3 - L’irrazionalismo antidemocratico

L epoca e le idee Indifferente e ammaestrato, il bambino sarà pronto, da adulto, a esercitare il proprio ruolo, ridotto alla stregua di un inerme soldato dalla ricerca del guadagno e dall ambizione. Qualunque sia il ruolo che il sistema appronterà per lui, l uomo sarà una delle infinite articolazioni del potere costituito. tenti, se anche in sé sia del tutto indifferente alla sua vita: ai dolci, al giuoco ecc. Così gli si impongono le determinate parole, i determinati luoghi comuni, i determinati giudizi, tutti i 2 della convenienza e della scienza, che per lui saranno sempre privi di significato in sé ed avranno sempre soltanto tutti quel costante senso: è necessario per poter avere il dolce, per poter giuocare in pace: la sufficienza e il calcolo. Quando al dolce e al giuoco si sostituisca il guadagno, «la possibilità di vivere «la carriera , «la via fatta , «le professioni lo studio o la qualsiasi occupazione conserveranno il senso che il primo dovere aveva: indifferente, oscuro, ma necessario per poter giocare poi, cioè per poter vivere ai miei gusti, per mangiare, bere e dormire e prolificare. Così ne potremo fare un degno braccio irresponsabile della società: un giudice, che giudichi impassibile, tirando la proiezione dalla figura che l istruttoria gli presenti sulle coordinate del suo codice, senza chiedersi se questo sia giusto o meno. Un maestro, che tenga 4 ore al giorno 80, 90 bambini chiusi in uno stanzone, li obblighi a star immobili, a ripetere ciò che egli dica, a studiare quelle date cose, lodandoli se studino e siano disciplinati, castigandoli se non studino e non s adattino alla disciplina, e non s accorga d esser un uomo che sta esercitando violenza sul suo simile, che ne porterà le conseguenze per tutta la vita, senza sapere perché lo faccia e perché così lo faccia ma secondo il programma imposto. Un boia, che quando uccida un uomo non pensi, che egli, un uomo, uccide un suo simile, senza sapere perché l uccida. Perché egli non veda mai altro in tutto ciò che quell ufficio indifferente su cui non si discute ma che gli dà i mezzi per vivere, e sia istrumento inconsapevole. 2 k : kallopismata, termine greco che significa abbellimenti . in sintesi 3 L irrazionalismo antidemocratico In Europa: la paura nei confronti della società di massa Nel 1895, lo psicologo ed etnologo francese Gustave Le Bon sostiene che sia iniziata l «era delle folle , in cui si concede spazio a illusioni come l uguaglianza e la sovranità popolare. L aristocrazia disprezza i princìpi democratici e prova orrore all idea che le classi popolari sollecitate dai sindacati e dai partiti socialisti partecipino alla vita civile, economica e politica. Nell Ottocento, Friedrich Nietzsche teme che il movimento democratico possa rovesciare l ordine naturale dei valori. L «era delle folle di Gustave Le Bon Le caratteristiche della società di massa il cui avvento viene solitamente collocato agli inizi del Novecento erano in parte già evidenti alla fine dell Ottocento, quando molte categorie sociali avevano cominciato a fruire di beni, servizi e diritti in precedenza patrimonio di esigue minoranze, diventando interpreti attive della vita civile ed economica. Nel 1895, lo psicologo ed etnologo francese Gustave Le Bon (1841-1931), in un saggio dal titolo Psicologia delle folle, aveva analizzato con preoccupazione il protagonismo politico del vasto blocco sociale mobilitato dai sindacati e dai partiti socialisti. Secondo Le Bon si era aperta l «era delle folle , che dava spazio a fantasie utopistiche, a ingenue idee di eguaglianza e di sovranità popolare. L opera di Le Bon costituisce la tipica espressione culturale e psicologica dell orrore aristocratico di fronte alla democrazia e alla partecipazione delle classi popolari alla vita politica. Democrazia come barbarie I timori di Le Bon non erano inediti. Già Friedrich Nietzsche (1844-1900) aveva parlato del movimento democratico come di una gigantesca «sollevazione della plebe e degli schiavi che sarebbe sfociata, se non fosse stata energicamente contrastata, in un perverso ribaltamento della gerarchia naturale dei valori. 485

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi