D1 - L’io non è più padrone di sé stesso (Una difficoltà

L epoca e le idee DOCUMENTO 1 L io non è più padrone di sé stesso Sigmund Freud, Una difficoltà della psicoanalisi L autore Sigmund Freud nasce nel 1856 a Freiberg, in Moravia (attuale Repubblica Ceca), ma all età di quattro anni si trasferisce con la famiglia a Vienna. Studente brillante e appassionato dei poeti classici, si iscrive alla facoltà di Medicina, laureandosi nel 1881. Ottenuta la docenza in Neuropatologia, si reca a Parigi, dove frequenta le lezioni sull isteria del professor Jean-Martin Charcot. Questa esperienza gli offre il materiale per i suoi primi fondamentali studi, in base ai quali capisce che l isteria e i suoi sintomi fisici cecità, paralisi, convulsioni sono di origine psichica. Inizialmente Freud cura i pazienti con l ipnosi; insoddisfatto, inaugura la nuova tecnica della psicanalisi, avversata da molti colleghi. Nel 1933 il nazismo mette al bando la psicanalisi e i libri di Freud vengono bruciati nella pubblica piazza. Vecchio e malato, perseguitato dalla polizia politica in quanto ebreo, nel 1938 Freud è costretto a lasciare Vienna per cercare rifugio a Londra, dove muore nel 1939. La civiltà umana ha subito, secondo Freud, tre colossali umiliazioni. La prima, quella «cosmologica , è stata prodotta dagli studi di Niccolò Copernico, che hanno distrutto «l illusione narcisistica che l uomo e la Terra fossero immobili al centro dell universo; la seconda, quella «biologica , è stata inferta da Darwin, il quale ha smascherato l infondatezza della presunta superiorità dell uomo sulle altre specie; della terza, di natura psicologica, parla Freud in questo brano, tratto da un articolo del 1916, Una difficoltà della psicanalisi. L uomo ha posto un controllo nel nucleo del suo Io. Disorientato, privo di credibili rassicurazioni (alle quali, tuttavia, tenta disperatamente di aggrapparsi), l uomo dissimula con una pietosa menzogna la propria impotenza. La mortificazione inflitta all uomo dalla psicanalisi consiste nell avergli mostrato quanto egli subisca inconsapevolmente, senza poterle controllare, le pulsioni dell inconscio. Freud non si sorprende delle resistenze alle sue teorie; è infatti difficile per l individuo accettare di perdere il dominio su quanto crede che gli appartenga: il carattere, la libertà, lo spirito. L uomo, anche se degradato al di fuori, si sente sovrano nella propria psiche. Ha creato in un qualche luogo, nel nucleo stesso del suo Io, un organo ispettivo che sorveglia i suoi impulsi e i suoi atti per controllare se corrispondono alle sue esigenze. Se ciò non accade, tali atti e impulsi vengono inesorabilmente inibiti e trattenuti. La sua percezione interna, la sua coscienza, ragguaglia l Io su tutti i processi importanti che si svolgono nella psiche, e la volontà, guidata da tali informazioni, dà corso a quanto è compatibile con l Io, mentre modifica ciò che tenderebbe ad attuarsi in modo indipendente. L Io si sente sicuro tanto della completezza e fedeltà delle informazioni di cui dispone, quanto dei mezzi col cui tramite rende effettivi i suoi comandi. In determinate malattie, e specialmente nelle nevrosi che noi abbiamo studiato, le cose vanno diversamente. L Io si sente a disagio, incontra limiti al proprio potere nella sua stessa casa, nella psiche. Appaiono improvvisamente pensieri di cui non si sa donde provengano; e non si può far nulla per scacciarli. Questi ospiti stranieri sembrano addirittura più potenti dei pensieri sottomessi all Io [ ]. L Io dice a se stesso che si tratta di una malattia, di una invasione straniera, e accentua la propria vigilanza; ma non può capire perché gli accada di sentirsi inceppato in una maniera tanto strana. La psicoanalisi si propone di spiegare queste inquietanti forme morbose. [ ] Ma le due spiegazioni che la vita pulsionale della sessualità non si può domare completamente in noi, e che i processi psichici sono per se stessi inconsci e soltanto attraverso una percezione incompleta e inattendibile divengono accessibili all Io e gli si sottomettono equivalgono all asserzione che l Io non è padrone in casa propria. Esse costituiscono insieme la terza umiliazione inferta all amor proprio umano, quella che chiamerei psicologica. Non c è quindi da meravigliarsi se l Io non concede la propria benevolenza alla psicoanalisi e continua ostinatamente a non crederle. 481

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi