreccia una relazione con Angiolina, una ragazza povera e di facili costumi, che egli però trasfigura e trasforma, in un gioco mistificatorio con sé stesso, in una creatura letteraria. La gente, che ne conosce la vera natura, la chiama con l epiteto grossolano di Giolona ; lui la idealizza come Ange , un nome adatto a una fanciulla dello Stilnovo. Le poetiche attenzioni dell amante non sortiscono però l effetto sperato: stancatasi ben presto delle frivole e sentimentali moine di Emilio, Angiolina amoreggia ora con l uno ora con l altro dei suoi pretendenti. La sorella di Emilio, abituata anch essa a una fiacca routine senza passione, è nel frattempo folgorata dall uomo meno adatto, il dongiovanni Balli. Incapace di manifestare i propri sentimenti, Amalia vive il proprio innamoramento come una debolezza segreta e inconfessabile, consumandosi in una lenta, atroce agonia psichica. Amalia si ammala in seguito della polmonite che la porterà alla morte e il fratello scopre in un armadio le boccette di etere (all epoca era usato come droga, soprattutto dalle donne) con il quale la donna aveva cercato consolazione dal suo amore impossibile. Dopo la morte della sorella, Emilio torna nel suo stanco grigiore: Angiolina, fuggita a Vienna con il cassiere di una banca, è ormai lontana, un ricordo degli ultimi sussulti di una giovinezza non vissuta. Cancellato ogni desiderio, archiviati errori e inganni, la vita lo condanna a una triste e senile saggezza. Da un inetto giovane (Alfonso) a un inetto invecchiato (Emilio) Se in Una vita le velleità di Alfonso Nitti mostrano ancora la pretesa, da parte del personaggio, di riscattare le proprie debolezze, la figura di Emilio Brentani appare quella di un uomo imprigionato nel proprio disagio psicologico, che si guarda vivere mentre, preda di sogni destinati a non avverarsi mai, sperimenta una penosa sfasatura tra sé e la realtà che lo circonda. Il protagonista di Una vita, pur essendo uno sconfitto e un nevrotico contemplatore del mondo, presentava ancora nelle sue aspirazioni frustrate qualcosa di romanzesco. Emilio Brentani invece, disincantato e lucido, ha coscienza di essere del tutto privo di qualità: ombra vagante in un esistenza squallida e grigia, egli proietta il proprio disagio tra le pareti asfittiche della casa e dell ufficio in cui lavora. I sogni di giovinezza, insomma, a cui Alfonso tenta disperatamente di appigliarsi, sono definitivamente tramontati, scacciati da una malattia incurabile, la senilità , vale a dire la rassegnazione passiva dell uomo che ha smarrito ogni senso di sfida nei confronti della vita, arrendendosi alla miseria e al fallimento. A differenza di Alfonso, Emilio non si uccide. Troppo cinico per farlo, egli si accon-

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi