I biomi della Terra

CONOSCO E LOCALIZZO

I biomi della Terra

Le caratteristiche dei grandi ambienti naturali della Terra (biomi), ovvero l’insieme delle condizioni fisiche, chimiche, biologiche che nelle diverse aree del nostro pianeta mantengono in equilibrio il “Sistema Terra”, sono in stretta relazione con le fasce climatiche. La vegetazione di regioni lontane ma dal clima simile in genere si assomiglia, e piante simili determinano a loro volta la presenza di animali simili.

Gli organismi vegetali e animali che vivono nelle varie regioni della Terra si sono adattati per sopravvivere e riprodursi nelle particolari condizioni che tali regioni presentano. Fattori come le ore di luce diurna, la temperatura e la piovosità determinano il tipo e la quantità di piante che crescono in una precisa area; ciò a sua volta determina il tipo e la quantità di animali erbivori che si cibano di tali piante, e di conseguenza anche il genere di animali carnivori che si nutrono degli erbivori. Questo complesso di rapporti di dipendenza tra organismi viventi è detto ecosistema. L’insieme degli ecosistemi di un’area geografica, influenzati dal clima e dalle caratteristiche geografiche e geologiche del territorio (presenza di mari, laghi, pianure, montagne, composizione del suolo ecc.), forma un bioma, detto anche, più semplicemente, ambiente naturale. L’insieme dei biomi costituisce infine la biosfera, cioè il complesso di tutti gli organismi viventi presenti sul nostro pianeta.

I BIOMI EQUATORIALI E TROPICALI

I biomi equatoriali e tropicali si trovano in prevalenza nella fascia equatoriale, compresa cioè tra l’Equatore e i due Tropici.

La foresta pluviale equatoriale

In corrispondenza dell’Equatore le temperature medie giornaliere scendono di rado sotto i 27-29 °C, l’umidità è elevata e le piogge sono abbondanti tutto l’anno. Queste condizioni climatiche favoriscono la rapida crescita di una vegetazione lussureggiante, la foresta pluviale (così chiamata proprio dal latino pluvia, “pioggia”), che presenta fitte aree di sottobosco e un manto quasi impenetrabile di piante ad alto fusto. Ci sono vaste foreste di questo tipo in America Meridionale, dove si trova la più estesa, la Selva amazzonica (detta anche Foresta amazzonica o Amazzonia), in Africa Centrale, nelle isole dell’Indonesia e in Nuova Guinea.

Per la loro estensione, le foreste pluviali sono chiamate i “polmoni verdi” del mondo: attraverso il processo di fotosintesi, infatti, assorbono grandi quantità di anidride carbonica e immettono ossigeno nell’atmosfera. Sono inoltre uno straordinario “serbatoio” di biodiversità: ospitano oltre il 50% delle specie animali e vegetali del pianeta, e si stima che nel loro sottobosco vivano milioni di specie (soprattutto piante e invertebrati, come gli insetti) ancora sconosciute.

Questa incredibile ricchezza è però messa in pericolo dalle attività umane, in particolare dalla deforestazione, praticata per ricavare legname pregiato, come il teak e l’ebano, e per liberare terreni da impiegare per l’agricoltura. Un’altra minaccia all’ambiente pluviale è rappresentata dall’attività dei bracconieri, che cacciano e catturano gli animali, specialmente quelli rari, per rivenderli sul mercato nero. Nemmeno le piante sono risparmiate: lo straordinario patrimonio vegetale della foresta attira le industrie farmaceutiche e cosmetiche, che vanno alla ricerca di particolari specie vegetali per studiare le sostanze chimiche in esse contenute e usarle per la produzione di farmaci e profumi.

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Geo SCIENZE

Foreste sott’acqua: le mangrovie

L’ambiente equatoriale, limitatamente ad alcune zone dell’Africa e dell’America Meridionale e lungo le coste australiane, ospita un ecosistema costiero molto particolare, costituito dalle foreste di mangrovie. Le mangrovie sono piante acquatiche dalle lunghissime radici che affondano nell’acqua, formando inestricabili grovigli, per poi emergere all’aria quando la marea si ritira. Poiché il fango in cui crescono è scarso di ossigeno, il loro sistema di radici aeree funziona come i tubi di respirazione dei subacquei, catturando l’ossigeno direttamente dall’aria. Preziose perché bloccano i sedimenti e le sostanze nutritive, fornendo così l’habitat per numerose specie animali, le mangrovie sono un ecosistema gravemente a rischio, a causa soprattutto dello sfruttamento delle coste operato dall’industria edilizia.

La foresta tropicale

La foresta tropicale è un ambiente simile alla foresta pluviale: è caratterizzata anch’essa dalla fitta vegetazione e dalla ricchezza di specie animali e vegetali, con la differenza che qui le precipitazioni non sono costanti tutto l’anno ma concentrate in un determinatoperiodo, chiamato appunto stagione delle piogge.

Le foreste tropicali si estendono nella fascia compresa tra il Tropico del Cancro e il Tropico del Capricorno, nelle zone dove l’umidità è elevata, come le aree costiere o le profonde vallate montane. Vaste foreste tropicali si trovano in America Meridionale e Centrale, in Africa Meridionale, nel Subcontinente Indiano e in tutta l’area del Sud-Est asiatico, dove la foresta è detta giungla. In Asia e in Africa il clima della foresta tropicale è influenzato dall’azione dei venti periodici, i monsoni.

La savana

Anche la savana si trova in corrispondenza dei Tropici, ma in zone dove l’umidità è inferiore, come le regioni dell’entroterra non troppo lontane dalla costa o gli altopiani. Spesso questo bioma occupa le aree di transizione tra le foreste pluviali o tropicali e il deserto. Qui le piante ad alto fusto sono più rare: la vegetazione è più bassa e composta di erba, arbusti e canne. Gli alberi appartengono a specie che si sono adattate a resistere alla prolungata scarsità d’acqua, come il baobab africano. L’ambiente è condizionato infatti dall’alternarsi di una stagione secca e di una stagione delle piogge: durante la prima il paesaggio assomiglia a una steppa arida e le fonti d’acqua sono scarsissime; con l’arrivo delle piogge però si formano fiumi e laghi temporanei, e nella savana riesplode la vita.

Esistono vaste savane in America Meridionale, in India (in corrispondenza dell’altopiano del Deccan) e nell’Outback australiano, ma la savana più vasta e famosa è quella che si estende nell’Africa Centro-Meridionale, in particolare in Angola, Namibia, Kenya e Tanzania. È interessata dalla migrazione periodica di milioni di mammiferi – zebre, bufali, antilopi, leoni, elefanti e molte altre specie – alla ricerca di fonti d’acqua. La savana è uno degli ambienti a maggiore rischio di desertificazione, fenomeno in stretta relazione sia con l’aumento delle temperature medie del pianeta, sia con il degrado del suolo in molte aree sovrasfruttate. Le cause sono in piccola parte di origine naturale, per esempio l’erosione provocata dagli agenti atmosferici, e in larga parte imputabili alle attività umane, come lo sfruttamento eccessivo dei terreni, l’uso intensivo di fertilizzanti e pesticidi, la deforestazione, l’inquinamento dei suoli e delle acque e il generale depauperamento delle risorse naturali.

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Geo ATTUALITÀ

Deserti: la grande avanzata

Su larga scala, la desertificazione si concentra soprattutto in Africa e in Asia, che sono anche i due continenti più popolosi. In Africa, l’avanzata del deserto del Sahara verso sud sottrae sempre più risorse al Sahel, una regione semiarida in cui si sovrappongono coltivazioni e allevamenti, mettendo a repentaglio il sostentamento degli abitanti di popolosi Stati come Senegal e Mauritania a ovest, fino a Sudan, Etiopia e Somalia a est. A nord il progressivo espandersi del deserto “schiaccia” le popolazioni di Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto e Libia verso le aree costiere. In Asia sono vittima della desertificazione ampie regioni dell’Iran e dell’Afghanistan, ma il fenomeno è in crescita anche nella Cina Nord-Occidentale, i cui abitanti sono ormai abituati a convivere con frequenti tempeste di sabbia.

Il deserto caldo

Il deserto è l’ambiente più arido e uno dei più inospitali del mondo. I deserti caldi si trovano in corrispondenza dei Tropici, nelle aree in cui l’umidità è minore rispetto a quella della savana, come l’entroterra delle grandi masse continentali. Nell’atmosfera che sovrasta queste regioni stazionano perennemente aree di alta pressione, gli anticicloni, per cui le precipitazioni sono scarsissime. L’escursione termica annua è ridotta, ma quella giornaliera è molto marcata: di giorno le temperature possono superare i 50 °C, mentre le notti sono gelide.

La vegetazione è limitata o assente; le uniche piante che riescono a sopravvivere sono quelle che si sono adattate alla scarsità d’acqua, come i cactus. Le rare concentrazioni di vita vegetale e animale si trovano nelle oasi, dove ci sono riserve d’acqua sotterranee.

Il più vasto deserto caldo è il Deserto del Sahara in Africa Settentrionale, che si estende lungo il Tropico del Cancro. A latitudini simili si trovano il Deserto Arabico nella Penisola Arabica e il Deserto di Thar tra India e Pakistan. Nell’emisfero sud, in prossimità del Tropico del Capricorno, si estendono i deserti del Namib e del Kalahari in Africa e i deserti dell’entroterra australiano.

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I BIOMI TEMPERATI

Si trovano prevalentemente nelle due fasce temperate, comprese tra i Tropici e i Circoli Polari. Ma poiché alle medie latitudini l’estensione delle terre emerse è molto superiore nell’emisfero settentrionale che in quello meridionale, i biomi temperati sono maggiormente presenti nella fascia temperata boreale. Si tratta degli ambienti che hanno subito nel tempo le più radicali trasformazioni da parte dell’uomo, poiché il loro clima e le caratteristiche dei rispettivi terreni li hanno resi più adatti a ospitare l’agricoltura, l’allevamento e altre attività produttive.

La foresta temperata

L’ambiente originario di gran parte della fascia temperata era una foresta costituita prevalentemente da latifoglie, cioè alberi con foglie larghe che cadono in inverno. La fauna della foresta temperata è quella tipica delle foreste europee, con mammiferi erbivori (cervi, cinghiali, scoiattoli e altri), carnivori (lupi, volpi, linci) e molte specie di uccelli. Un tempo quasi tutto il continente europeo era coperto da foreste di questo tipo, che però sono state in larga misura disboscate. Vaste foreste temperate sopravvivono in America Settentrionale, negli Stati Uniti e nel Canada meridionale, in America Meridionale, in Australia e Nuova Zelanda.

La macchia mediterranea

L’ambiente mediterraneo si trova perlopiù al confine tra le fasce temperate e quelle tropicali, oppure in presenza di grandi masse d’acqua come mari o laghi estesi. Rispetto all’ambiente della foresta temperata, le temperature medie sono maggiori, con inverni miti ed estati calde, e la pioggia è più scarsa. Qui la foresta lascia spesso il posto alla macchia, fatta di erbe e arbusti bassi (in grado di sopravvivere alla periodica scarsità d’acqua), e intervallata da rare piante ad alto fusto come lecci, pini marittimi e querce. È l’ambiente più diffuso sulle coste del Mar Mediterraneo, ma in queste aree è raro trovare vasti tratti di macchia incontaminata, poiché l’azione dell’uomo ha segnato profondamente il paesaggio. La macchia è stata spesso sostituita da coltivazioni di viti, ulivi e agrumi; è inoltre uno degli ambienti a maggior rischio di desertificazione, di deforestazione e di incendi dolosi. A dispetto del nome, si possono trovare esempi di ambienti mediterranei in tutto il mondo, in California, in Cile, in Australia e in Sudafrica.

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La prateria, la steppa e il deserto freddo

Tipici delle regioni interne della fascia temperata, la prateria e il deserto freddo sono accomunati dalla scarsità di alberi e dalla forte escursione termica annua, con inverni molto freddi ed estati torride. La prateria spesso si mescola con un ambiente simile, la steppa, dove però le piogge sono meno abbondanti. Entrambe hanno l’aspetto di immense distese pianeggianti, coperte di erba e arbusti. Un tempo erano abitate da grandi mammiferi erbivori, come i bisonti e i cavalli selvatici, ma la caccia e altre attività umane ne hanno notevolmente ridotto il numero. Grandi praterie si estendono tra Europa e Asia nei territori di Russia, Kazakistan e Mongolia, negli Stati Uniti a est delle Montagne Rocciose, e in America del Sud, specie in Argentina, dove la prateria prende il nome di Pampa.

I deserti freddi si trovano nelle vaste aree degli entroterra continentali, circondati da alte catene montuose che impediscono il transito dell’umidità e delle nuvole provenienti dagli oceani; sono di conseguenza tra le regioni più aride e inospitali del mondo, caldissime d’estate e gelide d’inverno. Sono deserti freddi il Deserto di Gobi e il Taklamakan in Asia, il Deserto di Atacama tra Perú e Cile, e gran parte della Patagonia argentina.

I BIOMI SUBARTICI E POLARI

Sono i biomi delle latitudini estreme, al confine tra la fascia temperata e i Circoli Polari (ambienti subartici) e tra i Circoli Polari e i Poli (ambienti polari). Sono caratterizzati dalle basse temperature e dal progressivo aumento della differenza nella durata del dì e della notte, che porta a fenomeni come la “notte polare” in inverno, quando il sole non sorge per settimane, e del “Sole di mezzanotte” d’estate, quando non scende mai al di sotto dell’orizzonte.

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La taiga

Avvicinandosi ai Circoli Polari, specie nell’emisfero boreale, le foreste temperate lasciano il posto a immense foreste formate soprattutto da conifere. Sono alberi sempreverdi come il pino, il larice e l’abete, in grado di resistere ai lunghi inverni nevosi di queste latitudini. Le foreste sono abitate da grandi e piccoli mammiferi come volpi, alci, renne, orsi e lupi, alcuni dei quali accumulano riserve di grasso durante le brevi estati e vanno in letargo nella stagione fredda. Vaste aree di taiga si trovano in Scandinavia, in Siberia e in Canada.

La tundra

Oltre i Circoli Polari le temperature si fanno così fredde da impedire la crescita di qualsiasi pianta di grandi dimensioni. È il regno della tundra, dove il terreno è caratterizzato da uno strato perennemente ghiacciato, il permafrost. Durante i lunghi inverni la vegetazione è costituita soltanto da immense distese di muschi e licheni, mentre nel corso delle brevissime estati, quando la temperatura supera gli 0 °C per una parte della giornata, lo strato superficiale del permafrost di scioglie e si assiste al proliferare di erbe basse e fiori. Nonostante il clima rigidissimo, la tundra è abitata da animali anche di grandi dimensioni, tra cui le volpi artiche, i lupi, le renne e gli orsi polari. Vaste aree di tundra si trovano soprattutto nell’emisfero nord, in Alaska, Canada settentrionale, Groenlandia, Islanda e Siberia.

L’Artide e l’Antartide

Tra i Circoli Polari e i Poli le temperature medie non salgono quasi mai sopra lo zero e l’ambiente è costituito perlopiù da grandi distese ghiacciate. La regione intorno al Polo Nord, l’Artide, è occupata dal Mar Glaciale Artico, che è coperto per quasi tutto l’anno da uno strato di ghiaccio spesso fino a 5 m, la banchisa polare. D’inverno il sole non sorge per diverse settimane (è il fenomeno della “notte polare”) e le temperature possono scendere fino a –70 °C. Durante il breve periodo estivo invece le parti più meridionali della banchisa si sciolgono e dalla taiga arrivano in cerca di cibo animali anche di grandi dimensioni, come gli orsi polari e i buoi muschiati, mentre le acque si popolano di mammiferi marini come balene, foche, otarie e trichechi. L’Artide è oggi uno degli ambienti maggiormente minacciati dai cambiamenti climatici. A causa del riscaldamento globale, infatti, la banchisa artica si scioglie in misura sempre maggiore durante la stagione estiva, e gli scienziati prevedono che fra pochi anni l’intera regione sarà completamente libera dai ghiacci durante l’estate, con conseguenze disastrose per gli animali che la abitano.

L’ambiente dell’Antartide, in corrispondenza del Polo Sud, è se possibile ancora più estremo a causa della presenza della calotta polare (vedi p. 301). Eppure anche qui, lungo le coste del continente antartico, durante i mesi estivi prospera la vita, con vaste colonie di elefanti marini e pinguini che raggiungono la terraferma per riprodursi.

GUIDA ALLO STUDIO

Geo CONCETTI CHIAVE

1 Quali sono i biomi equatoriali e tropicali?

2 Quali sono e dove si trovano i principali deserti caldi?

3 Qual è la fauna caratteristica della foresta temperata?

4 Quali sono gli alberi tipici della taiga?

5 Che cos’è la “notte polare”?

Geo WORDS

Ecosistema / Ecosystem • Bioma / Biome • Biosfera / Biosphere • Biodiversità / Biodiversity • Latifoglie / Broad-leaved trees • Conifere / Conifers • Banchisa polare / Artict sea ice

Ad alta quota - volume 3
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