Il tesoro della letteratura - volume 3

La narrativa italiana del secondo Novecento 30 35 40 45 50 55 60 65 70 re questo o quello a seconda dei peccati della settimana. Il principale problema pratico erano le penitenze, che potevano variare considerevolmente. I più vecchi davano consigli agli inesperti: «Stavolta ti conviene da Bocaléti, verso sera però . Bocaléti che era don Emanuele, verso sera era più generoso. Don Antonio era magro e mite, aveva un vocino tremulo ed emanava un aria di tale innocenza e compostezza che sinceramente ci dispiaceva di doverlo andare a turbare con le nostre cattiverie. Però quando ci si andava la confessione riusciva delle più facili. Si parlava delle disubbidienze, dei ritardi a messa, dei litigi, delle parolacce; si divagava su certi peccati generici come l invidia e la vanità, tanto per guadagnar tempo, sempre col pensiero al punto cruciale. Finalmente don Antonio poneva la Domanda, che solo lui a Malo faceva a quel modo: «Hai mancato contro la Santa Modestia? . Era una sua perifrasi personale per gli atinpùri; e la formula delicata permetteva risposte altrettanto delicate, uno scambio di idee tra gentiluomini. E così, senza usare termini impropri, pulitamente come in un questionario («Quante volte? . «Nove . «Da solo o con altri? . «Con altri . «Con altri o con altre? . «Con altre ) ci si trovava ad aver finita la confessione, e assolti, e solo tre salveregine7 da dire. Poi via di corsa a godersi qualche ora di innocenza totale, con la deliziosa certezza di fare, se capitasse stasera, una buona morte, entrare nel coro degli angeli. [ ] Ci veniva impressa nella mente l opportunità di cominciare la confessione dai peccati più grossi. come il contadino che ha da far passare per una siepe spinosa un pulcino, e la chioccia, e il cane, e la capra, e il maiale, e la vacca; se comincia dai più piccoli, la fatica e le graffiature si rinnovano a ogni passaggio. Ma se manda avanti la vacca, che sfondi ben bene la siepe, gli altri passano poi comodamente. La vacca era per lo più la stessa, la solita Binda8 delle brutte cose, che non sempre però trovavamo il coraggio di mandare avanti per prima. Qualche volta si arrivava in chiesa con un altra vacca. Quella di Mino, un sabato, era grossissima; se la tirava dietro imbarazzato, e la Bisa s impuntava, come se non volesse saperne di entrare; ma a forza di strattoni Mino, rosso in viso, la trascinò fino al confessionale. Di farla passare per prima però, non ci pensava nemmeno. Così confessò tutti gli altri suoi peccati, uno per uno; frugò anche nel passato più remoto, si accusò di colpe puramente ipotetiche, discusse puntigliosamente i casi marginali. Fu lodato del suo zelo ed esortato a non cadere negli scrupoli: adesso restava la Bisa. II prete aveva smesso da un pezzo di domandare «E poi? e quando Mino tacque incominciò senz altro a pronunziare le formule preliminari dell assoluzione. Mino preso dal panico spinse avanti la Bisa. «Ho anche un altro peccato, un peccato grosso. Ho detto male dei preti . Il tono angosciato allarmò il confessore che volle sapere esattamente cosa aveva detto dei preti; ma Mino resisteva. «Ah, sa, così Male insomma . Infine dovette riferire le parole precise. Aveva detto che i preti sono bai9 da tabacco. Anziché indignarsi alla vista della Bisa, il confessore fu preso da una violenta convulsione di riso, e Mino sfibrato e quasi deluso, dovette aspettare ancora qualche minuto per l assoluzione. [ ] 7 salveregine: il Salve Regina è una preghiera cattolica rivolta alla Madonna. 8 Binda: le vacche, chiamate con i loro nomi propri, sono qui metafore dei peccati ritenuti più gravi. 9 bai: vermi, in dialetto. 1131

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi