Le forme della denuncia

Dal secondo Novecento agli anni Duemila in sintesi La rivisitazione della Storia e quella delle proprie origini sono alla base rispettivamente del romanzo realistico di Elsa Morante La Storia (1974) e del romanzo autobiografico di Luigi Meneghello Libera nos a malo (1963). La Seconda guerra mondiale L interesse storico è invece centrale nel romanzo più importante di Elsa Morante (1912-1985), La Storia (1974), in cui le grandi vicende collettive gli anni della guerra e dell immediato dopoguerra (1941-1947) influenzano negativamente, con il loro carico di odio e violenza, i percorsi esistenziali di alcuni personaggi del popolo, in una Roma devastata dalle bombe. Sulla scena agiscono misere figure di vinti, alla cui condizione la narratrice si avvicina in maniera empatica e a tratti patetica, portando il lettore a provare pietà nei loro confronti. Uscita nel 1974, dopo la stagione dello sperimentalismo neoavanguardistico (di cui parleremo tra breve), l opera tende a recuperare le strutture del tradizionale romanzo realistico attraverso una narrazione logica e consequenziale, leggibile , e in quanto tale diretta a un ampio pubblico. Essa dimostra inoltre come il Neorealismo non abbia esaurito il bisogno di rielaborazione di un periodo storico complesso e problematico quale quello degli anni a cavallo della Seconda guerra mondiale. La riscoperta delle origini A una dimensione più soggettiva, cioè al microcosmo infantile del proprio paese d origine, Malo (in provincia di Vicenza), riporta il vero e proprio «scavo archeologico nella memoria messo in atto da Luigi Meneghello (1922-2007) in Libera nos a malo (1963). Si tratta di un romanzo di ispirazione autobiografica scritto in una prosa molto personale, costituita dall interazione fra dialetto veneto, termini gergali e vocaboli colti: un singolare pastiche capace di restituire un preciso ambiente sociale e una specifica condizione psicologica. Dello stesso autore va segnalata anche l originale rivisitazione della Resistenza nel romanzo I piccoli maestri (1964). Le forme della denuncia Accanto ai temi della Storia e della memoria, nella narrativa italiana del secondo Novecento si trova l urgenza di raccontare il presente. Lo fanno in particolare quegli autori che scelgono di confrontarsi con gli epocali mutamenti sociali in atto dalla metà degli anni Cinquanta, denunciando gli aspetti oscuri o paradossali del nuovo sistema. La narrativa italiana del secondo Novecento parla anche del presente. Luciano Bianciardi nella Vita agra (1962) registra con sguardo straniato e sarcastico i ritmi produttivi della società industriale milanese, così come Paolo Volponi in Memoriale (1962) vede nel mondo della fabbrica il simbolo dell alienazione della società contemporanea. Negli anni Sessanta Leonardo Sciascia si interroga sul rapporto fra criminalità e politica traendo spunto da fatti di cronaca. 1100 I lati negativi del boom economico Sulla realtà della moderna metropoli industriale si appunta il graffiante sarcasmo del grossetano Luciano Bianciardi (1922-1971). Dopo alcuni anni trascorsi a Milano, egli rappresenta i ritmi produttivi spersonalizzanti della metropoli nel romanzo La vita agra (1962), svelando gli effetti del boom economico attraverso uno sguardo straniante, visionario e spesso surreale. Il racconto della nuova realtà dell industrialismo diventa una sorta di genere narrativo, nell ambito del quale si colloca anche il marchigiano Paolo Volponi (1924-1994) fin dal suo romanzo d esordio, Memoriale (1962), in cui il mondo della fabbrica assurge a simbolo della società contemporanea, dominata dall alienazione e dall incomunicabilità. Pasolini alla libreria Einaudi di Roma per la presentazione del libro di Paolo Volponi Memoriale. Gli intrecci tra politica e criminalità Sempre negli anni Sessanta il siciliano Leonardo Sciascia (1921-1989) trae spunto dai fatti di cronaca per esempio gli efferati delitti compiuti dalla criminalità organizzata per costruire le trame dei suoi romanzi, che sfruttano abilmente le convenzioni della narrativa di genere, in particolare del giallo. Ricordiamo, in quest ambito, Il giorno della civetta (1961) e A ciascuno il suo (1966). Nel decennio succes-

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi