Operette morali

Il primo Ottocento in sintesi Paralipomeni alla Batracomiomachia è un poemetto eroicomico con protagonisti animali che simboleggiano forze antagoniste presenti nella società italiana del suo tempo: gli austriaci, le truppe pontificie, i patrioti napoletani La parodia delle ideologie Si tratta di un poemetto in ottave, diviso in 8 canti, che rinnova la tradizione eroicomica italiana (portata ai massimi risultati da Giambattista Casti, autore settecentesco degli Animali parlanti) raccontando in chiave parodica le alterne vicende di una guerra tra i granchi, accorsi in aiuto delle rane, e i topi. Dietro gli animali protagonisti si celano rispettivamente gli austriaci, alleati delle truppe reazionarie papaline, e i patrioti liberali napoletani. Il poeta non risparmia nessuno con le sue critiche, mettendo in burla l ottusa prepotenza austriaca e il conservatorismo pontificio, ma anche l impreparazione dei liberali progressisti, abili oratori ma incapaci di agire. { I nuovi credenti I nuovi credenti è una satira che prende di mira gli intellettuali napoletani che esaltano per Leopardi in maniera vacua e insulsa la patria, Dio, la felicità. Un acre satira In questa satira in terzine dantesche composta a Napoli intorno al 1835, Leopardi indirizza dure critiche agli intellettuali napoletani riuniti intorno alla rivista Il progresso , che inneggiano a Dio, alla patria e alla felicità dell uomo: tutti nobili e astratti princìpi, esaltati da pensatori vacui e ottimisti, troppo impegnati così scrive il poeta a mangiare maccheroni, ostriche e triglie per comprendere la vera natura dell esistenza. Operette morali T7-T9 Le 24 prose raccolte sotto il titolo di Operette morali sono per lo più scritte in forma di dialogo. Sono state pubblicate nel 1827, poi nel 1834, infine nel 1845, nell edizione postuma delle Opere complete curata da Antonio Ranieri. Il filo conduttore della raccolta è la visione pessimistica e materialistica della vita a cui è definitivamente approdato Leopardi. L autore trasmette, attraverso la discussione di problemi filosofici ed esistenziali affidata a personaggi storici, mitologici o d invenzione, la sua idea dell infelicità della condizione umana e della vanità dell esistenza. Stile classico e periodare complesso sono ravvivati dall originalità del pensiero. La drammaticità delle storie a sua volta è smorzata da arguzia e ironia, e dalla forza dissacrante di un inflessibile laicismo. 890 Struttura e composizione dell opera La prima edizione delle Operette morali (scritte tra il 1824 e il 1827) esce a Milano nel 1827, presso l editore Stella, e comprende 20 prose. Nel 1834 il libro viene ristampato dall editore fiorentino Piatti con l aggiunta di 5 testi composti tra il 1825 e il 1832. La versione definitiva, che comprende 24 prose, esce postuma nel 1845, come primo volume delle Opere complete a cura di Antonio Ranieri. La stesura di queste prose, per la maggior parte dialoghi (che Leopardi aveva in mente già dal 1820 sul modello dei Dialoghi dello scrittore greco del II secolo d.C. Luciano di Samosata) si colloca in un periodo in cui il poeta concepisce la ragione come l unico strumento per riconoscere la radice del male sofferto dagli uomini, che sta appunto nell aspirare a quella felicità resa impossibile dall indifferenza o dall aperta ostilità della natura. Gli argomenti Gli spunti da cui nascono le Operette sono diversi, ma rimandano tutti a questa concezione di profondo pessimismo materialistico. L ispirazione può nascere da un ricordo erudito, da una riflessione annotata nello Zibaldone, da favole e miti riletti o reinterpretati per far comprendere ai lettori, con tono satirico e distaccato, le verità che la vita, delusione dopo delusione, ha svelato all autore: la vanità e il meccanicismo dell esistenza; la sciocca ingenuità degli individui che si credono al centro dell universo, mentre la natura li ignora; la loro infelicità; la morte non come dolore, ma come cessazione della sofferenza. Protagonisti delle Operette morali sono l io del poeta e la sua visione della vita. Egli infatti affida alla varietà delle situazioni descritte una sorta di fenomenologia dell infelicità: solo contro il mondo, misconosciuto da un pubblico indifferente, fuori moda rispetto ai miti positivi e ottimistici divulgati dagli intellettuali del proprio tempo, Leopardi assembla in questo ampio repertorio del dolore i casi e le vicende che mostrano la durezza e lo strazio della condizione umana. Lo stile Il linguaggio delle Operette, lontano dalla prosa colloquiale manzoniana, mantiene un inconfondibile patina arcaica e una sintassi complessa, ravvivandosi però grazie alla novità dei pensieri e delle immagini. Il poeta sperimenta soluzioni linguistiche differenti secondo le esigenze della comunicazione: dalle battute argute e dalle tonalità ironiche ai passaggi appassionati e vibranti, dalla vivacità dei dialoghi all impassibilità dell aforisma, in una mescolanza di stili che smorzano la drammaticità dell argomentazione e al tempo stesso dissacrano gli inganni e le illusioni di cui l uomo ama nutrirsi per mascherare la verità del proprio stato.

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento