Per approfondire - Verso la modernità: il pensiero

PER APPROFONDIRE Il Seicento Verso la modernità: il pensiero filosofico e scientifico europeo A lla metà del XVII secolo il problema filosofico principale è l individuazione di un metodo che consenta di distinguere senza incertezze il vero dal falso. Sulla scia della riflessione umanistica e rinascimentale, Galileo Galilei approda a una fondamentale formulazione del metodo sperimentale, che costituirà il punto di riferimento fondamentale per tutto lo sviluppo teorico successivo. Dal pensiero magico rinascimentale a Bacone Come si è accennato, la rivoluzione scientifica del Seicento è preparata dalla riflessione dei pensatori che, già nella seconda metà del Cinquecento, hanno rivolto la loro attenzione ai fenomeni naturali. Sebbene ancora influenzata da elementi irrazionali, la magia e l alchimia cinquecentesche preludono all atteggiamento proprio degli scienziati moderni nei confronti della natura, vista non più come un elemento passivo, dipendente da Dio e a questo sottomesso, ma, al contrario, come un entità dotata di una propria vitalità e governata da princìpi conoscibili. sulla base di quest idea, oltre che dell esigenza di dare alla scienza una finalità pratica, che l inglese Francesco Bacone (1561-1626) elabora il suo metodo induttivo, in base al quale dall osservazione sistematica della realtà si giunge alla formulazione di alcune ipotesi da sottoporre a prova sperimentale. Cartesio: il fondamento soggettivo della conoscenza La riflessione sul metodo è centrale anche nell opera del filosofo e matematico francese Cartesio (15961650), che dedica i suoi sforzi alla ricerca di criteri che spieghino la capacità umana di ragionare e il fondamento delle scienze (aritmetica, geometria, fisica, ottica). Nel Discorso sul metodo (1637), un vero e proprio manifesto della filosofia e della scienza moderna, Cartesio enuncia le quattro regole del metodo: evidenza, analisi, sintesi, enumerazione. Così egli sintetizza il primo criterio, quello dell evidenza: «Non prendere mai niente per vero, se non ciò che io avessi chiaramente riconosciuto come tale; ovvero, evitare accuratamente la fretta ed il pregiudizio, e non comprendere nel mio giudizio niente di più di quello che fosse presentato alla mia mente così chiaramente e distintamente da escludere ogni possibilità di dubbio . Accettando soltanto ciò che si conosce oltre ogni ragionevole dubbio, dice Cartesio, si è al riparo dall errore. Ora, ciò che prima di tutto appare eviden- 28 te è che il dubbio, per poter essere pensato o espresso, implica l esistenza di colui che dubita. il famoso principio del cogito ergo sum ( penso dunque sono ), con cui la filosofia entra nell età moderna, riconducendo la ricerca del vero all esperienza umana e alle regole del pensiero, al di là di ogni contenuto rivelato. La riflessione filosofica di Spinoza Legato per molti versi a Cartesio è il filosofo olandese Baruch Spinoza (1632-1677). Divulgatore dell opera cartesiana, Spinoza difende la libertà di pensiero da ogni ingerenza religiosa. Egli concepisce la materia e il pensiero come due attributi di un unica sostanza infinita Dio che si identifica con la natura. La sua impostazione razionalistica lo porta a negare ogni carattere di verità alla rivelazione cristiana e all Antico Testamento, e a rifiutare il creazionismo e la visione antropomorfa della divinità: posizioni che attirano su di lui accuse di empietà e blasfemia, sia dagli ambienti cattolici sia da quelli protestanti. Newton e la fisica moderna L anno della morte di Galilei è anche l anno di nascita del fondatore della fisica moderna, l inglese Isaac Newton (1642-1727), erede della rivoluzione scientifica secentesca e suo continuatore. Gli studi di Newton poggiano su un metodo induttivo del tutto simile a quello che aveva teorizzato Bacone, essendo basati sulla raccolta di dati ricavati da un grande numero di esperimenti, mentre il ricorso alla formulazione matematica dei fenomeni osservati colloca lo scienziato inglese nel solco di Galileo. Una strada diversa: Pascal Approccio del tutto diverso è quello del filosofo francese Blaise Pascal (1623-1662). Studioso precoce di fisica e autore di notevoli scoperte sulla meccanica dei fluidi, egli decide di abbandonare la scienza e di dedicarsi completamente a Dio. L essere umano, secondo Pascal, è incapace di comprendere l infinito dal quale proviene e nel quale sarà avvolto. Eppure, proprio la coscienza della propria nullità lo eleva su tutto il resto dell universo, che, nella sua miseria, non sa niente. L umanità è grande e al tempo stesso misera, e può salvarsi solo affidandosi a Cristo che, essendo Dio fattosi uomo, tiene insieme miseria e grandezza. I Pensieri di Pascal, raccolti e ordinati dopo la sua morte, costituiscono tra le altre cose una grande apologia del cristianesimo come unica dimensione autentica dell essere umano.

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento