Il tesoro della letteratura - volume 3

Italo Calvino in sintesi d altre cose , le città descritte si rivelano in realtà altrettanti travestimenti della città natale di Marco Polo, Venezia, e i rapporti tra di esse sono sempre determinati da una logica combinatoria che attiva o dissolve le relazioni tra le innumerevoli forze che costituiscono una realtà molteplice e indecifrabile. { Il castello dei destini incrociati Tra le opere di Calvino, questo è forse il testo combinatorio per eccellenza. Pubblicato in parte nel 1969, il romanzo esce in edizione definitiva nel 1973, con l aggiunta di una seconda sezione, La taverna dei destini incrociati, e di un importante postfazione. I personaggi del Castello dei destini incrociati si ritrovano nella taverna di un castello e scoprono di non poter parlare a causa di un incantesimo. Utilizzano allora un mazzo di tarocchi, disposti sul tavolo, per raccontare ciascuno una storia: le carte sono le stesse, ma le combinazioni possibili sono innumerevoli e daranno vita a diversi racconti, in gran parte ripresi dalla tradizione novellistica, classica e cavalleresca. L intreccio di un racconto senza fine L opera prende avvio da una tipica situazione della tradizione novellistica: un cavaliere medievale cerca ospitalità in un castello e siede al tavolo con altri commensali, ma a causa di un sortilegio nessuno è in grado di proferire parola. Da qui il ricorso a un linguaggio altro : per comunicare, i personaggi estraggono da un mazzo di tarocchi alcune carte (riprodotte ai margini della pagina stampata) e le dispongono sul tavolo, combinandole in innumerevoli serie di figure e di segni che assumono di volta in volta particolari significati. Ogni narratore sviluppa così una propria storia componendo con le carte una diversa immagine. Le vicende rimandano a novelle antiche e a episodi celebri della letteratura cavalleresca (per esempio Storia dell Orlando pazzo per amore , Storia di Astolfo sulla Luna ), ma il loro intreccio sottintende una concezione dell esistenza umana come gigantesco e inestricabile labirinto, in cui gli eventi accadono in modo casuale e assumono senso e contenuto diversi a seconda del contesto, delle interpretazioni, dell ordine e dei rapporti esistenti tra le cose. { Se una notte d inverno un viaggiatore Pubblicato nel 1979, Se una notte d inverno un viaggiatore è un metaromanzo, perché l argomento della narrazione è il romanzo stesso e i suoi meccanismi narrativi. Il Lettore e la Lettrice cercano entrambi di leggere la conclusione di un libro, Se una notte d inverno un viaggiatore, che non riescono a finire perché è impaginato male. Tale ricerca li porterà a leggere le prime pagine di altri dieci libri, che ogni volta, per i motivi più svariati, non corrisponderanno al libro che cercavano e sono sempre incompleti. Il romanzo che hanno in mente, infatti, non esiste, perché la realtà non si lascia descrivere dall inizio alla fine. Un metaromanzo Pubblicata nel 1979, quest opera è considerata, insieme a Il nome della rosa (1980) di Umberto Eco, uno dei primi esempi italiani di romanzo postmoderno. Infatti in Se una notte d inverno un viaggiatore non compare una storia che evolve verso una soluzione più o meno problematica; al contrario, Calvino insiste sulla dimensione metanarrativa (quella cioè di una narrazione che si interroga sui suoi stessi meccanismi), conducendo il lettore a riflettere sul proprio ruolo di fruitore attivo dell opera, indispensabile a conferire senso alla scrittura. Lo scacco della ragione I protagonisti, indicati con i nomi generici di Lettore e Lettrice, non riescono a concludere la lettura di un romanzo intitolato Se una notte d inverno un viaggiatore perché il volume, per un errore di stampa, risulta interrotto. Tornati in libreria, i due iniziano una ricerca che li conduce sulle tracce del testo perduto attraverso gli incipit di altre dieci storie, ciascuna riconducibile a un diverso genere narrativo (giallo, horror, fantascienza e così via). Il tentativo risulta però irrealizzabile: è infatti impossibile trovare un libro che dica interamente la realtà come essi desidererebbero , perché quest ultima è ormai illeggibile e non si lascia decodificare fino in fondo. In altri termini, non può più esistere un romanzo che abbia un inizio e una fine e che sappia rappresentare la realtà in modo coerente, organico e compiuto: si può dar vita solo a una macchina narrativa che rifletta su sé stessa e contemporaneamente dimostri lo scacco della ragione illuministica, ormai non più in grado di conferire un significato al mondo. 1161

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi