Le fonti e lo stile

Cesare Beccaria Dei delitti e delle pene in sintesi Per prevenire i reati, oltre a un efficace riforma del diritto penale, Beccaria insiste sul ruolo fondamentale dell educazione e della trasmissione del sapere affinché gli uomini siano in grado di controllare i propri istinti. propria lucida e sentita perorazione contro «il diritto che si attribuiscono gli uomini di trucidare i loro simili . Di fronte alla logica stringente della ragione che dimostra appunto come sia illegittimo attribuire a qualcuno il diritto di morte su qualcun altro nulla pesano, dice Beccaria, gli esempi dei secoli e dei millenni passati, in cui la pena capitale è stata quasi costantemente utilizzata: la storia, infatti, non è altro che un susseguirsi di errori, che rivelano la loro inconsistenza «in faccia alla verità, contro della quale non vi ha prescrizione . L importanza della prevenzione e dell educazione L autore può ormai avviarsi alla conclusione, inserendo la trattazione del tema generale nel quadro della sua concezione della società. Nei paragrafi «Come si prevengano i delitti (par. 41), «Delle scienze (par. 42) e «Dell educazione (par. 45), Beccaria approfondisce la sua visione della condotta sociale degli esseri umani, riflettendo su come sia impossibile e quindi inutile reprimere tutti gli istinti che, se mal diretti, conducono ai delitti. Molto più utile alla prevenzione dei reati è la lotta all ignoranza, la diffusione del sapere e della scienza, l educazione alla virtù attraverso il disciplinamento delle passioni. Nella «Conclusione (par. 47), l autore può così tornare alla formulazione riassuntiva di una nitida regola d azione: «perché ogni pena non sia una violenza di uno o di molti contro un privato cittadino, dev essere essenzialmente pubblica, pronta, necessaria, la minima delle possibili nelle date circostanze, proporzionata a delitti, dettata dalle leggi . Le fonti e lo stile Le fonti di Beccaria sono soprattutto le opere degli illuministi francesi, oltre che le teorie dei filosofi inglesi Locke e Hume. Dal punto di vista stilistico Beccaria alterna con maestria argomentazioni logiche e razionali a un esposizione composta e misurata, a riflessioni appassionate, dove il ritmo si fa più incalzante per emozionare il lettore. Le fonti Il trattato si basa per lo più su fonti del Seicento e del Settecento. Accanto ai più importanti testi dell Illuminismo francese, dall Enciclopedia alle opere di Montesquieu e Rousseau, rilevante è l influenza delle opere filosofiche dell inglese John Locke (in particolare il Secondo trattato sul governo, in cui si trova esposta la teoria contrattualistica dello Stato) e dello scozzese David Hume, esponenti della corrente empirista ( p. 206). Beccaria, tuttavia, rielabora le sue fonti in modo originale, sviluppando i concetti fondamentali in esse contenuti. Uno stile razionale e appassionato Dal punto di vista dello stile, il trattato è caratterizzato dal continuo avvicendamento di una componente razionale e di una appassionata, perfettamente unite nei punti più alti dell opera, come quelli dedicati alla tortura e alla pena di morte. In questi passi, Beccaria sa cristallizzare in formule razionali l orrore della violenza, del sangue, della morte, mostrando così la possibilità di affermare la preminenza della ragione e della filosofia sulle angosce e le paure che caratterizzano la società d antico regime. Dominio della ragione non significa peraltro che il ritmo dell opera sia sempre improntato alla compostezza e alla misura, come prescriveva un certo canone classicista; né la padronanza della materia induce l autore a esercitarsi in una prosa segnata dai tecnicismi del linguaggio giuridico del tempo. Come giustamente notato da Diderot, il valore dell opera è in primo luogo legato a un andamento in cui «la calma segue improvvisamente al furore, e il furore alla calma, senza che ci sia alcun movimento che prepari e che determini tali dissonanze di tono . Ciò che più resta impresso nella mente del lettore è proprio la carica appassionata dello scritto, la tensione di una prosa che sa trovare «un punto d incontro tra il calcolo razionale ed utilitaristico e la comprensione profonda, umanitaria, sentimentale (Venturi), secondo una modernità stilistica che l autore teorizza nel 1770 nelle sue Ricerche intorno alla natura dello stile. 275

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento