Il tesoro della letteratura - volume 3

Dal secondo Novecento agli anni Duemila L essenza pre-politica del sottoproletariato Impegno e soggettivismo Metrica e linguaggio Il popolo per Pasolini è puro nella misura in cui non è contaminato né dai distorti valori borghesi né dalle ideologie politiche. La maturità (v. 64) equivale a un involuzione interiore e può esprimersi come amore solo finché è allo stato iniziale (per essere nascente / era ancora amore, vv. 64-65). Quando l ideologia ha il sopravvento e il popolo ne viene corrotto, esso rischia di perdere la propria essenza, fatta di un ingenuità che è la vita / nella sua luce più attuale (vv. 69-70). Per Pasolini la forza più viva e autentica della Storia non è dunque il proletariato consapevole della propria condizione e della necessità di rivendicare i propri diritti (come riteneva l ortodossia comunista, qui emblematizzata dal rozzo giornale / della cellula, vv. 73-74), ma appunto questo sottoproletariato primitivo e ignaro, un caos non ancora proletario (v. 72) niente affatto negativo, bensì dotato di una straordinaria energia vitale, pura (v. 77) e assoluta (v. 78). Le scelte stilistiche In questa come nelle altre liriche della raccolta Le ceneri di Gramsci Pasolini tenta una sintesi tra lirismo e impegno civile. Infatti egli non rinuncia ad affrontare certi nodi politici e ideologici (come quello relativo alla visione del proletariato e alle prospettive di una sua azione), ma insieme pone sé stesso e il proprio io poetico con tutte le sue tensioni, le sue angosce, i suoi slanci, i suoi entusiasmi, i suoi sentimenti in rapporto dialettico con la realtà che rappresenta. Alla marginalità del sottoproletariato romano corrisponde la marginalità personale del poeta, finché queste due condizioni finiscono quasi con il sovrapporsi. Dal punto di vista prettamente formale, va notato come a una forma metrica, la terzina, di tipo tradizionale sebbene rivisitata con una certa libertà si unisca qui un linguaggio semplice e discorsivo, perfettamente funzionale agli intenti narrativi e dimostrativi che l autore si propone di perseguire. I due elementi sembrerebbero in contraddizione, ma la scelta pasoliniana risponde a una motivazione precisa: affinché i contenuti concettualmente impegnativi (sul piano storico, logico, razionale) di questi versi potessero trovare una loro poeticità era necessario «imprigionarli dentro istituzioni stilistiche codificate, dentro ritmi, rime e suoni saldamente impiantati nella tradizione, [ ] preesistenti e tali da costituire un margine alla violenza dell autobiografia (Cerami). Verso le COMPETENZE COMPRENDERE 1 Riassumi il contenuto del testo in circa 10 righe. COMPETENZE LINGUISTICHE 6 ANALIZZARE 2 Rintraccia tutti i riferimenti alla povertà dell ambiente e della gente della borgata. 3 Quale figura retorica troviamo nel sintagma frutto di furto (v. 16)? INTERPRETARE 4 Perché il poeta ripete l aggettivo giallognolo in due versi consecutivi (vv. 41-42)? Che cosa intende sottolineare in questo modo? 5 In che senso il carcere di Rebibbia domina la borgata? 1208 Nei versi che hai letto Pasolini fa largo uso di alterati. Quale valore connotativo assumono? polverone (v. 3) muriccioli (v. 11) giallognolo (vv. 41-42) cartacce (v. 46) venticello (v. 47) donnette (v. 49) ragazzini (v. 52). PRODURRE 7 SCRIVERE PER ARGOMENTARE La critica ha rimproverato a Pasolini di aver mitizzato il sottoproletariato. Sulla scorta della lettura di questo testo, sei d accordo con tale giudizio? Argomenta la tua risposta in un testo di circa 30 righe.

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi