2 - Il disagio della civiltà

Il primo Novecento in sintesi La società di massa rivela i limiti del Positivismo. Il nuovo clima culturale è caratterizzato da squilibri sociopolitici, imperialismo, autoritarismo, crisi della letteratura. Mentre la classe operaia lotta per conquistare diritti e uno spazio politico, la borghesia si ritrova senza riferimenti e smarrita in un mondo che non domina più. Il borghese intraprendente dell Ottocento romantico e positivista si riduce a un essere debole e inetto. I grandi scrittori osservano e testimoniano il disagio dell uomo addomesticato dalla modernit e dal potere. La catena di montaggio umilia l operaio, l ambiente dell ufficio reprime il lavoratore. 482 2 Il disagio della civiltà Progresso e inquietudini L ideologia ottimistica della scienza e del progresso è messa in crisi, oltre che dalle nuove teorie scientifiche e psicologiche, dalle stesse trasformazioni socioeconomiche. La nascita della società di massa mostra infatti gli evidenti limiti della filosofia positivista, che concepisce l evoluzione e la tecnica legate al benessere e alla giustizia sociale. Gli squilibri sociopolitici, la violenza dell imperialismo, le tentazioni autoritarie dei governi e, in ambito culturale, la crisi della letteratura e del letterato che fa i conti con una sempre più marcata mercificazione dell opera d arte e con la svalutazione del proprio ruolo sono tutti elementi che concorrono a creare un nuovo clima culturale. La massificazione della borghesia Le trasformazioni del sistema produttivo, che conducono a una diffusa disponibilità di beni di consumo e favoriscono lo sviluppo del settore terziario, determinano allo stesso tempo contraccolpi negativi di tipo sociale e psicologico nel mondo borghese. Assorbita nei ruoli della burocrazia statale e nella massa indifferenziata del ceto impiegatizio, la piccola e media borghesia scivola nell anonimato di mansioni ripetitive, in un processo di mobilità sociale che comporta livellamento e svalutazione della propria condizione. A fronte di una classe operaia determinata a conquistare diritti e protagonismo politico, la borghesia si dibatte tra angoscia e disorientamento, priva di valori sicuri, smarrita in un mondo che non domina più. L individuo dimezzato Lo sviluppo delle metropoli, celebrate dai cantori ottocenteschi del progresso, e la civiltà delle macchine, che trova proprio all inizio del Novecento entusiasti sostenitori (in particolare i Futuristi), hanno determinato un innegabile progresso materiale. Ma a quale prezzo? La civiltà borghese si sente esposta a una nevrosi di cui ignora le cause: vive, per parafrasare il titolo di un famoso saggio di Freud, un disagio oscuro e indecifrabile, che trasforma l individuo risoluto, dinamico e attivo dell Ottocento romantico e positivista in un soggetto impotente, paralizzato, inetto. Afflitto da un cronico male di vivere, senza più fiducia in sé stesso e negli altri, questo individuo privo di identità e qualità (L uomo senza qualità è il titolo di uno dei romanzi più importanti e rivelatori del periodo, opera dell austriaco Robert Musil) conduce un esistenza artificiale e inautentica, estraneo al mondo come un sopravvissuto che si guardi vivere allo specchio, incapace di comunicare all interno della famiglia, dell ambiente di lavoro, della società. La letteratura come specchio della crisi I grandi scrittori italiani ed europei documentano questa diffusa condizione di malattia e il senso di alienazione provocati dalla nuova realtà industriale e commerciale. La catena di montaggio che dequalifica il lavoro operaio, trasformandolo in una ruota di un ingranaggio; gli impieghi che annullano la personalità individuale all interno di anonimi apparati produttivi; l opprimente ambiente dell ufficio, che mortifica il lavoratore intrappolandolo in funzioni spersonalizzanti; i sistemi educativi che condizionano l individuo sin da bambino, inducendolo alla passiva accettazione delle norme e delle convenzioni sociali; l industria dello svago e dello spettacolo (in primo luogo il cinema, strumento che diffonde desideri e aspirazioni spesso irrealizzabili), che altera la realtà, rendendola ancor più inautentica: agli occhi di molti dei suoi osservatori contemporanei, la modernità sperimenta infinite modalità per addomesticare l individuo, costringendolo a obbedire agli invisibili congegni del potere.

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi