Il tesoro della letteratura - volume 2

Ugo Foscolo 10 15 20 25 30 35 40 lungo della sua patria, e fremeva e per le antiche tirannidi e per la nuova licenza.3 Le lettere prostituite;4 tutte le passioni languenti e degenerate in una indolente vilissima corruzione: non più la sacra ospitalità, non la benevolenza, non più l amore figliale e poi mi tesseva gli annali recenti,5 e i delitti6 di tanti uomiciattoli ch io degnerei di nominare, se le loro scelleraggini mostrassero il vigore d animo, non dirò di Silla e di Catilina,7 ma di quegli animosi masnadieri8 che affrontano il misfatto quantunque e si vedano presso il patibolo9 ma ladroncelli, tremanti, saccenti10 più onesto insomma è tacerne. A quelle parole io m infiammava di un sovrumano furore, e sorgeva gridando: Ché non si tenta? morremo? ma frutterà dal nostro sangue11 il vendicatore. Egli mi guardò attonito: gli occhi miei in quel dubbio chiarore12 scintillavano spaventosi, e il mio dimesso e pallido aspetto si rialzò con aria minaccevole io taceva, ma si sentiva ancora un fremito rumoreggiare cupamente dentro il mio petto. E ripresi: Non avremo salute13 mai? ah se gli uomini si conducessero sempre al fianco la morte,14 non servirebbero sì vilmente. Il Parini non apria bocca; ma stringendomi il braccio, mi guardava ogni ora più fisso. Poi mi trasse, come accennandomi perch io tornassi a sedermi: E pensi, tu, proruppe, che s io discernessi un barlume di libertà, mi perderei ad onta della15 mia inferma vecchiaja in questi vani lamenti? o giovine degno di patria più grata! se non puoi spegnere quel tuo ardore fatale,16 ché non lo volgi ad altre passioni? Allora io guardai nel passato allora io mi voltava avidamente al futuro, ma io errava sempre nel vano e le mie braccia tornavano deluse senza pur mai stringere nulla;17 e conobbi tutta tutta la disperazione del mio stato. Narrai a quel generoso Italiano la storia delle mie passioni, e gli dipinsi Teresa come uno di que genj celesti18 i quali par che discendano a illuminare la stanza tenebrosa di questa vita. E alle mie parole e al mio pianto, il vecchio pietoso più volte sospirò dal cuore profondo. No, io gli dissi, non veggo più che il sepolcro: sono figlio di madre affettuosa e benefica; spesse volte mi sembrò di vederla calcare tremando le mie pedate19 e seguirmi fino a sommo il monte,20 donde io stava per diruparmi,21 e mentre era quasi con tutto il corpo abbandonato nell aria essa afferravami per la falda22 delle vesti, e mi ritraeva, ed io volgendomi non udiva più che il suo pianto. Pure s ella spiasse23 tutti gli occulti miei guai,24 implorerebbe ella stessa dal Cielo il termine degli ansiosi miei giorni. Ma l unica fiamma vitale che anima ancora questo travagliato mio corpo, è la speranza di tentare la libertà della patria. Egli sorrise mestamente; e poiché s ac- 3 per le antiche tirannidi... licenza: Pa- rini disapprova il vecchio dominio prima spagnolo e poi austriaco dei secoli passati, ma anche la sfrenatezza e la corruzione dei costumi (licenza) proprie del governo francese figlio della Rivoluzione. 4 Le lettere prostituite: si allude qui a quei poeti e scrittori pronti a vendere la propria penna ai nuovi signori. 5 mi tesseva gli annali recenti: mi narrava i fatti recenti. 6 delitti: misfatti. 7 Silla... Catilina: Lucio Cornelio Silla (138-78 a.C.) e Lucio Sergio Catilina (10862 a.C.), personaggi della storia romana celebri per la spregiudicatezza delle loro azioni ma anche per la forza d animo. 8 animosi masnadieri: coraggiosi banditi. 9 quantunque... il patibolo: sebbene ve- dano che la conseguenza (dei loro misfatti) può essere facilmente la forca, la condanna a morte. 10 ladroncelli, tremanti, saccenti: ladri di poco conto, pusillanimi, dotati solo di spocchia. 11 frutterà dal nostro sangue: germinerà, nascerà dall esempio del nostro sacrificio. 12 in quel dubbio chiarore: nella luce incerta del crepuscolo. 13 salute: salvezza (sul piano politico). Il significato della parola deriva direttamente dall etimologia latina. 14 si conducessero... la morte: pensassero continuamente al comune destino mortale. Secondo altri: fossero sempre pronti a morire . 15 ad onta della: nonostante la. 16 quel tuo ardore fatale: quella passione che il destino ti ha dato in dote. 17 ma io errava... nulla: in questa immagine si può cogliere un riferimento al vano tentativo di Enea di abbracciare, agli Inferi, l ombra del padre Anchise (cfr. Eneide, VI, vv. 700-701). 18 genj celesti: spiriti del Paradiso. 19 calcare... pedate: ripercorrere trepidante i miei passi, seguirmi da vicino con apprensione. 20 a sommo il monte: sulla cima del monte. 21 diruparmi: lanciarmi nel dirupo. 22 per la falda: per il lembo. 23 spiasse: vedesse, conoscesse. 24 gli occulti miei guai: i miei mali nascosti. 547

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento