T5 - Sparsa le trecce morbide (Adelchi)

Alessandro Manzoni in sintesi La Storia della colonna infame La più alta e intensa riflessione di Manzoni su quest ultimo punto è costituita dal saggio Storia della colonna infame, dove rifiuta le opinioni espresse da Pietro Verri nelle Osservazioni sulla tortura. Verri aveva ricondotto l esito del processo agli untori che ebbe luogo nella Milano del 1630, devastata dalla peste, all ignoranza diffusa in un epoca violenta e alle leggi sbagliate, che giustificarono le torture e procurarono condanne ingiuste. Manzoni, tornando sul medesimo processo, sostiene che ridurre quel risultato abominevole a «un effetto de tempi e delle circostanze è inaccettabile per un credente. Il peso della responsabilità a suo parere ricade interamente sui giudici che punirono degli innocenti, calpestando ogni regola: «se non seppero quello che facevano, fu per non volerlo sapere, fu per quell ignoranza che l uomo assume e perde a suo piacere, e non è una scusa, ma una colpa . Nella Storia della colonna infame Manzoni confuta le opinioni di chi ha giustificato, in nome del clima violento del XVII secolo, il ricorso alla tortura e alla pena di morte. Il mistero della Grazia Al di là di ogni condizionamento, dunque, l uomo risponde pienamente delle sue azioni. I comportamenti morali nei Promessi sposi sono ampiamente valutati e commentati, senza attenuanti. Nel romanzo la Provvidenza trasforma il male in una serie di prove che consentono di verificare e temprare la fede dei personaggi, che la chiamano in causa a più riprese, a differenza del narratore onnisciente che non la nomina mai esplicitamente. La Provvidenza mette alla prova l uomo, ne tempra la fede e, pur lasciandogli la responsabilità delle sue azioni, lo sostiene con l intervento della Grazia. ¥ T5 ¥ Sparsa le trecce morbide Adelchi, coro dell atto IV Ripudiata da Carlo Magno, Ermengarda è stata relegata a Brescia, nel monastero di San Salvatore. La prima parte dell atto quarto e il coro sono incentrati sull inesorabile agonia della donna, vittima designata della ragion di Stato, che muore incolpevole, ricordando l amore perduto dello sposo. Accudita dalle suore e confortata dalla presenza della sorella Ansberga, Ermengarda spira illuminata dalla luce della fede. La disillusione di un innocente METRO Sestine di settenari, alternativamente sdruccioli e con il verso finale tronco, con schema di rime ABCBDE. 5 10 Sparsa le trecce morbide sull affannoso petto, lenta le palme, e rorida di morte il bianco aspetto, giace la pia, col tremolo sguardo cercando il ciel. 1-6 Con le trecce morbide sciolte sul petto affan nato, con le mani (palme) abbandonate (lenta) e con il volto pallido (il bianco aspetto) bagnato dal sudore della morte (rorida di morte), giace la pia (Ermengarda) cercando il cielo con lo sguar do tremante (tremolo). Cessa il compianto: unanime s innalza una preghiera: calata in su la gelida fronte, una man leggiera sulla pupilla cerula stende l estremo vel. 7-12 Cessa il lamento (delle suore): si innalza una preghiera collettiva (unanime): una mano de licata, scesa (calata) sulla fronte ormai fredda, stende l ultimo (estremo) velo sugli occhi azzurri (sulla pupilla cerula). 1 sparsa le trecce morbide: è un comple mento di relazione (o accusativo alla gre ca), come i successivi lenta le palme e rorida di morte il bianco aspetto (vv. 34). 3 rorida: letteralmente rugiadosa , ba gnata di rugiada . Qui la rugiada è, meta foricamente, il sudore della morte. 5 pia: l aggettivo è utilizzato insieme nel significato attivo ( religiosa ) e in quello passivo ( degna di pietà ). PARAFRASI L agonia di Ermengarda 10 una man leggiera: concretamente la mano di una delle suore, che chiude gli occhi a Ermengarda subito dopo il trapas so (stende l estremo vel, v. 12), ma allusi vamente anche la mano di Dio. 789

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento