Il tesoro della letteratura - volume 3

Dal secondo Novecento agli anni Duemila la quale sola potrebbe dare un senso all esistenza. proprio la percezione di tale carenza che ha spinto Anguilla a tornare al paese d origine, anche se come abbiamo visto il percorso del rientro è tutt altro che facile e scontato. Entrambi, inoltre, non possiedono beni propri, ossia beni ereditati da una famiglia; Anguilla perché è un bastardo , il Valino perché la miseria lo costringe a essere un mezzadro itinerante (e infatti accenna ai numerosi poderi che ha cambiato). La mimesi del parlato La melodia della prosa Le scelte stilistiche Il primo aspetto che può essere rilevato nello stile del brano è la mimesi* di forme e moduli tipici dell oralità: i modi di dire gergali (sa un odore, r. 4), gli anacoluti* (Di cascine, un po per scherzo un po sul serio, già diversi me n hanno offerte, rr. 13-14), il doppio complemento oggetto (Io che i concimi li ho venduti all ingrosso, taglio corto, r. 19), la libertà del periodare che rende il parlato dei contadini (poi dicono i villani ci rubano, i villani sono gente perversa, r. 36). Tali soluzioni formali contribuiscono a restituire efficacemente un preciso ambiente sociale, quello degli umili personaggi del romanzo. Tuttavia Pavese non si accontenta di rendere quel mondo in maniera diretta, cioè riproducendo la realtà così come essa è. Ciò si percepisce chiaramente se analizziamo lo stile più in profondità. La critica ha infatti messo in luce come l andamento sintattico dell opera sia scandito da un ritmo* musicale, ottenuto tramite le cosiddette frasi progressive , costituite da due unità melodiche: la prima breve (cioè con un limitato numero di sillabe) e la seconda più ampia. A partire da questo modello troviamo periodi bipartiti, tripartiti, quadripartiti ecc. In particolare Pavese predilige le frasi tripartite. Per esempio (la barra separa le unità melodiche): Io sto a sentire, / con le mani dietro la schiena, / non tutti sanno che me ne intendo (rr. 14-15); Arrivai sotto il fico, / davanti all aia, / e rividi il sentiero tra i due rialti erbosi (r. 49). In questo genere di frasi come ha ben spiegato il linguista Gian Luigi Beccaria ai due primi momenti sintattico-melodici, limitati e trattenuti, ne segue uno più ampio e articolato. Tale attenta elaborazione formale ci fa capire come a Pavese interessi, più che il realismo della rappresentazione, il lirismo della meditazione esistenziale, che viene sottolineato proprio dalle valenze sonore del testo. Verso le COMPETENZE COMPRENDERE 1 Il brano si compone di tre momenti distinti: dividilo nelle sequenze corrispondenti e riferisci sinteticamente che cosa accade in ciascuna. 2 Sotto quale aspetto appare al protagonista il piccolo Cinto? ANALIZZARE 3 Gridai che cercavo il Valino. Non c era, era andato su per la riva (rr. 71-72): in questo breve passaggio sono utilizzate, una dopo l altra, due diverse tecniche narrative; sapresti dire quali? 4 Oltre a quelle segnalate nel commento, trova altre espressioni che rimandano alla lingua parlata. 5 Individua nel testo alcuni esempi di frasi tripartite oltre a quelle già segnalate nell analisi. 1064 INTERPRETARE 6 Perché, a tuo giudizio, Anguilla dice che gli piace (rr. 19-20) quando vogliono vendergli una cascina? 7 Quali sentimenti ti sembra che Anguilla provi nei confronti del Valino? E quali per Cinto? COMPETENZE LINGUISTICHE 8 Per descrivere il paesaggio delle Langhe, Pavese usa termini dialettali e regionali (bricchi, grillaia, tufi): che valore ha questa scelta lessicale? Esistono, nella tua zona o nella tua regione, termini specifici per descrivere elementi geografici e paesaggistici? Quali?

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi