Il tesoro della letteratura - volume 3

Giovanni Pascoli 45 50 55 E ciarla intanto, senza chetarsi mai; e, senza lui, non solo non vedremmo tante cose a cui non badiamo per solito, ma non potremmo nemmeno pensarle e ridirle, perché egli è l Adamo che mette il nome a tutto ciò che vede e sente.26 Egli scopre nelle cose le somiglianze e relazioni più ingegnose.27 Egli adatta il nome della cosa più grande alla più piccola, e al contrario. E a ciò lo spinge meglio stupore che ignoranza,28 e curiosità meglio29 che loquacità: impicciolisce per poter vedere, ingrandisce per poter ammirare. Né il suo linguaggio è imperfetto come di chi non dica la cosa se non a mezzo, ma prodigo anzi, come di chi due pensieri dia per una parola.30 E a ogni modo dà un segno, un suono, un colore, a cui riconoscere sempre ciò che vide una volta. [ ] XI. [ ] Il poeta è poeta, non oratore o predicatore, non filosofo, non istorico, non maestro, non tribuno o demagogo,31 non uomo di stato o di corte. E nemmeno è, sia con pace del Maestro, un artiere che foggi spada e scudi e vomeri;32 e nemme no, con pace di tanti altri, un artista che nielli33 e ceselli l oro che altri gli porga. A costituire il poeta vale infinitamente più il suo sentimento e la sua visione, che il modo col quale agli altri trasmette l uno e l altra. Egli, anzi, quando li trasmette, pur essendo in cospetto d un pubblico, parla piuttosto tra sé, che a quello. Del pubblico, non pare che si accorga. Parla forte (ma non tanto!) più per udir meglio esso, che per farsi intendere da altrui. [ ] 26 l Adamo sente: come Adamo ha dato nome per la prima volta alle cose che ha visto e percepito, così la poesia, attraverso il linguaggio, scopre il mondo in forme sempre nuove. 27 ingegnose: impensate, originali. 28 meglio stupore che ignoranza: il poeta, secondo Pascoli, considera l ingenuità di chi è capace di stupirsi una risorsa rispetto all indifferenza di chi non è interessato alle cose (restandone ignorante). 29 meglio: piuttosto. 30 Né il suo linguaggio parola: il suo modo di esprimersi non è limitato come quello di chi descrive le cose a metà, ma al contrario è generoso, come quello di chi esprime due pensieri con una sola parola. 31 demagogo: politico che cerca di ottenere il consenso popolare con lusinghe e promesse. 32 Maestro vomeri: Pascoli si riferisce a Carducci, il quale identifica il poeta nel «grande artiere che tempra al fuoco della sua arte le glorie civili del popolo («Il poeta è un grande artiere, / che al mestiere / fece i muscoli d acciaio , Congedo, in Rime nuove, vv. 19-21). 33 nielli: che lavori decorando con la tecnica del niello (riempiendo cioè i solchi di un incisione con una miscela liquida di rame, argento e piombo). Dentro il TESTO Un invito agli uomini: recuperare l infanzia Il fanciullo primitivo I contenuti tematici La maggior parte degli uomini, corrotti dall esperienza e resi inautentici dalle conven zioni sociali, smarrisce la dimensione infantile, che permetteva loro, da bambini, di provare intense emozioni e porsi in un affascinante e misteriosa relazione nei confronti delle cose e della natura. Recuperare questo atteggiamento spontaneo è un impresa dif ficile, poiché guardare al mondo con meraviglia è possibile grazie a un processo che non coinvolge la ragione e la cultura, ma tocca le zone più intime della nostra coscien za, quei sentimenti nascosti, al di fuori del tempo e della Storia, che ereditiamo al mo mento stesso della nascita. Il poeta ha il privilegio di restare bambino, attingendo alla voce della propria interiorit : egli possiede i sentimenti di un fanciullo, grazie ai quali riesce a tradurre le sue visioni in parole immediate, senza il filtro del pensiero, ma solo attraverso la propria 333

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi