Tre linee di tendenza

La poesia italiana dal secondo Novecento agli anni Duemila in sintesi fatte improvvisamente rare, episodiche, discontinue, come se alla diffusa, debordante creatività degli anni Settanta e dei primi Ottanta fosse repentinamente subentrata una devastante aridità, un deciso rigetto della comunicazione in versi: le voci nuove affiorate nell ultimo decennio si contano sulle dita di una mano, e l ultima generazione complessivamente attestata e individuabile resta quella dei nati fra il 40 e il 50, con un età media vicina ai cinquant anni . Sembra insomma che la condizione di esilio in cui opera il poeta, isolato e lontano dal pubblico, sia il segno di una povertà di voci e di progettualità che denota una crisi della scrittura. Ma si tratta di un equivoco: l idea di un improvviso interrompersi anagrafico della storia della poesia italiana è smentita dal fervore creativo che si manifesta in sedi meno istituzionali rispetto alla grande editoria, ma tutt altro che trascurabili, come le riviste di ricerca Poesia di Nicola Crocetti e Atelier di Giuliano Ladolfi. Di fatto, la temuta morte della poesia non si è mai verificata; si è semmai assistito a una crisi della critica, oltre che alla fine dello sperimentalismo postavanguardistico. Tre linee di tendenza Nell ambito della produzione poetica del secondo Novecento possiamo individuare tre grandi linee di fondo. Alda Merini è la principale esponente del Neoromanticismo. Questa tendenza valorizza la parola, isolata da ogni contesto storico e concreto, e la dimensione soggettiva. La poesia del Neocontenutismo si focalizza sulla realtà concreta e tangibile. I poeti della linea lombarda , tra i quali Maurizio Cucchi, Giovanni Raboni e Franco Loi, compongono testi strettamente legati al paesaggio, alle cose . Gabriella Sica e Claudio Damiani appartengono invece alla cosiddetta linea romana : anch essa trae spunto, nei suoi contenuti, dalla quotidianità, dando importanza ai sentimenti, alla dimensione familiare. Il Neoformalismo recupera la metrica tradizionale, aspirando così a ricostituire la poesia. Il Neoromanticismo Il Neoromanticismo enfatizza il potere della parola, astraendola dal contesto storico e sociale, e contraddice in parte la più generale tendenza alla scomparsa dell istanza soggettivistica in poesia. La parola si impone come entità spirituale, visionaria, mitica o memoriale. Tale indirizzo è giunto a grande visibilità grazie alla figura di Alda Merini (1931-2009), che con i suoi versi, la personalità e le vicende biografiche la malattia mentale, le vicissitudini familiari colpisce e conquista un vasto pubblico assurgendo a icona della forza e della vitalità della poesia e, più in generale, dell essere umano. Il Neocontenutismo Con il termine Neocontenutismo ci si riferisce a una tendenza a porre in primo piano i contenuti dell esperienza concreta che è riscontrabile soprattutto nella cosiddetta linea lombarda , il cui ambito geografico in realtà comprende anche le province di Novara e di Verbania (che facevano parte dell antico Ducato di Milano). Questo contesto geografico è diventato un territorio dell anima e della sensibilità, come ha rilevato Luciano Anceschi nell introduzione a un antologia del 1952, intitolata appunto Linea lombarda (che presentava sei poeti, tra i quali Vittorio Sereni e Luciano Erba). A questa esperienza possono essere ricondotti i già citati Cucchi e Raboni, nonché il poeta dialettale Franco Loi (n. 1930, che scrive in milanese), i quali hanno in comune la vocazione a comporre una poesia basata sugli oggetti e sul paesaggio. L attenzione alla quotidianità, interpretata con una sensibilità non disincantata né minimalista, caratterizza anche la cosiddetta linea romana , i cui poeti condividono la chiarezza espressiva, i toni elegiaci, una sentimentalità di carattere crepuscolare, il culto dei buoni sentimenti e l intimità familiare. Tra questi si possono ricordare Gabriella Sica (n. 1950) e Claudio Damiani (n. 1957). Il Neoformalismo Il Neoformalismo, infine, coincide con il recupero della metrica tradizionale, nel tentativo o nell illusione di riformare la poesia. L emblema di questa tendenza può essere additato in quella sorta di poemetto in ottave che è Requiem, di Patrizia Valduga (n. 1953), pubblicato nel 1994 in memoria del padre. 1245

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi