Il tesoro della letteratura - volume 3

Glossario P Palinodia Componimento poetico o discorso nel quale si ritrattano opinioni già professate, illustrando i motivi del cambiamento. La testimonianza più antica del termine risale a Stesicoro che nell ode Palinodia trattò il mito di Elena secondo una versione diversa dalla tradizione più comune, che considerava l eroina spartana la causa prima della guerra di Troia e che lui stesso aveva accolto nell Elena. Parallelismo In retorica, procedimento consistente nel dare rilievo allo sviluppo di un idea mediante una disposizione simmetrica di brevi concetti, per lo più in coppia; nella poesia tale disposizione si risolve spesso in simmetria di ritmo. Esempi: «Vigile a ogni soffio, / intenta a ogni baleno, / sempre in ascolto, / sempre in attesa, / pronta a ghermire, / pronta a donare (G. d Annunzio, Maia, Laus Vitae, I, 64-69); «La mia poesia è alacre come il fuoco, / trascorre tra le mie dita come un rosario (A. Merini, La mia poesia è alacre come il fuoco, vv. 1-2). Paratassi In sintassi, il collegamento tra due o più proposizioni all interno di un periodo, mediante giustapposizione o coordinazione e non mediante subordinazione. Parodia Travestimento burlesco di un opera d arte, a scopo satirico, umoristico o anche critico, consistente, nel caso di opere di poesia (meno spesso di prosa), nel contraffare i versi conservandone la cadenza, le rime, il tessuto sintattico e alcune parole e, nel caso di opere musicali, nel sostituire le parole del testo originario, conservando intatto o con leggere variazioni il motivo. Paronomasia Figura retorica, detta anche annominazione, che consiste nell accostare due parole simili nel suono ma distanti nel significato; lo scopo è di creare una tensione semantica fra le voci coinvolte. Esempi: «la luce si fa avara amara l anima (E. Montale, I limoni, v. 42); «Trema un ricordo nel ricolmo secchio (E. Montale, Cigola la carrucola del pozzo, v. 3). Pastiche Opera letteraria, artistica, musicale in cui l autore ha volutamente imitato lo stile di un altro autore (o di altri autori). Anche, composizione, per lo più letteraria o musicale, risultante dalla giustapposizione di brani di opere diverse di un solo autore o di più autori che utilizzano stili e linguaggi diversi. 1292 Perifrasi Circonlocuzione o giro di parole con cui si significa una qualsiasi realtà cui ci si potrebbe riferire direttamente con un unico termine. Esempi: «il cerchio di ferro con dentro il vuoto dove nascono gli spari (I. Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno, cap. 2) per indicare, dal punto di vista di Pin, la canna della pistola. Personificazione Concettualizzazione simbolica degli esseri e degli oggetti percepiti e descritti a imitazione della persona umana, al fine di rendere verosimile e accettabile il rapporto tra uomo e natura, sia nell ambito delle concezioni cosmiche sia nelle pratiche rituali di invocazione e preghiera, sia infine nelle forme mitopoietiche e artistiche (poesia, favolistica, scultura ecc.). Più in generale, attribuzione dei caratteri della persona umana in rappresentazioni artistiche e letterarie, come nelle allegorie . Esempio: «La Vita si ritolse tutte le sue promesse. / Egli sognò per anni l Amore che non venne (G. Gozzano, Totò Merùmeni, vv. 37-38). Piede Nella metrica classica, la più piccola unità ritmica di un verso, formata di due o più sillabe, con una parte forte (arsi) e una debole (tesi). Nella metrica italiana, ciascuno dei due membri, di uguale struttura metrica, in cui è suddivisa la fronte della strofa nella canzone antica o petrarchesca. Pleonasmo Espressione sovrabbondante, formata con l aggiunta di una o più parole non necessarie dal punto di vista grammaticale: frequente nel linguaggio familiare, si può trovare anche nella lingua letteraria e non implica di per sé una violazione di regole grammaticali ( a me mi piace , entrare dentro , uscire fuori sono pleonasmi). Esempio: «già gli ero stato / assuefatto (G. Ungaretti, Girovago, vv. 14-15). Preterizione Figura retorica che consiste nell affermare di voler tacere qualcosa di cui tuttavia si parla o comunque si fa cenno. L effetto ricercato è, in realtà, di mettere in evidenza ciò che apparentemente viene tralasciato. Nel discorso comune compaiono molte forme rituali di p. ( meglio non parlare di , per non dire ecc.). Esempio: «Cesare taccio che per ogni piaggia / fece l erbe sanguigne / di lor vene (F. Petrarca, Canzoniere, 128, 49-51). Prolessi Costruzione sintattica (detta anche anticipazione) in cui una o più parole (o un intera proposizione) sono collocate prima di ciò che sarebbe richiesto dal costrutto ordinario. Esempio: «Guarda la mia virtù s ell è possente (Dante, Inferno, II, 11). Prosopopea Figura retorica che consiste nel raffigurare come persone esseri inanimati o entità astratte. Esempio: «Là, presso le allegre ranelle, / singhiozza monotono un rivo (G. Pascoli, La mia sera, vv. 11-12). Protasi In grammatica, proposizione subordinata condizionale che, in correlazione con una proposizione principale (detta apodosi ), costituisce il cosiddetto periodo ipotetico. Esempio: «se tu cedi / come un ombra la spoglia [ ] / chi ti proteggerà? (E. Montale, A mia madre, vv. 5-8). Anche, la parte introduttiva del poema classico consistente in un breve cenno dell argomento da trattare (proposizione), cui si congiunge o si fa seguire l invocazione di qualche divinità (per lo più della Musa) per cominciare quindi il racconto dei casi dell eroe o dei fatti che costituiscono la materia dell opera. Q Poliptoto Figura retorica che consiste nel ripetere una parola già usata a breve distanza, modificandone il caso (o, nelle lingue non flessive, la funzione sintattica), il genere, il numero, il modo e il tempo. Esempio: «errare tra le stelle, in una stella (G. Pascoli, Il bolide, v. 52). Quartina Strofa di 4 versi, di qualsiasi misura. Si usarono q. monorime nella poesia ritmica latino-medievale. Nella poesia italiana la q. si trova per lo più in combinazione con altre strutture strofiche a formare componimenti di diversa natura; per es., le 2 q. del sonetto (seguite da 2 terzine ) o la ripresa della ballata grande. Un componimento di sole q. è detto anche quarta rima. Polisindeto Ripetizione della congiunzione tra più periodi, proposizioni o membri di proposizione fra loro coordinati. Esempio: «su i gelsi e su gli olmi e su le viti / e su i pini [ ]/ e su l grano [ ]/ e su l fieno [ ] / e su gli olivi (G. d Annunzio, La sera fiesolana, vv. 22-29). Quinario Nella metrica, verso composto di 5 sillabe (o, più propriamente, di 5 posizioni metriche ), con un solo accento principale sulla 4ª, usato di solito con altri versi, talora anche da solo, specialmente alternando un quinario piano con uno sdrucciolo e viceversa. Due quinari accoppiati in un verso

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi