Lo stile

Il secondo Ottocento in sintesi Con Alcyone d Annunzio raggiunge il punto più alto della sua ricerca letteraria e del suo lavoro poetico, mostrando una totale libertà nella scelta delle soluzioni stilistiche, con un virtuosismo che tende al sublime. Per quanto riguarda la metrica, rompe gli schemi della poesia tradizionale prediligendo la strofa libera e i versi liberi, di cui ricerca la musicalità attraverso assonanze e consonanze, giochi di rime, allitterazioni e anafore, con effetti fonosimbolici. Sul piano lessicale, il suo gusto del raro e del prezioso si rivela nella scelta di arcaismi, tecnicismi e colte citazioni dalla poesia italiana delle origini. Lo stile La sperimentazione metrica Coerentemente con le funzioni evocative che d Annunzio assegna alla propria parola poetica, egli collauda in Alcyone tutte le soluzioni stilistiche immaginabili, come se volesse esaurire lo spettro delle possibilità espressive. Un primo ambito in cui si esercita pienamente la sua sperimentazione è quello metrico, dove possiamo registrare una straordinaria varietà di soluzioni. Abbandonando le strutture tipiche della poesia tradizionale, d Annunzio «rompe gli schemi strofici, li dilata e li restringe, riducendo a volte il verso a una parola singola (Beccaria). Anche se in alcune liriche (per esempio nella Sera fiesolana, T7, p. 437) è ancora presente un sistema di strofe e non mancano sonetti, madrigali, forme metriche di ascendenza classica, l autore predilige l uso della strofa libera, lunga, talvolta lunghissima, composta di versi liberi, di misura sillabica diseguale, variamente alternati e legati tra loro in modo del tutto irregolare da rime, ma più spesso da assonanze e consonanze. Un enciclopedia della parola poetica Altrettanto ricco è il repertorio lessicale: l autore presenta frequenti arcaismi, in più di un caso recuperati dai dizionari (come alcuni nomi di piante: crambe, pancrazio, terebinto ecc.) e ama il gusto del raro e del desueto: abbiamo così citazioni attinte da semisconosciuti poeti dei primi secoli della letteratura italiana, forme ortografiche anacronistiche, tecnicismi e altro ancora. L intenzione di d Annunzio di suggerire sensazioni e dissolvere la parola in una pura evocazione musicale è resa magistralmente grazie agli effetti fonosimbolici, prodotti da giochi di rime, allitterazioni e anafore. Il risultato è una sequela di immagini che compariranno anche nei versi di buona parte dei poeti italiani del Novecento, destinati come riconoscerà Eugenio Montale ad attraversare la poesia dannunziana e ad accoglierne evidenti influenze ( p. 456). I testi Temi e motivi dei componimenti antologizzati T7 La sera fiesolana l umanizzazione della natura e del paesaggio il richiamo al Cantico delle creature la ricerca della musicalità T8 La pioggia nel pineto la metamorfosi del corpo in elemento naturale la fusione con i suoni, i colori e la sostanza della natura il potenziamento di sé come capacità di comprendere oltre i propri sensi T9 Stabat nuda Aestas la personificazione dell estate le immagini che coinvolgono le sfere sensoriali T10 436 Nella belletta la morte delle cose che appassiscono e marciscono nel calore

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi