Il tesoro della letteratura - volume 3

Gabriele d Annunzio Alcyone 75 80 85 90 95 100 105 ma un canto vi si mesce più roco che di laggiù sale, dall umida ombra remota. Più sordo, e più fioco s allenta, si spegne. Sola una nota ancor trema, si spegne, risorge, trema, si spegne. Non s ode voce dal mare. Or s ode su tutta la fronda crosciare l argentea pioggia che monda, il croscio che varia secondo la fronda più folta, men folta. Ascolta. La figlia dell aria è muta; ma la figlia del limo lontana, la rana, canta nell ombra più fonda, chi sa dove, chi sa dove! E piove su le tue ciglia, Ermione. Piove su le tue ciglia nere sì che par tu pianga ma di piacere; non bianca ma quasi fatta virente, par da scorza tu esca. E tutta la vita è in noi fresca aulente, il cuor nel petto è come pèsca intatta, tra le pàlpebre gli occhi son come polle tra l erbe, i denti negli alvèoli son come mandorle acerbe. 71 un canto vi si mesce: al canto delle ci- cale si mescola quello, più rauco, delle rane (come verrà detto ai vv. 90-94). 74 umida ombra remota: lontana, umida oscurità. 76 s allenta, si spegne: soggetto sottinteso è il canto delle cicale. 82 crosciare: scrosciare. 83 argentea: la pioggia sembra argenta- ta a causa del tremolio dei suoi sottili fili luminosi. 84 monda: purifica. 85 il croscio: è soggetto di s ode del v. 81. 89 La figlia dell aria: la cicala. 90-91 la figlia del limo: la figlia del fango, la rana. 100 virente: verdeggiante. L aggettivo però non allude solo al colore della carnagio- ne, ma anche all intima vita vegetale che si è impossessata di Ermione. 101 scorza: corteccia. 103 aulente: profumata. 105 intatta: non ancora colta. 107 polle: vene, sorgenti d acqua pura. 108 alvèoli: le cavità delle gengive in cui sono radicati i denti. 443

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi