3 - Il rifiuto del presente

Pier Paolo Pasolini 4 SCRIVERE PER ARGOMENTARE Come interpreti il finale dell episodio? Ti sembra positivo o negativo? Perché? Esponi il tuo pensiero in un testo argomentativo di 20 righe. Linguaggio e punti di vista 5 6 Le scelte stilistiche Alla rappresentazione della morte si connette spesso in Ragazzi di vita una tonalità patetica, tesa a suscitare commozione nel lettore. Sono queste le parti del romanzo meno apprezzate da alcuni critici, che le hanno giudicate strappalacrime. Se soprattutto nel secondo brano è innegabile che Pasolini calchi il pedale del pathos (per esempio attraverso l insistito ricorso ai diminutivi, con valore vezzeggiativo, riferiti alla persona di Genesio: braccine, r. 64; ragazzino, r. 71; testina, r. 75; calzoncini, r. 80), tuttavia un simile giudizio negativo è assai discutibile: più che cercare effetti melodrammatici fini a sé stessi, l autore non fa altro che manifestare profonda simpatia e intima adesione nei confronti del mondo e dei personaggi rappresentati. Quanto all aspetto specificamente linguistico, bisogna notare come Pasolini incroci e spesso sovrapponga due universi linguistici, che sono anche due universi psicologici e due punti di vista assai diversi e lontani tra loro: quello dell autore (colto, raffinato, dotato di una notevole cultura e di una spiccata consapevolezza letteraria) e quello dei personaggi (semplici, incolti, che tendono a esprimersi in maniera rozza ed elementare). In tal modo l italiano si mescola a un dialetto romanesco fatto di espressioni volgari che spesso sfociano nel turpiloquio (vaffan , r. 13; A stronzo, r. 17; E che te frega, r. 23; Li mortacci tua, r. 31). A tuo parere, perché nel secondo brano è assente il turpiloquio, che invece abbonda nel primo? SCRIVERE PER ESPORRE Traccia in un testo espositivo di circa 20 righe due distinti ritratti psicologici del Riccetto nel primo e nel secondo brano, evidenziando soprattutto analogie e differenze tra i due momenti. in sintesi Pasolini non si riconosce nella società italiana del suo tempo, se ne sente estraneo e guarda con disapprovazione le trasformazioni del tessuto sociale introdotte dal boom economico. Ricorrendo alla distinzione operata da Umberto Eco nel libro Apocalittici e integrati, del 1964, Pasolini può essere definito un apocalittico, per la sua pungente critica del suo tempo, dell omologazione, del conformismo, della massificazione. 3 Il rifiuto del presente La condanna della cultura di massa A mano a mano che, a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, il boom economico trasforma in profondità il tessuto economico e sociale del paese, insieme alle abitudini, agli stili di vita, alla mentalità delle persone, Pasolini si sente sempre più estraneo nei confronti di una realtà in cui non si riconosce e che disapprova. Strumento principe attraverso cui sta avvenendo questa trasformazione, che equivale a una manipolazione delle coscienze, è per Pasolini la televisione, per la sua intrinseca capacità di persuasione occulta. La fase apocalittica Nel 1964 esce un saggio del semiologo Umberto Eco destinato a diventare molto famoso. Si intitola Apocalittici e integrati e definisce, in relazione alle «comunicazioni di massa e alle «teorie della cultura di massa (come recita il sottotitolo), i due tipi di atteggiamento che gli intellettuali tendono ad assumere. Gli «integrati sono coloro che valorizzano gli aspetti positivi della nuova realtà: la democratizzazione della comunicazione, l accesso alla cultura consentito a gruppi sociali che prima ne erano esclusi, l abbassamento del costo economico dei prodotti culturali ecc. Gli «apocalittici sono invece coloro che evidenziano i risvolti negativi di tale situazione: l omologazione, la persuasione occulta della pubblicità, il conformismo dilagante, l assenza di pensiero critico ecc. 1213

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi