Il tesoro della letteratura - volume 2

Il primo Ottocento 15 del mio dolore. Oh come grato occorre nel tempo giovanil, quando ancor lungo la speme e breve ha la memoria il corso, il rimembrar delle passate cose, ancor che triste, e che l affanno duri! 11 noverar l etate: contare gli anni. 12 grato occorre: torna gradito. 13-14 quando il corso: quando la speran- za ha davanti a sé una via lunga da percorrere (il futuro), mentre la memoria ha dietro di sé una breve via già percorsa (il passato). Vuol dire che quando si è gio- vani si hanno molte speranze e pochi ricordi. Questi versi sono stati aggiunti da Leopardi come postilla a margine dell edizione dei Canti stampata nel 1835: diventato ormai adulto, suo intento era evidentemente di limitare gli effetti positivi del ricordo all età giovanile. 15 il rimembrar: il ricordarsi (è sogget- to di occorre). 16 ancor che duri: sebbene esse siano dolorose e la pena sia ancora viva nel presente. Dentro il TESTO Il colloquio con la luna e la dolcezza del ricordo Il linguaggio sentimentale I contenuti tematici Il motivo principale dell idillio è il ricordo, che percorre tutto il testo (il cui titolo originario era, non a caso, La ricordanza), come dimostra la ricorrenza di termini a esso connessi: io mi rammento (v. 1), la ricordanza (v. 11), il rimembrar (v. 15). Allo stesso modo che nella Sera del dì di festa ( T13, p. 954), la riflessione prende origine dalla vista di un notturno: in particolare, dalla sommità del colle il poeta si rivolge alla luna con un apostrofe* (O graziosa luna) collocata all inizio del primo verso. Egli ricorda di essere stato nello stesso luogo, esattamente un anno prima, nella medesima condizione di disagio esistenziale. Eppure tornare con la mente al passato (nell età giovanile, quando la speranza è ancora molta, come indicano i vv. 12-14, aggiunti successivamente dal poeta) produce una sensazione di dolcezza, anche se il dolore e lo stato di infelicità non sono cambiati: è come se la memoria avesse un valore lenitivo, suggerendo la presenza illusoria di un altro tempo diverso e alternativo a quello uniforme della Storia in cui sopravvivono i momenti della vita, altrimenti destinati a essere dimenticati. Le scelte stilistiche Il lessico della poesia è caratterizzato da termini che presentano una chiara componente sentimentale ed emotiva, nella quale assume risalto l elemento personale, evidenziato dalla frequenza di pronomi personali e aggettivi possessivi quali io (vv. 1 e 3), mi (vv. 7 e 10), mie (v. 7), mia (vv. 9 e 10), mio (v. 12). Nel verbo rimirare (v. 3) c è l idea di una dolce consuetudine, quella di recarsi spesso sul colle (il monte Tabor, lo stesso dell Infinito), di sera, per contemplare la luna, definita con gli attributi affettuosi graziosa (v. 1) e diletta (v. 10), e renderla partecipe del proprio dolore. Come si espresse Francesco De Sanctis, il poeta «entra in colloquio con la luna e, come un amante, le ricorda con precisione dov era lei, dov era lui, e come la guardava; e le confida che era triste, con una rassegnazione piena di grazia, sciolta la lacrima in un sorriso tenero: la graziosa luna diventa la sua luna, la sua diletta luna . Simeon Solomon, La Luna e il Sonno, 1894. Londra, Tate Gallery.

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento