Come abbiamo visto nelle pagine precedenti, ogni ambiente naturale, con la propria preziosa riserva di biodiversità, è esposto a rischi e problematiche che sono spesso conseguenza della presenza e delle attività umane. A partire dal secolo scorso, infatti, le conquiste dell’uomo per migliorare il proprio benessere, anche in relazione all’incremento della crescita demografica mondiale, hanno portato a uno sfruttamento sempre più intensivo delle risorse del pianeta, tanto che oggi l’umanità si trova di fronte a un drammatico “dilemma ambientale”.
I consumi sono in rapida crescita, specialmente nei Paesi popolosi come la Cina e l’India, che ambiscono a raggiungere standard di benessere “occidentali”; inoltre le stime demografiche indicano un andamento che porterebbe la popolazione mondiale a circa 9 miliardi intorno al 2050, contro i circa 7 miliardi e mezzo attuali. Questi dati indicano che la pressione sull’ambiente è destinata ad aumentare, mentre la comunità scientifica avverte che i sistemi naturali non sono in grado di sostenerla: ecco i termini del dilemma.
Da qui nasce l’esigenza di una mobilitazione “globale” per un’inversione di tendenza. Prepararsi ad affrontare i cambiamenti in atto, ristrutturare l’economia e ripristinare gli ecosistemi naturali che ne sono il supporto appaiono le urgenti priorità del mondo di oggi.