T3 - Un’orribile metamorfosi (La metamorfosi)

Il romanzo europeo del primo Novecento ¥ T3 ¥ Un orribile metamorfosi audiolettura Frank Kafka, La metamorfosi, cap. 1 Siamo all inizio del racconto: Gregor Samsa, un giovane venditore a domicilio di tessuti, si sveglia una mattina e si accorge di essersi trasformato in un grosso insetto. Rimane sotto le coperte, perplesso sul da farsi, e intanto prende confidenza con il suo nuovo corpo. Pur trovandosi in una situazione assurda, Gregor viene presto attanagliato dai problemi di tutti i giorni: la sveglia per andare al lavoro, il capo tirannico e sprezzante, i difficili legami familiari. Una situazione angosciante accettata come normale 5 10 15 20 25 30 Un mattino, al risveglio da sogni inquieti, Gregor Samsa si trovò trasformato in un enorme insetto. Sdraiato nel letto sulla schiena dura come una corazza, bastava che alzasse un po la testa per vedersi il ventre convesso,1 bruniccio, spartito da solchi arcuati; in cima al ventre la coperta, sul punto di scivolare per terra, si reggeva a malapena. Davanti agli occhi gli si agitavano le gambe, molto più numerose di prima, ma di una sottigliezza desolante. «Che cosa mi è capitato? pensò. Non stava sognando. La sua camera, una normale camera d abitazione, anche se un po piccola, gli appariva in luce quieta, fra le quattro ben note pareti. Sopra al tavolo, sul quale era sparpagliato un campionario di telerie2 svolto da un pacco (Samsa faceva il commesso viaggiatore),3 stava appesa un illustrazione che aveva ritagliata qualche giorno prima da un giornale, montandola poi in una graziosa cornice dorata. Rappresentava una signora con un cappello e un boa di pelliccia,4 che, seduta ben ritta, sollevava verso gli astanti5 un grosso manicotto,6 nascondendovi dentro l intero avambraccio. Gregor girò gli occhi verso la finestra, e al vedere il brutto tempo si udivano le gocce di pioggia battere sulla lamiera del davanzale si sentì invadere dalla malinconia. «E se cercassi di dimenticare queste stravaganze facendo un altra dormitina? pensò, ma non poté mandare ad effetto7 il suo proposito: era abituato a dormire sul fianco destro, e nello stato attuale gli era impossibile assumere tale posizione. Per quanta forza mettesse nel girarsi sul fianco, ogni volta ripiombava indietro supino. Tentò almeno cento volte, chiudendo gli occhi per non vedere quelle gambette divincolantisi, e a un certo punto smise perché un dolore leggero, sordo, mai provato prima cominciò a pungergli il fianco. «Buon Dio , pensò, «che mestiere faticoso ho scelto! Dover prendere il treno tutti i santi giorni... Ho molte più preoccupazioni che se lavorassi in proprio a casa, e per di più ho da sobbarcarmi a questa tortura dei viaggi, all affanno delle coincidenze, a pasti irregolari e cattivi, a contatti umani sempre diversi, mai stabili, mai cordiali. All inferno tutto quanto! . Sentì un lieve pizzicorino sul ventre; lentamente, appoggiandosi sul dorso, si spinse più in su verso il capezzale, per poter sollevare meglio la testa, e scoprì il punto dove prudeva: era coperto di tanti puntolini bianchi, di cui non riusciva a capire la natura; con 1 convesso: prominente, incurvato ver- so l esterno. 2 campionario di telerie: campioni assortiti di tessuti di tela, usati dai venditori per mostrare al cliente la qualità della merce. 3 commesso viaggiatore: venditore a domicilio impiegato da una società commerciale. 4 boa di pelliccia: lunga e lussuosa striscia di pelliccia portata dalle donne intorno al collo, in uso specialmente nella seconda metà dell Ottocento. 5 astanti: le persone presenti. 6 manicotto: accessorio d abbigliamento (soprattutto femminile) consistente in una sorta di tubo fatto di pelliccia o di tessuto, in cui si infilano le mani per difenderle dal freddo. 7 mandare ad effetto: realizzare. 533

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi