2 - Barocco: una parola sfortunata per un’epoca complessa

L epoca e le idee in sintesi Dal Settecento fino a gran parte dell Ottocento, il termine barocco viene impiegato per definire le modalità espressive secentesche, giudicate di scarso valore perché dominate dal gusto dell eccesso e dalla disarmonia. A poco a poco, anche in letteratura l etichetta del Barocco va a sostituire le denominazioni usate in Europa per indicare gli orientamenti particolari del tempo: marinismo in Italia, gongorismo in Spagna, preziosismo in Francia, poesia metafisica in Inghilterra. 2 Barocco: una parola sfortunata per un epoca complessa Diverse etimologie per un unico significato Gran parte dell arte e della letteratura del Seicento è definita barocca , con un termine di etimologia incerta ma dal significato sostanzialmente spregiativo. La parola barocco deriva forse da un tipo di ragionamento medievale (baroco), apparentemente valido ma in realtà illogico e bizzarro; o più probabilmente dal portoghese barroco, con cui si indicavano le perle di forma irregolare. Quale che sia la sua origine, nell uso del vocabolo è comunque implicito un giudizio di condanna: a partire dal XVIII secolo, infatti, si definiscono barocche le modalità espressive secentesche, considerate di poco valore perché dominate dal gusto del bizzarro e dell inusuale e da uno sfoggio di stravagante teatralità. Con tale accezione negativa il termine viene utilizzato per tutto il Settecento e per gran parte dell Ottocento per descrivere tendenze artistiche disarmoniche ed eccessive. Anche in letteratura l etichetta del Barocco ha via via sostituito le diverse denominazioni utilizzate, nelle varie aree geografiche d Europa, per indicare gli orientamenti particolari del tempo: marinismo in Italia (dal nome del poeta Giovan Battista Marino), gongorismo in Spagna (dal poeta Luis de G ngora y Argote, 1561-1627), preziosismo in Francia (termine che sottolinea il linguaggio raffinato del gusto barocco), e poesia metafisica in Inghilterra (definizione che ben si adatta alla produzione, ricca di spiritualità, del massimo lirico inglese del Seicento, John Donne, 1572-1631). Per lungo tempo il Seicento è stato considerato un epoca in cui la produzione artistica, la vita sociale, i costumi e la mentalità erano caratterizzati dal trionfo dell esteriorità sul pensiero: l importanza data alla forma serviva a mascherare l assenza di vita interiore. In Italia, la mancanza di libertà costringe gli artisti alla disciplina e al conformismo: l esibizione di maestria nasconde il venir meno di passioni autentiche. L attenzione al sentimento del divino e alla coscienza dei limiti umani sostituisce la creatività dell individuo rinascimentale e la sua capacità di determinare il proprio destino. Un secolo dalla cattiva fama A prescindere dalle definizioni, il Seicento è stato considerato a lungo un epoca di fasto superficiale, dominata da una cultura falsamente ricercata, che esprime concetti pretenziosi ma in realtà vuoti. Non solo la produzione artistica, ma anche la vita sociale, i costumi, la mentalità sono parsi nei secoli successivi come caratterizzati da uno sterile formalismo, da una dettagliata precettistica che imponeva precise norme in ogni ambito della vita quotidiana, da un ostentazione di abitudini cavalleresche che non riusciva a mascherare l assenza di vita interiore e il trionfo dell esteriorità sul pensiero. In Italia, l atteggiamento ossequioso imposto dalla Controriforma, la dura dominazione spagnola e la mancanza di libertà incidono indubbiamente sull opera degli artisti che, costretti alla disciplina e al conformismo, tendono a coprire con il virtuosismo e il gusto per la decorazione fine a sé stessa il venir meno di passioni autentiche e affetti sinceri. Alla creatività dell individuo rinascimentale e alla sua capacità di autodeterminarsi, facendosi artefice del proprio destino, subentra il richiamo costante al sentimento del divino e alla coscienza dei limiti umani. «Ardisci a non saper , sentenzia il personaggio di una satira del letterato toscano Iacopo Soldani (1579-1641), esortando ironicamente gli esseri umani all ignoranza: parole che chiariscono quale abisso separi le poche menti illuminate dalla schiera anonima degli intellettuali del tempo. La letteratura europea ritrae in vari modi la condizione umana: Don Chisciotte di Cervantes descrive contraddizioni, sogni e follie, il teatro di Shakespeare rappresenta passioni e caratteri, i drammi di Corneille e di Racine e le commedie di Molière mettono in scena inganni e finzioni. La grande letteratura europea Questi aspetti non esauriscono però il panorama dell arte e della letteratura secentesche. Ciò vale soprattutto per la produzione letteraria europea, che si caratterizza per una lucida e spesso angosciosa rappresentazione della condizione umana: dalle contraddizioni, dai sogni e dalle follie descritte dallo spagnolo Miguel de Cervantes (1547-1616) in Don Chisciotte della Mancia, che documenta il tramonto dell ideale cavalleresco, alle passioni e ai caratteri ritratti nel grande teatro di William Shakespeare (1564-1616), fino alle ambizioni, ai conflitti, agli inganni e alle finzioni che animano la scena degli autori della Francia di Luigi XIV con drammaturghi come Pierre Corneille (16061684) e Jean Racine (1639-1699) e commediografi come Molière (1622-1673). 29

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento