Il tesoro della letteratura - volume 3

Il secondo Ottocento 5 10 15 20 25 30 35 40 piangono, si sente un palpito solo, uno strillare e un guaire8 solo. Ma quindi9 noi cresciamo, ed egli resta piccolo; noi accendiamo negli occhi un nuovo desiderare, ed egli vi tiene fissa la sua antica serena maraviglia;10 noi ingrossiamo e arruggi niamo11 la voce, ed egli fa sentire tuttavia e sempre il suo tinnulo12 squillo come di campanello. Il quale tintinnio segreto noi non udiamo distinto nell età giovanile forse così come nella più matura, perché in quella occupati a litigare e perorare la causa della nostra vita,13 meno badiamo a quell angolo d anima d onde14 esso risuona. E anche, egli, l invisibile fanciullo, si pèrita15 vicino al giovane più che ac canto all uomo fatto e al vecchio, ché più dissimile a sé vede quello che questi.16 Il giovane in vero di rado e fuggevolmente si trattiene col fanciullo; ché ne sdegna la conversazione, come chi si vergogni d un passato ancor troppo recente. Ma l uomo riposato17 ama parlare con lui e udirne il chiacchiericcio e rispondergli a tono e grave;18 e l armonia di quelle voci è assai dolce ad ascoltare, come d un usignuolo che gorgheggi presso un ruscello che mormora. [ ] III. Ma è veramente in tutti il fanciullo musico? [ ] In alcuni non pare che egli sia; alcuni non credono che sia in loro; e forse è apparenza e credenza falsa. Forse gli uomini aspettano da lui chi sa quali mirabili dimostrazioni e operazioni; e perché non le vedono, o in altri o in sé, giudicano che egli non ci sia. Ma i segni della sua presenza e gli atti della sua vita sono semplici e umili. Egli è quello, dunque, che ha paura al buio, perché al buio vede o crede di vedere; quello che alla luce sogna o sembra sognare, ricordando cose non vedute mai; quello che parla alle bestie, agli alberi, ai sassi, alle nuvole, alle stelle:19 che popola l ombra di fantasmi e il cielo di dei. Egli è quello che piange e ride senza perché, di cose che sfuggono ai nostri sen si e alla nostra ragione. Egli è quello che nella morte degli esseri amati esce a dire quel particolare puerile che ci fa sciogliere in lacrime, e ci salva.20 Egli è quello che nella gioia pazza pronunzia, senza pensarci, la parola grave che ci frena. Egli rende tollerabile la felicità e la sventura, temperandole d amaro e di dolce,21 e facendone due cose ugualmente soavi al ricordo. Egli fa umano l amore, perché accarezza esso come sorella (oh! Il bisbiglio dei due fanciulli tra un bramire di belve), accarezza e consola la bambina che è nella donna.22 Egli nell interno dell uomo serio sta ad ascoltare, ammirando, le fiabe e le leggende, e in quello dell uomo pacifico fa echeggiare stridule fanfare di trombette e di pive,23 e in un cantuccio dell anima di chi più non crede, vapora24 d incenso l altarino che il bimbo ha ancora conservato da allora. Egli ci fa perdere il tempo, quando noi andiamo per i fatti nostri, ché ora vuol vedere la cinciallegra che canta, ora vuol cogliere il fiore che odora, ora vuol toccare la selce25 che riluce. 8 guaire: il verbo, associato solitamente al verso emesso dal cane, vuole suggerire il carattere istintivo, quasi animalesco dell infanzia. 9 quindi: poi. 10 vi tiene maraviglia: trattiene negli occhi la bellezza originaria del suo stupore. 11 arrugginiamo: rendiamo più roca. 12 tinnulo: tintinnante. 13 occupati vita: intenti a litigare e sostenere in tutti i modi le ragioni del successo personale. 332 14 d onde: da dove. 15 si pèrita: sta in soggezione. 16 ché questi: poiché vede il giovane più diverso da lui dell anziano. 17 riposato: libero dagli affanni quoti- diani. 18 grave: serio. 19 quello che parla stelle: Pascoli allude al mito di Orfeo, il poeta e musico che ammaliava le persone e la natura. 20 ci salva: dalla disperazione. 21 temperandole dolce: mitigando la gioia della felicità e il dolore della sventura. 22 Egli donna: il poeta oppone alla genuina semplicità dell amore infantile (Il bisbiglio dei due fanciulli) la natura selvaggia e disturbante dell amore adulto, identificato nel bramire di belve (ossia nei versi delle bestie feroci). 23 pive: cornamuse. 24 vapora: cosparge di vapori. 25 selce: tipo di roccia.

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi