La produzione in versi

Ugo Foscolo in sintesi nella Milano napoleonica, che Didimo chiama, con evidente disprezzo, «Babilonia minima . Nell opera trovano posto i rancori e i risentimenti che Foscolo aveva accumulato nei suoi difficili contatti con le cerchie intellettuali contro cui si accanisce anche in un altra prosa satirica, il Ragguaglio d un adunanza dell Accademia de Pitagorici (1810). Sono scritti minori, ma svelano un altro aspetto del loro autore, quello umoristico, frivolo e mondano, che fa parte anch esso di una figura letteraria poliedrica com è quella di Foscolo. { Lettere e saggi Foscolo ci ha lasciato moltissime lettere, sia private sia destinate alla pubblicazione, e numerosi saggi critici di argomento storicoletterario. Epistolario e produzione critica Un posto importante fra gli scritti in prosa spetta anche alle lettere: quelle private, personali, che compongono il ricchissimo epistolario, e quelle destinate alla pubblicazione, come le Lettere scritte dall Inghilterra (riunite fra il 1817 e il 1818) o Gazzettino del bel mondo, cronache, impressioni e giudizi sulla letteratura e sul costume scritti durante il soggiorno inglese e a cui Foscolo ha voluto dare una forma epistolare. La produzione critica foscoliana comprende fra l altro saggi e articoli su Dante, Petrarca, Boccaccio, Ariosto, nonché alcuni interventi storico-teorici come il discorso inaugurale al corso universitario tenuto a Pavia, Dell origine e dell ufficio della letteratura (1809), e l orazione Sull origine e i limiti della giustizia (1825). La produzione in versi Nel 1803 esce la raccolta definitiva delle Poesie, che comprende 2 odi e 12 sonetti. Alla scrittura l autore affianca la traduzione di versi classici, anche dell Iliade di Omero. Poesia e traduzione Foscolo si dedica alla stesura e alla raccolta in volume delle Poesie nello stesso periodo in cui lavora alle Ultime lettere di Jacopo Ortis. Nel giugno del 1803 esce l edizione definitiva, comprendente 14 componimenti, che era stata preceduta da altri due volumi (la stampa pisana del 1802, con 9 testi; la stampa milanese, con 13). Tale edizione (2 odi e 12 sonetti) non presenta i suoi primi scritti poetici (tra questi, una serie di inni e canzonette di ispirazione preromantica, e i componimenti, quale A Bonaparte liberatore, che documentano la sua adesione a ideali democratici e libertari). Alla produzione creativa vera e propria va inoltre aggiunta quella di traduttore di testi classici, dall Iliade alla Chioma di Berenice, il poema dell autore greco Callimaco letto nella versione latina di Catullo: una pratica, questa, a cui Foscolo si dedica quasi ininterrottamente, in un confronto costante e organico con il mondo antico. { Le odi e i sonetti T6-T9 Le 2 odi della raccolta, A Luigia Pallavicini caduta da cavallo (1800) e All amica risanata (1802), sono entrambe un augurio di guarigione rivolto, con compostezza e armonia, a due donne. I 12 sonetti esprimono l animo appassionato e inquieto dell autore e sono per la maggior parte autobiografici. Foscolo fa riferimento ai modelli di Petrarca, Della Casa e Alfieri. Il Neoclassicismo delle odi Il Neoclassicismo foscoliano si esprime inizialmente nelle odi (poi, in maniera più complessa e problematica, nelle Grazie). Le 18 strofe di A Luigia Pallavicini caduta da cavallo, composte fra il marzo e l aprile del 1800, sono un invito alle Grazie affinché aiutino la nobildonna a guarire dai postumi della caduta, servendosi dei balsami cari a Venere. Un altra guarigione è celebrata nelle 13 strofe di All amica risanata (1802), scritta per Antonietta Fagnani Arese, in cui si svolge il tema della divinizzazione della bellezza femminile a opera della poesia, in forme più armoniose rispetto alla prima ode. Il Romanticismo dei sonetti Nei 12 sonetti, i chiaroscuri del carattere e del pensiero di Foscolo si esprimono con decisi accenti romantici. Di forma apparentemente tradizionale, tutti senza titolo, che verrà aggiunto più tardi da editori ottocenteschi, in modo da suggerire l idea del flusso continuo di un racconto unitario, questi componimenti ingannarono lo sguardo poco attento e superficiale della critica a lui contemporanea, che non ne colse l originalità, espressa in particolare dai quattro sonetti maggiori (Alla sera; A Zacinto; In morte del fratello Giovanni e Alla Musa), dove emerge con forza la vocazione autobiografica del poeta. 533

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento