Il tesoro della letteratura - volume 3

Dal secondo Novecento agli anni Duemila 85 90 95 100 105 110 115 lasciavano i padroni a tapparle. Benzina ne scovarono dai privati, pochissima però, la portavano via in fiaschi. Quel che trovarono in abbondanza fu etere,21 solvente ed acquaragia22 coi quali combinarono miscele che avvelenarono23 i motori. Altri giravano con in mano un elenco degli ufficiali effettivi, e di complemento,24 della città, bussavano alle loro porte vestiti da partigiani e ne uscivano poi bardati da tenenti, capitani e colonnelli. Invadevano subito gli studi dei fotografi e posavano in quelle divise, colla faccia da combattimento che spaccava l obiettivo. Intanto, nel Civico Collegio Convitto che era stato adibito a Comando Piazza, i comandanti sedevano davanti a gravi problemi, di difesa, di vettovagliamento e di amministrazione civile in genere. Avevano tutta l aria di non capircene niente, qualche capo anzi lo confessò in apertura del consiglio, segretamente si facevano l un l altro una certa pena perché non sapevano cosa e come deliberare. Comunque deliberarono fino a notte. Quella prima notte d occupazione passò bianca per civili e partigiani. Non si può chiuder occhio in una città conquistata ad un nemico che non è stato battuto. E se il presidio fuggiasco avesse cambiato idea, o avesse incontrato sulla sua strada chi gliel avesse fatta cambiare, e cercasse di rientrare in Alba quella notte stessa? I borghesi nell insonnia ricordavano che la sera, nel primo buio, quel pericolo era nell aria e stranamente deformava le case e le vie, appesantiva i rumori, rendeva la città a momenti irriconoscibile a chi c era nato e cresciuto. E i partigiani, che in collina riuscivano a dormire seduti al piede d un castagno, sulle brande della caserma non chiusero occhio. Pensavano, e in quel pensare che a tratti dava nell incubo, Alba gli pareva una grande trappola colle porte già abbassate. Era l effetto del sentirsi chiusi per la prima volta; le ronde25 che viaggiavano per la città nel fresco della notte erano molto più tranquille e spensierate. Non successe niente, come niente successe negli otto giorni e nelle otto notti che seguirono. Accadde solo che i borghesi ebbero campo26 d accorgersi che i partigiani erano per lo più bravi ragazzi e che come tali avevano dei brutti difetti, e che in materia di governo civile i repubblicani erano più competenti di loro. Accadde ancora che uno di quei giorni, all ora di pranzo, da Radio Torino si sentirono i capi fascisti del Piemonte alternarsi a giurare che l onta di Alba sarebbe stata lavata, rovesciata la barbara dominazione partigiana eccetera eccetera. 21 etere: liquido normalmente utilizzato 24 effettivi, e di complemento: i pri- come anestetico. 22 acquaragia: solvente per vernici. 23 avvelenarono: danneggiarono. mi sono gli ufficiali di carriera (cioè di professione), i secondi quelli richiamati soltanto in caso di necessità (come per esempio durante una guerra). 25 le ronde: le pattuglie incaricate di perlustrare la città durante la notte. 26 ebbero campo: ebbero modo. Analisi ATTIVA Una parata antieroica 1070 I contenuti tematici La liberazione di Alba per mano dei partigiani viene descritta da Fenoglio senza alcuna retorica, anzi con toni nettamente demistificatori. L entrata in città dei partigiani vittoriosi è descritta come la più selvaggia parata della storia moderna (r. 36). Per sottolineare la presenza all interno del fronte antifascista di componenti eterogenee (spesso tra loro ferocemente avverse), l autore si sofferma su un impressione visiva e la traduce in un espressione molto forte, che indirettamente equipara quel corteo a qualcosa di buffonesco: di divise ce n era per cento carnevali (rr. 36-37).

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi