Il tesoro della letteratura - volume 3

Dal secondo Novecento agli anni Duemila Analisi ATTIVA Il valore di un gesto I contenuti tematici Nel primo episodio il Riccetto si butta dalla barca, a proprio rischio e pericolo (la corrente del fiume potrebbe portarlo via), per salvare una rondinella finita in acqua. Questo comportamento potrebbe essere ritenuto piuttosto inverosimile da un punto di vista sociologico: la preoccupazione del Riccetto per le sorti della povera rondinella risulta in effetti piuttosto improbabile, data la rappresentazione d insieme del personaggio. Lo psicanalista e saggista Aldo Carotenuto ha offerto però una suggestiva interpretazione dell episodio: «Tutto ciò che vola e che appartiene all aria esprime, nella simbologia psicologica, un elemento spirituale, qualcosa che è capace di elevarsi da terra, dalla superficie delle cose. Tuffandosi in acqua e salvando la rondine, Riccetto compie un gesto che lo èleva dalla squallida condizione in cui ordinariamente si trova . 1 Individua nel testo i passaggi che ti permettono di definire l atteggiamento dei compagni del Riccetto. 2 La preoccupazione del Riccetto per la rondine non si esaurisce con il salvataggio dalle onde del Tevere, ma prosegue anche dopo: in che modo? La deformazione del protagonista 3 Rifletti sulla posizione e sull atteggiamento del narratore: che tipo di narratore è? un narratore che condivide il mondo dei suoi personaggi o li osserva in modo distaccato? Da che cosa lo capisci? Il significato della morte 1212 Tra il primo e il secondo brano sono passati sei anni. Il Riccetto, che prima aveva quattordici anni, ora ne ha venti: da ragazzo che era, è diventato uomo, ha un lavoro, è inserito nella società. Se nel primo brano egli è pronto a rischiare la vita per aiutare un animaletto, nel secondo, di fronte all annegamento di Genesio, non è certo indifferente, anzi è addolorato (quasi piangeva anche lui, r. 82), probabilmente ha anche preso in considerazione, almeno per un momento, l ipotesi di buttarsi e di tentare il tutto per tutto al fine di salvare il povero Genesio, ma poi prevalgono l istinto di autoconservazione, il calcolo, una certa prudenza: Io je vojo bene ar Riccetto, sa! (r. 84). Nelle ultime righe del testo, oltre a non aver prestato soccorso, il Riccetto si allontana veloce dal luogo in cui Genesio è affogato. Perché lo fa? Nel corso delle vicende raccontate nel romanzo è stato per un certo tempo in carcere: nella sua situazione avrà pensato è sempre meglio non avere a che fare con le forze dell ordine, neppure in qualità di testimone di una morte accidentale. Quello della morte di ragazzi e giovani uomini è un motivo affrontato da Pasolini sempre all insegna di una sobria commozione, dai toni quasi elegiaci. Da un punto di vista narratologico, aggiungiamo che se i «ragazzi di vita sono i protagonisti del romanzo, la morte potrebbe essere vista come la loro vera antagonista. A proposito della ricorrenza ossessiva di questo motivo si potrebbe sottolineare come esso si leghi, per così dire, all incapacità di Pasolini di seguire i suoi personaggi oltre la soglia dell età adulta. O, meglio, al suo disinteresse nei confronti del mondo adulto, che gli appare tanto corrotto quanto quello dell infanzia e dell adolescenza gli appare puro. In altre parole, facendo morire i suoi giovani personaggi, è come se li salvasse dalla degenerazione a cui, crescendo, sarebbero inevitabilmente destinati. Perché la maturazione equivale alla perdita di caratteristiche positive come la spontaneità e la generosità, sostituite da una più adulta e borghese morale dell egoismo e dell autoconservazione.

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi