Il tesoro della letteratura - volume 3

Neorealismo e dintorni 45 50 55 60 65 70 75 80 ciclisti; lesse nomi romantici e formidabili, che andavano da Rolando a Dinamite. Cogli uomini sfilarono le partigiane, in abiti maschili, e qui qualcuno tra la gente cominciò a mormorare: «Ahi, povera Italia! , perché queste ragazze avevano delle facce e un andatura che i cittadini presero tutti a strizzar l occhio. I comandanti, che su questo punto non si facevano illusioni, alla vigilia della calata avevano dato ordine che le partigiane restassero assolutamente sulle colline,15 ma quelle li avevano mandati a farsi fottere e s erano scaraventate in città. A proposito dei capi, i capi erano subito entrati in municipio per trattare col commissario prefettizio16 e poi, dietro invito dello stesso, si presentarono al balcone, lentamente, per dare tutto il tempo ad un usciere di stendere per loro un ricco drappo sulla ringhiera. Ma videro abbasso la piazza vuota e deserti i balconi dirimpetto. Sicché la guardia del corpo corse in via Maestra a spedire in piazza quanti incontrava. A spintoni ne arrivò un centinaio, e stettero con gli occhi in alto ma con le braccia ciondoloni. Allora le guardie del corpo serpeggiarono in quel gruppo chiedendo tra i denti: «Ohei, perché non battete le mani? . Le batterono tutti e interminabilmente nonché di cuore. Era stato un attimo di sbalordimento: su quel balcone c erano tanti capi che in proporzione la truppa doveva essere di ventimila e non di duemila uomini, e poi in prima fila si vedeva un capo che su dei calzoncini corti come quelli d una ballerina portava un giubbone di pelliccia che da lontano sembrava ermellino, e un altro capo che aveva una divisa completa di gomma nera, con delle cerniere lampeggianti. Intanto in via Maestra non c era più niente da vedere: giunti in cima, i partigiani scantonarono. Una torma,17 che ad ogni incrocio s ingrossava, corse ai due postriboli18 della città, con dietro un codazzo di ragazzini che per fortuna si fermarono sulla porta ad attendere pazientemente che ne uscisse quel partigiano la cui divisa o la cui arma li aveva maggiormente impressionati. In quelle due case c erano otto professioniste che quel giorno e nei giorni successivi fecero cose da medaglie al valore. Anche le maitresses19 furono bravissime, riuscirono a riscuotere la gran parte delle tariffe, il che è un miracolo con gente come i partigiani abituata a farsi regalar tutto. Ma non erano tutti a puttane, naturalmente, anzi i più erano in giro a requisir macchine, gomme e benzina. Non senza litigare tra loro con l armi fuor di sicura,20 scovarono e si presero una quantità d automobili con le quali iniziarono una emozionante scuola di guida nel viale di circonvallazione. Per le vie correvano partigiani rotolando pneumatici come i bimbi d una volta i cerchi nei giardini pubblici. A conseguenza di ciò, la benzina dava la febbre a tutti. In quel primo giorno e poi ancora, scoperchiavano le vasche dei distributori e si coricavano colla pancia sull asfalto e la testa dentro i tombini. «Le vasche sono secche, secche da un anno , giuravano i padroni, ma i partigiani li guardavano in cagnesco e dicevano di vedere i riflessi e che quindi la benzina c era. I padroni cercavano di spiegare che i riflessi venivano da quelle due dita di benzina che restano in ogni vasca vuota, ma che la pompa non pescava più. Allora i partigiani riempivano di bestemmie le vasche e 15 I comandanti le partigiane restassero assolutamente sulle colline: i capi, immaginando il prevedibile giudizio moralistico della cittadinanza sulle compagne partigiane (viste come donne di costumi libe- ri), avevano dato ordine che queste non scendessero in città. 16 commissario prefettizio: rappresentante del governo (in questo caso quello repubblichino). 17 torma: folla, moltitudine. 18 postriboli: luoghi dove si esercita la prostituzione, bordelli. 19 maitresses: le tenutarie dei postriboli. 20 fuor di sicura: pronte a sparare. 1069

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi