Il tesoro della letteratura - volume 3

Il secondo Ottocento 60 sonerò qualche vecchia aria di danza, assai vecchia, assai nobile, anche un poco triste; e il suon sarà velato, fioco, quasi venisse da quell altra stanza. Poi per te sola io vo comporre un canto che ti raccolga come in una cuna, sopra un antico metro, ma con una grazia che sia vaga e negletta alquanto. 65 Tutto sarà come al tempo lontano. L anima sarà semplice com era; e a te verrà, quando vorrai, leggera come vien l acqua al cavo de la mano. 57 vecchia aria: antica melodia. 62 cuna: culla. 64 vaga alquanto: leggera e alquanto 67 leggera: pura. 68 vien: si raccoglie. al: nel. de la mano: si intende, di chi beve. dimessa. Dentro il TESTO Un ritorno al passato Il rito della purificazione 420 I contenuti tematici Il giardino appassito, le viole sfatte, le stanze vuote, le tende scolorate (v. 53), un vecchio cembalo: sono piccole cose abbandonate ad accogliere il poeta, figliol prodigo atteso dalla madre ormai pallida e sfiorita. Una stagione ambigua e velata sembra complice di questo ritorno al nido familiare: è settembre, sì, ma l aria ha la molle dolcezza della primavera, benché di una primavera dissepolta (v. 44) e di un april defunto (v. 40). Ovunque campeggiano segni di morte, trame di oggetti consunti che ricordano il precipitare lento delle cose e dei ricordi verso il nulla: il recupero dell innocenza che l io lirico insegue, promettendo alla madre di tornare buono e pio dopo tante falsità e ipocrisie, si scontra con il dilagare della decadenza e con i simboli di disfacimento che pervadono il componimento. possibile dunque rifiorire davvero? Ora che la città, la mondanità e le sue tentazioni sono lontane, c è da credere alla conversione spirituale del poeta? Le allusioni religiose estetizzanti ci inducono a sospettare della sincerità di questa regressione all infanzia: la madre assume la funzione di sacerdotessa di un rito; è lei che offre al figlio la comunione di un ostia rigeneratrice. Ma tra i due, in realtà, non c è dialogo: il poeta, che le assicura di essere cambiato (e, per questo, le chiede di non pensare più a le cattive cose, v. 26), le domanda se lo sta capendo (Di : l anima tua m intende?, v. 38), ascoltando (di : l anima tua m ascolta?, v. 41) o almeno sentendo (m odi tu?, v. 55). In fondo, la presenza della donna è eterea, forse solo immaginata (è un anima, v. 29, più che una creatura in carne e ossa), mentre piano piano la figura dell io poetico, in un primo momento distanziata dalla terza persona, diventa l unico elemento dominante (io parlo, v. 28; Io metterò, v. 31; Io vivrò, v. 33). Il miracolo egli ci dice alla fine si compirà: il rito della purificazione avverrà per mezzo dell acqua che monda i peccati, secondo una precisa simbologia liturgica e sacramentale. Ma la cerimonia della rinascita non può che essere officiata con i soli strumenti che d Annunzio conosce e sublima: la parola, la musica (grazie al cembalo, memoria del clima domestico che fu) e la poesia, prodotta con una grazia che sia vaga e negletta alquanto (vv. 63-6464).

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi