2 - Il «nido»

Giovanni Pascoli in sintesi I lutti mai superati, o elaborati solo poeticamente, hanno determinato in Pascoli la ricerca ossessiva di rassicurazione e protezione dalle minacce del mondo esterno. Il suo bisogno di un «nido in cui rifugiarsi è così forte che ricostruisce, chiamando a sé le sorelle, un ambiente familiare che sia unito nel ricordo dell infanzia comune e nel culto dei propri morti. 2 Il «nido La ricerca della sicurezza Traumatizzato dai lutti familiari, Pascoli tenta di trovare sicurezza, conforto e protezione dalle minacce del mondo esterno negli affetti familiari, negli ambienti e nelle atmosfere più intime e care. Le immagini più ricorrenti della sua poesia evidenziano non a caso una costante opposizione interno-esterno: al primo ele mento sono associate le sensazioni di calore, dolcezza, purezza e amore, al secondo quel le di freddo, dolore, paura e morte. Il desiderio di un mondo semplice e senza violenza, legato ai valori contadini, lo por ta a osservare con terrore la civiltà industriale e la società di massa urbanizzata: secondo Pascoli il progresso di stampo positivistico, invece che garantire sicurezza all uomo, lo ha esposto a nuovi pericoli, rendendolo piccolo e smarrito. Guardando alle tensioni del tempo presente il poeta scrive «Non c è più la tranquilla immobilità , e definisce la scien za «crudele e inopportuna , perché colpevole di aver attentato alle illusioni dei sogni, al piacevole inganno della fede (Pascoli non crede in Dio, ma non sa rinunciare alla sua im magine) e alla felice ingenuità degli uomini: «Oh! Tu sei fallita, o scienza: ed è bene: ma sii maledetta . L unica possibilità per conservare la propria integrità e salvare l innocenza consiste per lui nel regredire all età dell oro dell infanzia, mitico tempo sereno, non ancora toccato dalle inquietudini della modernità e della vita adulta. La protezione del «nido La fondamentale custode di questo piccolo mondogiar dino degli affetti è la madre: la sua immagine costituisce, nell universo psichico e poetico di Pascoli, il nume rassicurante dei luoghi più protetti, del «nido e del camposanto. Il «nido è il luogo della ricomposizione dell unità familiare, lo spazio chiuso che per mette il riparo dalla società brutale e inospitale; il camposanto («casa unica di mia gen te e mia ) rappresenta il recinto del culto dei morti, lì dove è possibile ripristinare, su un piano illusorio, l intimo colloquio con ciò che nella realtà si è perduto per sempre. Di questa perdita Pascoli tenta di trovare disperatamente un risarcimento: se la morte signi fica distruzione della vita, della casa e degli affetti, il mito del «nido nasce come un ten tativo di opporsi alla loro fragilità e alla loro rovina. Il «nido simboleggia la madre, la culla, la casa, il luogo in cui il poeta può trascorrere i giorni al riparo dalla violenza e dal male che lo minacciano da fuori e dal mondo degli adulti. Nel nido i suoni stessi sono dolci e sommessi, avvolgenti, quasi voci pre-verbali: vagiti, belati, bisbigli, pigolii, nenie, cantilene. Il «nido è la madre Nessuno deve interferire in questo universo difensivo e primigenio, che il poetafanciullo cerca di rivivere e rendere eterno attraverso il canto. La madre stessa è quindi simbolo del «nido : è il ventre, la culla, il focolare, la casa, la garante, cioè, del rapporto con la terra misteriosa, che governa la vita con i suoi cicli eterni. la madre che simboleggia la felicità dell infanzia, non ancora compromessa dalla conoscen za del male, e al tempo stesso la sopravvivenza degli unici vincoli possibili per l uomo: quelli del sangue e della discendenza. Per questo, la madre costituisce una sorta di divini tàguida nella sfera degli affetti: la sua morte coincide con una perdita irreparabile e con un lutto che non può conoscere riparazione. La violazione del «nido comporta dunque la scoperta di tutto ciò che di spaventoso e letale sta fuori di esso. La religione della memoria La rievocazione della condizione protetta dell infanzia cura il dolore e l angoscia della vita vissuta tra gli adulti. Perduto il padre e privo della tu tela genitoriale, il figlio Giovanni si sente un orfano condannato allo sradicamento: gra zie alla poesia può però viaggiare a ritroso e ritrovare nella memoria una luce pallida che lo conforta, che lo assiste e lo culla, rassicurandolo di fronte alle difficoltà dell esistenza. Il recupero di una lingua spontanea La situazione reale del poeta è infatti quella dell incertezza, dello smarrimento, della paura; non a caso, come ha notato lo studioso 335

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi