Umberto Eco

Dal secondo Novecento agli anni Duemila in sintesi Umberto Eco La vita Umberto Eco nasce ad Alessandria nel 1932. Dopo la maturità si iscrive alla facoltà di Filosofia dell Università di Torino, dove si laurea nel Nel 1954 con una tesi sull estetica di Tommaso d Aquino si laurea in filosofia medievale all Università di Torino. Il suo primo impiego è alla Rai, dove entra per concorso. Nel 1959 lascia la tv di Stato per dirigere alcune collane di saggistica presso la casa editrice Bompiani. Umberto Eco nasce ad Alessandria nel 1932. Laureato in filosofia, lavora in Rai e poi presso l editore Bompiani. Nel 1963 è tra i fondatori del Gruppo 63. Dal 1975 insegna Semiotica all Università di Bologna. Muore a Milano nel 2016. Un ingegno multiforme Nel 1963 partecipa alla fondazione del Gruppo 63, la corrente neoavanguardistica che si proponeva di rinnovare la letteratura italiana. Dal 1975 è professore di Semiotica (disciplina che interpreta come un sapere interdisciplinare) all Università di Bologna; nel 2000 diventa presidente della Scuola superiore di Studi umanistici dello stesso ateneo. Studioso autorevole e di spessore internazionale, Eco è anche un brillante pubblicista (collabora con L Espresso e La Repubblica ), oltre che autore di saggi e di romanzi di grande successo. Ha ricevuto numerose onorificenze e diverse lauree honoris causa. Muore a Milano nel 2016. Le opere La maggior parte delle opere di Eco è di carattere saggistico. Ha scritto di estetica medievale, di semiotica, di comunicazione e cultura di massa, dei processi di lettura e interpretazione dei testi. La sua fama presso il grande pubblico è legata al suo primo romanzo: Il nome della rosa, pubblicato nel 1980 e diventato subito un best seller, con milioni di copie vendute e traduzioni in decine di lingue. Nella finzione narrativa il libro è la traduzione di un manoscritto medievale in cui un monaco di un abbazia benedettina dell Italia settentrionale racconta episodi a cui ha assistito negli anni del suo noviziato: è un seguace di Guglielmo da Baskerville, un francescano sostenitore del pauperismo, visione religiosa in contrasto con il papato. Poiché nell abbazia avvengono alcune morti misteriose, Guglielmo viene incaricato di indagare l accaduto. 1140 La produzione saggistica Umberto Eco è innanzitutto autore di saggi. Sull estetica medievale pubblica i volumi Il problema dell estetica in Tommaso d Aquino (1956) e Arte e bellezza nell estetica medievale (1987). In ambito semiologico scrive un Trattato di semiotica generale (1975) e Semiotica e filosofia del linguaggio (1984). Sui temi della comunicazione artistica e della cultura di massa dà alle stampe Opera aperta (1962), Diario minimo (1963), Apocalittici e integrati (1964), Il secondo diario minimo (1992). Circa la questione dei rapporti tra autore e lettore scrive: La struttura assente (1968), Lector in fabula (1979), Sei passeggiate nei boschi narrativi (1994). La produzione narrativa La fama di Eco presso il grande pubblico è dovuta però al suo romanzo d esordio, Il nome della rosa, pubblicato nel 1980 e diventato un best seller internazionale (tradotto in decine di lingue e con milioni di copie vendute). Sull onda di questo successo, Eco scrive altri romanzi: Il pendolo di Foucault (1988), L isola del giorno prima (1994), Baudolino (2000), La misteriosa fiamma della regina Loana (2004), Il cimitero di Praga (2010), Numero zero (2015). Il nome della rosa Il nome della rosa si presenta, nella finzione narrativa, come la traduzione di un manoscritto in cui un anziano monaco benedettino, Adso da Melk, racconta gli eventi di cui fu testimone, durante il suo noviziato, in un abbazia benedettina dell Italia settentrionale. I fatti si situano nel 1327, al tempo delle accese controversie tra spirituali e conventuali (le due correnti che, nell ambito dell ordine francescano, interpretavano in modo diverso la vocazione pauperistica e le modalità di apostolato dell ordine); è in quell anno che Adso segue il suo maestro Guglielmo da Baskerville, ex inquisitore francescano, a un incontro con alcuni delegati del papa, nel quale costui dovrà difendere le posizioni pauperistiche del suo ordine. A seguito di alcune misteriose morti avvenute nell abbazia, però, l abate incarica Guglielmo di compiere indagini sull accaduto. Il monaco comprende che gli omicidi hanno a che fare con una sezione della grande biblioteca in cui sono conservati alcuni testi contrari alla dottrina cristiana, e in quanto tali proibiti. Si tratta, in particolare, del secondo libro della Poetica di Aristotele (da tutti considerato perduto), incentrato sul tema della commedia e del riso, di cui il vecchio bibliotecario Jorge da Burgos ha avvelenato le pagine, in modo da causare la morte a chi lo legga.

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi