Le migrazioni

CONOSCO

Le migrazioni

La storia del mondo e del popolamento della Terra è in buona misura una storia di migrazioni, di spostamento di popoli. In epoca moderna, però, raramente si spostano popoli interi, cosa che accade solo come conseguenza disastrosa di una guerra. Sono invece imponenti e continui i flussi migratori individuali di gruppo tra una regione e l’altra e tra un Paese e l’altro del mondo, dovuti allo squilibrio, demografico ed economico, tra i luoghi di origine e quelli di destinazione.

I FLUSSI MIGRATORI NEL MONDO

Le persone emigrano dalle zone meno sviluppate e più povere verso i Paesi economicamente più sviluppati e più ricchi, nella speranza di migliorare le loro condizioni di vita. Nel 2017 gli emigrati nel mondo, cioè coloro che vivono in un Paese diverso da quello di nascita, erano circa 260 milioni.

Nell’Ottocento, e fino alle guerre mondiali del Novecento, una corrente migratoria portò gli emigranti europei a popolare, in cerca di fortuna, gli Stati Uniti, l’Argentina, il Brasile e l’Australia (oltre al Sudafrica e alle regioni estreme dell’Asia). Oggi, un movimento internazionale dal “Sud” del mondo, povero e popoloso (Africa, America Latina, parte dell’Asia), si dirige verso il “Nord” sviluppato, con crescita demografica in calo o bassa, e in particolare verso i Paesi dell’Unione Europea e del Nord America. Nel mondo globale si spostano anche lavoratori qualificati, tecnici e scienziati, in genere dall’Europa e dall’Asia verso gli USA, ma anche verso nazioni in espansione economica e tecnologica come Russia e Brasile.

Migrazioni hanno luogo inoltre tra Paesi all’interno del Sud del mondo, per esempio dall’India e dai Paesi musulmani del Subcontinente Indiano e del Sud-Est asiatico (Pakistan, Bangladesh, Indonesia) verso l’Arabia Saudita, i ricchi Paesi del Golfo Persico e il Sudafrica.

Vanno poi considerate le migrazioni interne agli Stati, importanti ieri come oggi. Si calcola, per esempio, che negli ultimi trent’anni circa 400 milioni di persone, quasi un terzo della popolazione complessiva, si siano già spostate dalle campagne alle città nella Cina in impetuoso sviluppo. Consistenti sono anche i recenti flussi migratori da est a ovest all’interno dell’Unione Europea.

Oltre alle spontanee migrazioni per lavoro si registrano anche movimenti forzati di popolazione in conseguenza di calamità naturali, persecuzioni e guerre. È il caso dei profughi e dei rifugiati in costante aumento nel mondo (Geo Attualità, p. 59).

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Gli effetti delle migrazioni

Le correnti migratorie, temporanee o definitive, hanno notevoli conseguenze sui Paesi interessati. Economicamente, contribuiscono allo sviluppo sia dei Paesi di arrivo – soddisfacendo le richieste, anche le più umili, del mercato del lavoro – sia dei Paesi di partenza, attraverso le rimesse, cioè le somme di denaro inviate alle famiglie nel Paese d’origine.

Dal punto di vista demografico, la prevalenza nei flussi migratori di persone giovani e prolifiche muta la struttura d’età della popolazione nei Paesi d’arrivo, in cui tende anche a far salire la natalità.

Tra gli effetti sociali, uno dei più importanti è il contatto che si stabilisce tra individui e gruppi appartenenti a culture diverse, e la conseguente, possibile compenetrazione di idee, tradizioni e costumi. Si tratta tuttavia di un fenomeno problematico: alla conoscenza e all’integrazione si oppongono infatti pregiudizi, diffidenze e paure, che possono alimentare le tensioni sociali nei Paesi che accolgono il maggior numero di immigrati.

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Le politiche: regolare, accogliere, punire?

Nel mondo globale – “ravvicinato” sul piano delle distanze e soprattutto della cultura e dell’informazione, e insieme profondamente squilibrato nella distribuzione della ricchezza – le migrazioni internazionali hanno spesso scavalcato le barriere frapposte dagli Stati.

I governi hanno così dovuto “rincorrere” i flussi migratori, come del resto è sempre avvenuto nella storia, cercando di regolarli con provvedimenti di volta in volta restrittivi o liberali.

Tra quelli restrittivi i più diffusi sono la previsione di quote di ingresso, la possibilità di trattenere gli immigrati in “campi di permanenza” e di espellerli se necessario, e anche la definizione della clandestinità come reato.

I problemi implicati sono molti e delicati: il rispetto dei diritti umani e la necessità di distinguere tra situazioni di immigrazione che si presentano assai diverse tra loro (per esempio tra un criminale pregiudicato nel suo Paese e una badante o un profugo di guerra); l’aspetto dei rapporti e degli accordi tra gli Stati di partenza e di arrivo dei migranti; oppure, all’interno dei Paesi dell’Unione Europea, quello della gestione dei confini comuni.

Geo CITTADINANZA

Immigrato clandestino

Sfuggono alle stime, per definizione, ma ammontano a decine di milioni: sono i clandestini (dall’avverbio latino clam, “di nascosto”), cioè le persone che arrivano in un altro Paese senza avere le “carte in regola”, ossia senza le autorizzazioni che le leggi di quel Paese richiedono (nella foto, clandestini sbarcati a Lampedusa).

L’emigrazione clandestina è sfruttata da organizzazioni criminali che speculano sulla disperazione di chi cerca di sottrarsi alla povertà (o alla guerra), e affronta, pagando, pericolosi viaggi per mare. Il rischio per i clandestini continua dopo l’arrivo: marginalità sociale, lavoro “nero” (non rispettoso delle leggi e dei contratti), illegalità. Le prospettive sono l’espulsione o la regolarizzazione, quando i Governi la ritengono possibile.

GUIDA ALLO STUDIO

Geo CONCETTI CHIAVE

In che modo si sono modificati, fra Ottocento e Novecento, i flussi migratori in entrata e in uscita dall’Europa?

2 Quali sono le motivazioni che spingono le persone a emigrare?

3 Quali conseguenze economiche e demografiche provocano le migrazioni?

4 Quali problemi hanno comportato i flussi migratori nei Paesi di destinazione? Quali atteggiamenti hanno assunto i vari Governi?

5 Chi sono gli immigrati clandestini?

Geo WORDS

Emigrante / Emigrant • Migrazione interna / Internal migration • Integrazione / Integration • Quota di ingresso / Immigration quota • Clandestino / Illegal immigrant

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