Il tesoro della letteratura - volume 3

Verga & Beppe Fenoglio 37 poggiolo: balcone. 38 beneficiartene: approfittartene. 39 non era la donna pregare tan- to: non aveva bisogno di recarsi in pellegrinaggio per chiedere la grazia di restare incinta. Il santuario di Nostra Signora del Deserto sorge a Millesimo, nell entroterra di Savona. 40 ne comprò: ne partorì. 41 si faceva: si affacciava. 42 cunarlo: cullarlo. 105 110 115 120 125 130 «Cosa fai lì, Catinina? E non scrollarmi le spalle. Perché non sei col tuo uomo? «Me no di sicuro! «Perché te no? Allora Catinina alzò la voce. «Io non ci voglio più stare con quello là che mi dà del voi! «Ma come non ci vuoi più stare? Invece devi stargli insieme, e per sempre. la legge . «Che legge? «O Madonna bella e buona, la legge del matrimonio! Catinina scrollò un altra volta le spalle, ma capiva anche lei che scrollar le spalle non bastava più, e allora disse: «Io non ci voglio più stare con quello là che mi dà sempre del voi. E poi che casa mi ha preparata che io c entrassi da sposa? Una casa senza lume a petrolio e senza il poggiolo! 37 L uomo sospirò, la fece entrare nel suo forno, disse piano al suo garzone: «Attento che non scappi, ma non beneficiartene38 altrimenti il mestiere vai a impararlo da un altra parte e uscì. Quando tornò, c era con lui l uomo di Catinina. Col panettiere testimone, le promise il lume a petrolio per subito e di farle il poggiolo, tempo sei mesi. Catinina il lume a petrolio l ebbe subito, e poi anche il poggiolo, ma dopo un anno buono, che lei aveva già un bambino sulle braccia. Perché Catinina non era la donna che per aver la grazia dei figli deve andarsi a sedere sulla santa pietra alla Madonna del Deserto e pregare tanto.39 Questo primo figlio, dei nove che ne comprò40 nella sua stagione, l addormentava alla meglio in una cesta e poi subito correva sotto l ala a giocare a tocco e spanna con quei maschi di prima. Dopo un po il bambino si svegliava e strillava da farsi saltare tutte le vene, finché una vicina si faceva41 sull uscio e urlava a Catinina: «O disgraziata, non senti la tua creatura che piange? Vieni a cunarlo,42 o mezza zingara! «Lasciatemi solo più giocare questa bilia! La voce del narratore In una nota al racconto, Fenoglio chiarì d avere ascol tato questa storia dalla viva voce di un parente: molti tratti, in effetti, rimandano a una dimensione orale e locale. Non a caso, come si vede già nella prima fra se (quella razza che da noi si marchia col nome di mezzi zingari!, rr. 12), il narratore conosce bene il mondo che rappresenta, anzi vi appartiene, come accade a chi racconta le novelle verghiane: anche lui, come i perso naggi, fa ricorso a parole, modi di dire, giri sintattici tipici della zona e ricalcati sul dialetto (paste di meliga, r. 76; le rincresceva il sangue del cuore, rr. 7879, e così via), badando più all efficacia che all eleganza. Inoltre il narratore si guarda bene dal criticare o com mentare la barbara usanza del matrimonio combinato, all epoca normale, limitandosi a riferire gli eventi e assu 244 mendo spesso il punto di vista di Catinina. In questo modo può emergere l ingenuità con cui la ragazza af fronta le nozze con un estraneo: cresciuta nell ambiente del mercato, del tutto inesperta, non si rende bene conto ciò che le accade intorno; né, d altro canto, la famiglia intende spiegarle nulla. Basta la convinzione di aver fat to un buon affare, sistemandola con un venditore am bulante di stracci, brutto ma dal commercio già bene avviato. Catinina dovrà capire da sola, strada facendo. La luna, il mare Lasciato il paese, gli sposi viaggiano con un carro sul cri nale delle colline. A un certo punto, a filo dell orizzonte, si alza una luna meravigliosa: un mostro di vicinanza, di rotondità e giallore, navigava nel cielo caldo a filo del greppo della langa, come li volesse accompagnare fino in Liguria

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi