Il tesoro della letteratura - volume 3

Pier Paolo Pasolini era il centro del mondo, com era al centro della storia il mio amore per esso: e in questa 65 70 75 come la vuole il rozzo giornale della cellula, l ultimo sventolio del rotocalco: osso maturità che per essere nascente era ancora amore, tutto era per divenire chiaro era, dell esistenza quotidiana, pura, per essere fin troppo prossima, assoluta per essere chiaro! Quel borgo nudo al vento, non romano, non meridionale, non operaio, era la vita fin troppo miseramente umana. nella sua luce più attuale: vita, e luce della vita, piena nel caos non ancora proletario, 72 non ancora proletario: in base a quanto si legge nel Manifesto del partito comunista di Marx e Engels (1848), il proletariato è la «classe degli operai moderni, che vivono solo fintantoché trovano lavoro, e che trovano lavoro solo fintantoché il loro lavoro aumenta il capitale . Si tratta dunque di una classe sociale funzionale all economia capitalistica, una classe as- sai diversa dal sottoproletariato, che vive lontano dai meccanismi del sistema produttivo. E se il proletariato può elaborare una coscienza politica, il sottoproletariato è ben lontano dal condividerla. 73 la vuole: la definisce. Pasolini attribuisce l espressione negativa caos non ancora proletario a qualche giornale di partito (cellula: sezione di partito). 75 osso: la metafora dice la scarna essen- zialità della condizione di vita della gente del popolo, che vegeta ai limiti della sopravvivenza, in un esistenza ridotta, appunto, all osso. 77 per essere: per il fatto di essere (proposizione causale), come anche al verso successivo. Dentro il TESTO A contatto con la borgata L amore per il popolo I contenuti tematici In questi versi l autore rievoca il momento del suo primo contatto con il mondo delle borgate romane e con la loro grande carica umana. La borgata è una zona intermedia, lontana dalla città / e dalla campagna (vv. 3-4), che non possiede la struttura dell agglomerato urbano né quella della comunità rurale. Essa è una sorta di terra di nessuno, abbandonata dalla politica e dalle istituzioni, disinteressate alla vita e ai problemi di chi vi abita. Pasolini, invece, sceglie di condividere l esistenza di queste persone. Lo fa perché in tale ambiente egli può finalmente ritrovare sé stesso e una nuova gioia di vivere, all insegna di una condizione di libertà dai vincoli moralistici piccolo-borghesi (Rinnovato dal mondo nuovo, v. 19). L istintiva allegria (v. 27) della gente del popolo si comunica al poeta, che si sente intimamente vicino a quel mondo sottoproletario al quale si accosta. In lui, così, cresce il senso di appartenenza all anima popolare (Un anima in me, che non era solo mia, [ ] cresceva, vv. 25-27). Poco importa se il suo amore (che andrà inteso qui anche in senso erotico, nei confronti dei ragazzi del popolo) non è del tutto ricambiato (di chi amava, anche se non riamato, v. 28), perché tutto si illuminava, a questo amore (v. 29). La borgata romana diventa così il centro del mondo (vv. 33 e 61), il luogo dove il giovane di buona famiglia può finalmente maturare a contatto con un esperienza che nasceva ai piedi della storia (v. 32), vale a dire la vita degli ultimi in queste borgate tristi, beduine (v. 34), di coloro, cioè, che sono abbandonati a sé stessi da quanti detengono le leve della grande Storia collettiva. E su questo mondo emerge di nuovo l amore (il vocabolo torna al v. 62) del poeta per il popolo. 1207

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi