Il tesoro della letteratura - volume 2

Giacomo Leopardi Canti esempio, quella di un astro o di un tuono, che spaziano nel cielo). Ma subito dopo la constatazione della realtà lo porta a concludere che, con ogni probabilità, la vita è funesta per ogni essere, sia esso un individuo o un animale. 3 Quali sono le domande esistenziali che il pastore rivolge alla luna? 4 Quali sono le somiglianze e le differenze che il pastore individua tra la sua vita e quella della luna? 5 Qual è l atteggiamento del pastore verso la sua greggia? Il monologo di un pastore ingenuo Le scelte stilistiche La pretesa del pastore di comunicare con la luna, interpellandola sui grandi quesiti che turbano il suo animo, si rivela ingenua, in quanto irrealizzabile. Quello che, nella sua innocenza, vorrebbe essere un dialogo non è che un monologo, uno sconsolato interrogarsi su sé stesso, situazione di cui peraltro lo stesso pastore sembra a un certo punto prendere coscienza (dico fra me pensando, v. 85; Così meco ragiono, v. 90). Tuttavia il suo canto rimane semplice, quasi monotono sia nel linguaggio sia nella sintassi: per suscitare la reazione della luna, la sollecita in modo infantile ripetendo le domande nel vano tentativo di comprendere (si notino le anafore di Che fai?, due volte al v. 1, e dimmi, ai vv. 1, 16 e 18) e omaggiandola con epiteti diversi (Vergine, v. 37; Intatta, v. 57; solinga, eterna peregrina, v. 61; giovinetta immortal, v. 99). A dispetto della drammaticità dei contenuti, anche la rima in -ale che chiude ogni strofa conferisce al testo l inflessione di una cantilena. 6 possibile affermare che la luna abbia alcune caratteristiche tipiche di una divinità? Quali e perché? 7 Scegli una strofa e individua rime, assonanze, enjambement. Rifletti sul ritmo complessivo del componimento. La metafora dell inutilità del viaggio Per esprimere il carattere assoluto della sofferenza esistenziale, Leopardi insiste in tutto il componimento sulla rappresentazione del cammino come metafora di un disperato tentativo di sfuggire alla natura. Al pastore errante (nell aggettivo si fondono l idea del suo nomadismo e l errore del suo pensiero: O forse erra dal vero, v. 139) si aggiunge l immagine allegorica del vecchierel bianco (v. 21), destinato a chiudere il proprio faticoso e frenetico viaggio nell abisso orrido (v. 35) del nulla. Né d altra parte un movimento fittizio, creato dall immaginazione, è in grado di produrre un esito diverso da quello reale: se anche il pastore, e con lui tutta l umanità, potesse volare come un uccello sulle nubi o dilagare come un tuono da una cima all altra dei monti, non potrebbe comunque sottrarsi alla condanna decretata dalla natura e fissata dal poeta con un ultima, lapidaria e inequivocabile sentenza: funesto a chi nasce il dì natale (v. 143). 8 Individua nel testo i punti in cui vi sono riferimenti al viaggio della luna e a quello del pastore. 9 Spiega il significato della similitudine che si instaura nella seconda strofa: in particolare, che cos è l abisso orrido, immenso (v. 35)? 10 SCRIVERE PER CONFRONTARE Il motivo del viaggio collega questo canto al Dialogo della Natura e di un Islandese ( T7, p. 914). Confronta il passo delle Operette morali con questo canto in un testo argomentativo di circa 20 righe. 11 SCRIVERE PER RACCONTARE Leopardi esprime il tedio e il profondo disagio interiore che esso determina. Hai mai provato direttamente questa sensazione oppure conosci qualcuno che ne soffre e te ne ha parlato? Anche se non hai sperimentato direttamente tale stato d animo, quale ritieni possa essere un modo per liberarsi dalla cappa di malessere che esso provoca? Motiva la tua risposta in un testo di circa 30 righe. 969

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento