Saggi e discorsi

Giacomo Leopardi in sintesi ca, come Pietro Giordani, Vincenzo Monti e Giovan Pietro Vieusseux: una vera e propria opera monumentale grazie alla quale possiamo ricostruire la vita interiore, le esperienze, le speranze e le delusioni dell autore. Saggi e discorsi Leopardi interviene nella polemica letteraria tra Classicisti e Romantici con due testi in difesa del Classicismo, entrambi postumi: nel 1816 con una Lettera ai sigg. compilatori della Biblioteca italiana e due anni dopo con il Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica. Una scelta di campo Il luogo comune che descrive Leopardi come estraneo e distaccato rispetto ai problemi politici e culturali del suo tempo è contraddetto dalla composizione di una serie di scritti ideati proprio per intervenire, su tematiche di varia natura, nel dibattito intellettuale dei primi decenni dell Ottocento. { Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica T1 Già nel luglio 1816, il diciottenne Leopardi aveva scritto e inviato una Lettera ai sigg. compilatori della Biblioteca italiana , con cui replicava all invito rivolto agli italiani da Madame de Sta l sulle pagine della stessa rivista a uscire dal provincialismo delle tradizioni culturali nazionali e interessarsi agli sviluppi della letteratura europea. La lettera non era stata pubblicata; né migliore fortuna tocca al Discorso, composto nel 1818, sempre in difesa del Classicismo e in polemica con i molti letterati settentrionali (tra cui, in particolare, Ludovico di Breme) che avevano abbracciato la causa romantica. L opera uscirà, postuma, nel 1906. { Discorso sopra lo stato presente dei costumi degli italiani Nel Discorso sopra lo stato presente dei costumi degli italiani, pubblicato postumo, Leopardi deplora la decadenza dei costumi della società in cui vive. Sulla società Scritta probabilmente nella primavera del 1824, quest opera rappresenta una spietata diagnosi della situazione culturale italiana: Leopardi lamenta un generale decadimento dei costumi e della società. Amaro e sconsolato è il resoconto sugli italiani, che egli considera un popolo senza morale, corrotto dall ipocrisia e dal cinismo, indifferente e privo di passioni civili. Anche questo discorso sarà pubblicato postumo nel 1906. { Crestomazia italiana della prosa e Crestomazia italiana poetica Quando Leopardi cura la pubblicazione presso un editore milanese, nel 1827 e nel 1828, di due antologie poetiche, concentra la sua scelta sulla produzione lirica settecentesca, che considera esemplare. Sulla poesia Pubblicate per l editore milanese Stella rispettivamente nel 1827 e 1828, le due opere (il termine crestomazia è derivato dal greco e significa antologia , raccolta di brani scelti ) rappresentano il risultato dell attività di Leopardi lettore e critico. Di grande interesse è la scelta dei materiali poetici antologizzati, concentrata soprattutto sul Settecento, la cui produzione lirica influenza profondamente la scrittura leopardiana. La produzione poetica T10-T20 Oltre ai Canti, che escono postumi nel 1845 a cura di Antonio Ranieri, Leopardi scrive in versi, negli anni napoletani, un poemetto e una satira. Opere in versi Oltre alla composizione dei Canti (a cui è dedicata la seconda parte dell Unità, p. 934), scritti in un ampio arco di tempo (dal 1818 al 1836), Leopardi è autore di altri testi in versi, non compresi nell edizione definitiva delle sue poesie, uscita postuma nel 1845 a cura di Antonio Ranieri. Tralasciando le opere della prima adolescenza (le cosiddette Puerili), citiamo due composizioni satiriche. { Paralipomeni della Batracomiomachia Giovanissimo, Leopardi aveva tradotto dal greco la Batracomiomachia (cioè Battaglia dei topi e delle rane ), un poemetto a lungo attribuito per errore a Omero e scritto invece da autore ignoto probabilmente in epoca ellenistica. A partire dal 1833, durante il soggiorno napoletano, il poeta scrive una sua continuazione ( Paralipomeni significa in greco cose omesse o tralasciate e ha il valore di aggiunta a un opera precedente). 889

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento