Il tesoro della letteratura - volume 2

La poesia del Settecento Nel periodo milanese le sue opere, canti e poemetti, sono ispirate dall ardore giacobino e dall ammirazione per Napoleone. Nel 1806 inizia la traduzione in versi dell Iliade, a partire però da altre traduzioni in italiano e in latino, più che dall originale. Il testo finale è elaborato con grande perizia e cura formale; lo stile è uniforme e i toni solenni. Dopo la Restaurazione celebra con versi d occasione il ritorno degli austriaci a Milano. In polemica con i puristi pubblica nel 1817 il trattato Proposta di alcune correzioni ed aggiunte al Vocabolario della Crusca, in cui sostiene una lingua comune aperta ai contributi non toscani. Al periodo romano appartengono anche le lasse (strofe) di endecasillabi sciolti raccolte sotto il titolo di Pensieri d amore (1783), appassionata imitazione del poeta tede sco Johann Wolfgang Goethe ispirata dall amore per la giovane educanda Carlotta Stewart. La rilettura di Virgilio è all origine della Feroniade, poemetto in versi sciolti iniziato intorno al 1784, al quale Monti lavorerà a più riprese fino agli ultimi giorni della sua vita. Sempre nel 1784 scrive una delle sue poesie più famose, l ode Al signor di Montgolfier, che trae spunto dalle prime ascensioni compiute con il pallone aerostatico, celebrate at traverso il ricorso a un repertorio mitologico di gusto neoclassico: il poeta, novello Orfeo, canta le imprese degli Argonauti del cielo e la fede illuministica nei progressi della scienza. Monti si volge poi al teatro drammatico, scrivendo l Aristodemo (17841786), rap presentato con trionfale successo, il Galeotto Manfredi (1788) e il Caio Gracco (17881800). Al 1793 risale la composizione della cantica in terzine In morte di Ugo Bassville, no ta comunemente come la Bassvilliana, nella quale si immagina il pellegrinaggio espia torio dell anima di Ugo di Bassville, segretario della legazione francese a Roma, che, ac compagnata da un angelo, assiste alla rovina in cui la Rivoluzione ha gettato la Francia e, in ultimo, all esecuzione di Luigi XVI. Il poema è subito accolto con grande favore negli ambienti vicini alla reazione antifrancese. In Francia, però, il nuovo regime si va conso lidando, e Monti si dà allora prudentemente alla stesura di un poemetto mitologico che mira a incontrarne il favore: la Musogonia, un centone (cioè una raccolta costituita da di sparati elementi tra loro giustapposti) di miti che ripubblicherà più volte nel corso del tempo, mutando il testo secondo le differenti situazioni politiche. La fase giacobina e napoleonica Nel 1797, a Milano, Monti scrive il Prometeo (ri masto incompiuto), in cui prevede la gloria di Napoleone; seguono, nello stesso anno, Il fanatismo, La superstizione, Il pericolo, canti in terzine nei quali manifesta un ardore for temente giacobino. Durante l esilio in Francia, nel 1799, l autore compone una cantica in morte dello scienziato e poeta Lorenzo Mascheroni, la Mascheroniana, in cui ripropone la visione della Bassvilliana in un ottica politica rovesciata, esprimendo l aspirazione a una libertà ordina ta che sappia vincere la demagogia. Nel periodo napoleonico scrive anche, in celebrazione della gloria dell imperatore, La spada di Federico II (1806) e Il bardo della Selva Nera (1806). Il capolavoro di questi anni resta senza dubbio la traduzione dell Iliade, per la qua le egli si basa, più che sull originale greco, su precedenti traduzioni italiane e latine. Se guendo il principio secondo cui occorre avere riguardi non tanto per la lingua originale, quanto per quella in cui si traduce, Monti realizza una versione uniforme dal punto di vista stilistico, solenne nei toni e priva delle asperità tipiche di ogni traduzione letterale. La fase austriacante Con la Restaurazione, il vecchio poeta tenta di farsi benvolere dai nuovi dominatori scrivendo versi servili, come quelli con cui celebra il ritorno degli austriaci a Milano: il Mistico omaggio (1815), in onore dell arciduca Giovanni, e il Ritorno di Astrea (1816), in onore dell imperatore Francesco I. L acceso dibattito sulla questione della lingua è l occasione per Monti di ingaggiare un a spra polemica con Antonio Cesari e i puristi: da qui scaturisce la stesura del trattato Proposta di alcune correzioni ed aggiunte al Vocabolario della Crusca (1817), con cui egli rifiuta il model lo trecentesco e auspica una lingua comune, aperta ai contributi non toscani. la parola in sintesi Epitalamio In origine era il canto che, nell antica Grecia, si intonava presso la stanza nuziale (th lamos) la sera delle nozze; in senso più lato, indica un componimento dedicato agli sposi in occasione del matrimonio. In età ellenistica, con poeti come Callimaco e Teocrito, esso faceva spesso riferimento a episodi della mitologia, caratteristica ripresa anche da alcuni autori latini come Catullo. 259

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento