Beppe Fenoglio

Neorealismo e dintorni in sintesi Beppe Fenoglio La vita Beppe (Giuseppe) Fenoglio nasce ad Alba (Cuneo) nel 1922, figlio di un macellaio, primo di tre fratelli. Ad Alba compie gli studi liceali e a diciotto anni si iscrive alla facoltà di Lettere dell Università di Torino. Nel gennaio del 1943 è chiamato alle armi e dopo l armistizio dell 8 settembre inizia l esperienza della Resistenza entrando quasi subito in una brigata garibaldina di partigiani comunisti e più tardi, insieme al fratello Walter, in un reparto badogliano di partigiani monarchici, liberali e cattolici. Dopo la liberazione viene assunto in un azienda vinicola di Alba per occuparsi delle esportazioni. Pubblica il suo primo racconto, Il trucco, nel 1949, e tre anni dopo presso Einaudi la raccolta di racconti I ventitre giorni della citt di Alba. Nel 1960 si sposa e nasce la figlia Margherita. Nel 1963 muore a Torino. Gli anni della formazione Giuseppe Fenoglio, detto Beppe, nasce nel 1922 ad Alba (Cuneo), dove il padre si era trasferito dalla campagna circostante, prima garzone di macellaio e poi macellaio in proprio; ha due fratelli minori, Walter e Marisa. Ad Alba frequenta le scuole con qualche sacrificio della famiglia, giustificato però dai buoni risultati e incoraggiato dagli insegnanti, fino al ginnasio e al liceo. Dopo la licenza liceale, nel 1940 si iscrive alla facoltà di Lettere dell Università di Torino, che frequenta saltuariamente, sostenendo pochi esami e con risultati non brillanti. La partecipazione alla Resistenza Nel gennaio 1943 Fenoglio è raggiunto dalla chiamata alle armi e segue il corso allievi ufficiali prima a Ceva (Cuneo), poi a Roma, da cui fugge dopo l armistizio dell 8 settembre per rientrare fortunosamente ad Alba. Da questo momento inizia per lui l esperienza partigiana, che segnerà in modo decisivo la sua vita e la sua scrittura. Nel dicembre, insieme al fratello Walter, collabora all assalto alla caserma dei carabinieri di Alba, riuscendo a liberare i padri dei renitenti alla leva lì tenuti in ostaggio. Nel gennaio 1944 si unisce a una formazione garibaldina, costituita da partigiani comunisti. Rientra poi in famiglia e vi ritrova il fratello, che si era arruolato nell esercito della Repubblica sociale a seguito dell arresto del padre, ma aveva poi disertato. Tutta la famiglia Fenoglio viene arrestata in conseguenza di una delazione: le donne vengono quasi subito rilasciate, mentre gli uomini sono scambiati qualche tempo dopo, grazie alla mediazione del vescovo, con alcuni fascisti catturati dai partigiani. A settembre Fenoglio raggiunge di nuovo le formazioni combattenti insieme a Walter, nelle Langhe meridionali, unendosi questa volta ai reparti badogliani, i cosiddetti Azzurri (dal colore del fazzoletto portato al collo), che raccolgono monarchici, liberali e cattolici. Con loro partecipa alla liberazione di Alba (10 ottobre 1944), che verrà però riconquistata dai nazifascisti il 2 novembre. Dopo il proclama del generale americano Harold Alexander, che chiedeva la cessazione dell attività partigiana, Fenoglio trascorre da solo l inverno, nascosto a Cascina della Langa, per riprendere i combattimenti nelle file partigiane nel febbraio del 1945, fino al termine della guerra. La letteratura, la vita familiare e la morte prematura Finita la guerra, Fenoglio trova inizialmente difficoltà a reinserirsi nella vita civile, finché nel 1947 viene assunto, grazie alla sua conoscenza dell inglese e del francese, in un azienda vinicola albese, per curarvi le esportazioni. Al periodo dell immediato dopoguerra risalgono anche i suoi esordi come narratore: la pubblicazione del suo primo racconto, Il trucco, avviene nel 1949 su Pesci rossi , bollettino editoriale della Bompiani, sotto lo pseudonimo di Giovanni Federico Biamonti. Per affermarsi deve però attendere la pubblicazione con la casa editrice Einaudi, presso la quale nel 1952 esce la raccolta di racconti I ventitre giorni della citt di Alba. Nel 1960 sposa Luciana Bombardi, dalla quale nel 1961 ha una figlia, Margherita. Ammalatosi di cancro ai bronchi, dal 1962 alterna periodi di riposo in collina e altri di degenza in una clinica di Bra (Cuneo). Ricoverato infine all ospedale delle Molinette di Torino, vi muore nel 1963. 1065

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi