Il tesoro della letteratura - volume 3

Il secondo Ottocento 110 115 120 125 E andiam di fratta in fratta, or congiunti or disciolti (e il verde vigor rude ci allaccia i mallèoli c intrica i ginocchi) chi sa dove, chi sa dove! E piove su i nostri volti silvani, piove su le nostre mani ignude, su i nostri vestimenti leggieri, su i freschi pensieri che l anima schiude novella, su la favola bella che ieri m illuse, che oggi t illude, o Ermione. 110 di fratta in fratta: attraverso i cespu- 112-114 il verde ginocchi: i verdi rami ag- gli della pineta. 111 or congiunti or disciolti: ora abbracciati, ora separati. grovigliati tenacemente (verde vigor rude) ci stringono le caviglie (i mall oli) e impediscono il movimento delle ginocchia. Dentro il TESTO Il racconto di una metamorfosi 444 I contenuti tematici Sulle soglie di una solitaria pineta, lungo il litorale sabbioso toscano, una pioggia estiva sorprende il poeta e la donna amata, qui chiamata Ermione, durante una passeggiata. Le gocce crepitano sui rami e fanno germogliare una nuova vita nella calura estiva (vv. 4-7). Il silenzio della natura è interrotto dai suoni (che sembrano parole): il ritmo della pioggia, che scroscia più o meno intensamente, compone una lunga sinfonia insieme al frusciare delle foglie e all eco di versi di animali. Mentre vagano nel paesaggio naturale completamente estraniati dal resto del mondo e immersi nei suoni, il poeta e la compagna si svestono dei panni umani e iniziano un processo di trasformazione verso una forma di vita vegetale che si attua in crescendo: i loro volti diventano silvani (v. 21), l anima schiude (v. 27) pensieri come fiori, fino a che la loro comunione con la natura è completa. Ormai tutt uno con il bosco, la loro identità non è più umana, essendosi dissolta in una metamorfosi panica che li ha investiti completamente, coinvolgendo la dimensione fisica e quella psichica, il corpo, i pensieri e i sogni. Abbattuta definitivamente ogni barriera tra l io e la natura, l ultima strofa sancisce il compimento dell identificazione: il cuore delle due creature è come pèsca / intatta (vv. 104-105), gli occhi sono come polle tra l erbe (v. 107), i denti come mandorle acerbe (v. 109). Il poeta può finalmente attingere al mistero dell universo, immergendosi nella profondità remota, arcana e senza tempo della natura.

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi