Il tesoro della letteratura - volume 3

Gabriele d Annunzio 70 75 più della ruinata24 grandiosità imperiale. E il suo gran sogno era di possedere un palazzo incoronato da Michelangelo e istoriato dai Caracci,25 come quello Farnese; una galleria piena di Raffaelli, di Tiziani, di Domenichini, come quella Borghese; una villa, come quella d Alessandro Albani,26 dove i bussi27 profondi, il granito rosso d Oriente, il marmo bianco di Luni,28 le statue della Grecia, le pitture del Rinascimento, le memorie stesse del luogo componessero un incanto intorno a un qualche suo superbo amore. In casa della marchesa d Ateleta sua cugina, sopra un albo29 di confessioni mondane, accanto alla domanda «Che vorreste voi essere? egli aveva scritto «Principe romano . 24 ruinata: ridotta in rovina. 25 Caracci: i fratelli Annibale (1560-1609) e Agostino Carracci (1557-1602) e il cugino Ludovico (1555-1619) furono grandi pittori bolognesi del tardo Rinascimento. 26 Alessandro Albani: cardinale (1692- 1779), noto per l amore per il collezionismo. La sua villa sulla via Salaria ospitava un grande numero di opere d arte. 27 bussi: bossi, arbusti sempreverdi. 28 Luni: antica località tra la Liguria e la Toscana, nota per le cave di marmo bianco. 29 albo: registro. Analisi ATTIVA Il manifesto dell esteta I contenuti tematici Queste pagine possono essere considerate il manifesto dell estetismo dannunziano. Il ritratto di Andrea Sperelli condensa infatti i segni particolari che compongono il carattere morale, psicologico e culturale dell intellettuale votato all arte e alla bellezza. La sua filosofia, che gli è stata insegnata dal padre, viene riassunta da d Annunzio in una serie di moniti ed enunciati che hanno il valore di sentenze: Bisogna fare la propria vita, come si fa un opera d arte (rr. 38-39); Bisogna conservare ad ogni costo intiera la libertà, fin nell ebrezza (rr. 41-42); Il rimpianto è il vano pascolo d uno spirito disoccupato (r. 43). Ma come vengono assimilati dal giovane tali precetti? Andrea ha certamente preso alla lettera la lezione ricevuta: dopo aver viaggiato in tutta Europa, alla morte del padre sceglie come propria residenza Roma, la città che ama di più, non per le sue vestigia antiche ma per gli sfarzosi palazzi rinascimentali e barocchi, dove egli intende vivere un esistenza degna di un Principe romano (r. 78). Immune dalle meschinità del mondo e dalla degradazione generale causata dall ascesa, sulla scena sociale, delle masse (il grigio diluvio democratico, r. 1) che inquina le belle cose e rare (r. 1), egli è stimolato dall insaziabile ricerca del piacere (avidità del piacere, r. 19) e non si preoccupa dei conformismi borghesi (paradossale disprezzo de pregiudizii, r. 19). Per questi aspetti programmatici, si può dire che Andrea sia la maschera letteraria del suo creatore, anch egli sprezzante della massa, raffinato adoratore della bellezza vista come una divinità, non toccato dalla morale comune, disposto a tutto pur di contaminare tra loro arte e vita. 1 Quali esperienze hanno formato il gusto del giovane Andrea? 2 Che ruolo hanno avuto il padre e la tradizione familiare nella formazione di Andrea? 3 Individua nel brano tutti i riferimenti a opere d arte. 4 Da quali espressioni si evince il pensiero antidemocratico dell autore? 415

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi